Dopo diversi secondi che continuo a fissarlo sento Madison che rompe il ghiaccio dicendo:
<<Ehm ragazzi io avrei fame>>
<<Non hai fame, vuoi ordinare una insalata! E poi vai fuori, aspettami lì io arrivo>> gli rispondo scocciata guardandola in faccia. Madison mi guarda sbalordita come per dire " io non mi muovo e soprattutto non prendo ordini da te", mantine quello sguardo per dieci secondi buoni cosí per ribadire il concetto dico
<<Ora>> finalmete si arrende prende le sue cose ed esce.
Questo mi sorprende, non ci credo di essere riuscita a convincerla.
<<Cosa ci fai qui?>> chiedo.
<<Ci lavoro. È così che saluti il tuo migliore amico?>>
<<Migliore amico? L'ultima volta che ti ho visto eri con Jennifer.>>
<<Gelosa?>> Chiede con un sorisetto.
Alzo gli occhi al cielo e rispondo:<<Gelosa? Io? Mai! Solo che se stesse bruciando e io avessi un estintore, annaffierei le piante.>>
Decido di cambiare discorso, con la prima cosa che mi viene in mente:<<Cosa ci fai ancora a Chicago? Non avevi detto che volevi andartene da questo buco di città?>>
<<Non è poi così male, visto che sei tornata. A proposito, perché sei in città?>>
<<Mio padre è morto.>> È la prima volta che lo dico ad alta voce. Sento gli occhi lucidi, ma cerco di trattenere le lacrime. Odio farmi vedere debole alle persone, persino con Zed.
Lui tiene lo sguardo basso, senza dire niente.
<<Non hai niente da dire?>> Chiedo tranquillamente, come se nulla fosse.
<<Ti conosco abbastanza bene da sapere che non ti piacciono le persone chi si scusano senza un valido motivo.>>
Gli sorrido timidamente, stupita che si ricorda questo stupido dettaglio.
<<Nathan, muoviti! Non ti pago per parlare!>> urla il suo superiore.
<<Nathan? Nat? Eh..?>> Lo prendo in giro.
<<Lascia stare, è una lunga storia. Allora cosa vuoi ordinare? Ti conviene fare in fretta, la tua amica fuori sta morendo...>>
<<Ah, Madison. Mi ero completamente dimenticata di lei, e comunque non è mia amica, è più una stalker.>>
Ordino il cibo e Zed mi lascia il suo numero.
<<Per qualsiasi cosa io ci sono, chiaro? Non fare la dura con me, non ti viene bene.>>
<<Vai a lavorare che è meglio.>>
***
Appena esco da Bobby's, Madison è appoggiata alla sua macchina, con una faccia alquanto incazzata.
Appena mi vede inizia a dirmene di tutti i colori:
<<Ma dove cazzo eri finita? Mica sei la regina e tutti devono sottostare ai tuoi ordini. Stavo crepando dalla fame, ti rendi conto?Poi...>>
Non la lascio nemmeno finire che le lancio il suo pranzo tanto salutare quanto schifoso, e dico:<<Tieni, mangia e non rompere. Ringraziami che ti ho portato il cibo, mi devi 6,50 dollari.>>
Lei ancora sorpesa, si gode la sua insalata, e mette in moto la macchina.
<<È così conosci Nathan? Quel gran gnocco di cameriere.>>
Ma non era arrabbiata con me? Perché si intromette nella mia vita privata? Lunatica.
Decido di non risponderle, visto che non sono affari suoi, e poi Zed non è un gnocco, è un ragazzo. Ma ci vede? Deve farsi vedere subito, è grave la questione.
<<Dai, su raccontami, sono curiosa. Dove, come, quando vi siete conosciuti?>>
Sbuffo e rispondo: << Allora ragazza cieca, mettiamo subito in chiaro alcune cose:
1. Non si chiama Nathan ma Zed.
2. Non è un gnocco ma un ragazzo, ed è il mio migliore amico da sempre.
3. Il resto è affar mio.
4. È verde, parti svegliona e portami a casa.>>
Per il resto del viaggio ascoltiamo le canzoni più depresse di Ed Sheeran.
***
Appena arrivo davanti al portone, noto che nel parcheggio c'è una macchina di un rosso acceso, monella Charlotte! Spende sempre soldi a caso. Da lei non me l'aspettavo, pensavo che la prendesse di un colore più tenuo, tipo rosa antico.
Cerco le chiavi dentro la borsa, ma mi rendo conto che non ho le chiavi, perché tanto c'è sempre Alfred, che è al tuo servizio 24 ore su 24.
Sto pensando di citofonare ad Alfred, quando la porta si apre di scatto ed esce un Ryan molto occupato.
<<Ehm, adesso ti devo chiudere, ti rifaccio chiamare dal mio assistente.>> Dice Ryan al telefono.
<<Ehi Alexa, come è andata? Madison è davvero una persona fantastica, vero? Ora devo andare, ma per qualsiasi cosa c'è Alfred. A dopo>> Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va.
Aww, che carino, ha chiuso la chiamata per me!
<<C..Ciao>> dico balbettando.
Una volta entrata vedo Alfred sulla porta che mi saluta mi dice che la mia stanza è stata riordinata queta mattina e che il mio bucato è sul letto, già che ci sono ne approfitto per chiedergli alcune cose.
<<Alfred, scusa, mi sapresti dire...>> sto parlando quando vengo interrotta da una voce abbastanza acuta che dice:
<<Alfred caro, mettimi in moto l'auto, è la Jaguar rossa qui fuori, anche se dovresti già saperlo visto che te lo chiedo ogni volta>>
Mi giro e vedo in cima alle scale una ragazza alta, magra, con gli occhi marroni e i capelli biondi pettinati alla meno peggio, probabilmente non ha avuto molto tempo per pettinasi, sembra una gallina. Da alcuni particolari, le unghie lunghe e colorate con uno smalto verde acqua, i vestiti di marca, i bracciali al polso e l'orologio, capisco che una ragazza che tiene molto all'immagine e di solito non esce con i capelli spettinati.
Quando arriva in fondo alle scale e me la ritrovo davanti le dico un po' scocciata: << scusami, ci stavo parlando io con Alfred.>>
Ed è solo in quel momento che mi rendo conto chi sia quella ragazza. Tra tutte le persone del mondo che odio, il destino doveva beccare lei. Sta polla! Dovrebbe fare solo la gnoma da giardino.
<<Alexandra Davis? Sei davvero tu?>> Chiede sorpresa e schifata allo stesso tempo.
<<No, non sono davvero io. Sono una vecchia decrepita. Secondo te, Flores?>>
Alfred in tutto questo guarda la scena divertito. Ma non deve occuparsi della casa? Per cosa lo pagano? Per fare da pubblico e impicciarsi dei fatti altrui?
<<Cosa ci fai qui? Voglio dire in un posto del genere, non è alla tua altezza. Sarai sicuramente una domestica. Cucini o pulisci?>> chiede, come se fosse ovvio. Da notare che non si è neanche accorta che mi ero trasferita in Canada. Come se fossi sempre rimasta qui.
Sto per rispondere in modo cruciale, quando Alfred mi precede:
<<La signorina Alexandra è la sorella minore della futura Signora Miller, Jannifer.>> Dice fiero.
Ti amo Alfred! Non voglio più gli altri modelli, sei solo tu il mio figo preferito. No okay sto scherzando, però ti adoro comunque.
Jennifer rimane a bocca aperta per 1 minuto, finché Alfred non dice:<<Signorina Jennifer la sua macchina è pronta.>>
Ma quando l'ha messa in moto? Avrà sicuramente mandato qualcun altro.
<<Non ho più bisogno della mia auto, rimango ancora um po' qui. Vai a prendermi un succo alla fragola Alfred, devo riprendermi. Dopo tutto quello che ho fatto con Jace... Portane uno anche a Jace si sarà stancato anche lui.>>
<<Si, si sarà stancato di te.>> E con questo salgo le scale per andare in camera mia.
Voglio solo dormire fino a domani mattina, e preferebilmente non andare a scuola.
Ma qualcosa, o meglio qualcuno si schianta su di me, facendomi cadere all'indietro. Parli del daviolo e spuntano le corna.
Mi alzo subito e sento dire:
<< Ah me le becco io tutte quelle imbranate! Ha fatto in fretta, al telefono la segretaria della Clear&Co aveva detto che la domestica sarebbe arrivata tra 10 minuti. Comunque la mia camera è di sopra, 4° porta a desta, inizia a pulire da lì... e poi se vuoi ci vediamo in terrazzo>> dice in modo malizioso.
Lo guardo male e gli rispondo: <<Certo, così poi ti posso buttare giù.>>Dissi, e mi diressi in camera mia.Ciao, ecco il 4 capitolo.
Come vi sembra?
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Non c'è amore senza odio
RomanceAbbandonata dalla madre quando era piccola, perde il padre in un incidente aereo, e la matrigna scappa senza un vero motivo; Alexandra Davis è costretta a trasferirsi dalla sorellastra, futura moglie del miliardario Ryan Miller. Il quale ha un frate...