"CHE COSA?"
"REGINA, hai intenzione di rompermi un timpano?" Grido alla mia amica dall'altra parte della cornetta
"Parli proprio tu, che mi hai quasi procurato un infarto!"
"Eddai che dici, non è una notizia così sconvolgente"
"Non provare nemmeno a minimizzare Swan. Tu e quella sottospecie di pirata! Chi l'avrebbe mai detto? Oh, giusto. IO. Ho sempre avuto ragione"
"Guarda che non stiamo mica insieme!" Cerco di protestare
"Chiamalo come ti pare, ma io un ragazzo e una ragazza che sono usciti insieme, si sono baciati e ora hanno un appuntamento li chiamo fidanzati" conclude scandendo bene l'ultima parola.
Sospiro, ma so che continuare a discutere non porterebbe a niente, in fondo Regina non ha mezze misure ed è davvero testarda. Forse persino più testarda di me.
"Dai ne parliamo domani quando torni. Ora devo andare"
"Devi andare da lui ehhh" riesco ad immaginarmi perfettamente la sua faccia mentre pronuncia questa frase, avrà sicuramente un sorriso compiaciuto stampato sul volto. Ma in fondo non mi da fastidio, lo fa solo perché è contenta per me, ed in questi anni l'ha preoccupata davvero molto il fatto che io fossi così chiusa ed asociale. Così decido semplicemente di ignorare i suoi commenti e lasciarla divertire un po'.
"A domani!" E così dicendo attacco il telefono prima che possa replicare.
Ieri sera dopo la nostra lunga conversazione Killian è tornato a casa, non prima di avermi stampato un tenero bacio sulla guancia, dandomi appuntamento per il giorno seguente da Starbucks per fare colazione insieme.
Così questa mattina non ho resistito, ed ho chiamato Regina, non ancora tornata a casa, per informarla degli sviluppi della sera precedente.
Ora sono seduta sul sedile del mio maggiolino giallo con addosso la mia giacca di pelle rossa preferita, e sto aspettando le 10 in punto per entrare nel bar ed incontrare Killian. Questa notte non ho praticamente chiuso occhio, continuavo a pensare a tutto ciò che è successo nelle ultime due settimane, è quasi surreale. Killian è arrivato come un uragano nella mia vita proprio nel momento in cui più avevo bisogno di qualcuno e mi ha fatta sentire così dannatamente speciale e desiderata. Ed ora mi sembra quasi strano dirlo,ma sono felice.
10.01, leggo l'ora dell'orologio del mio cellulare, prendo il mio zaino nero contenente i libri che mi servono per la lezione di questa mattina all'università ed entro da Starbucks.
Appena varcata la soglia il mio sguardo cade sul tavolino in fondo alla sala, lo stesso dove ci eravamo seduti l'ultima volta che mi ha accompagnato a scuola, e lo vedo. Seduto ad aspettarmi intento a leggere qualcosa dallo schermo del telefono. Così mi dirigo a passo svelto verso di lui, scosto la sedia e prendo posto. "Scusi è occup- Emma!" Dice sorpreso alzando gli occhi dal telefono e riponendolo nella sua giacca. "Non ti ho vista arrivare" dice scusandosi "Allora, come stai?" "A parte un po' di sonno tutto a posto" gli rispondo accennando un sorriso "Oh già, colpa mia!" Sorride "Allora, vado ad ordinare, tu un Vanilla Latte con aggiunta di cannella, giusto?" Chiede alzandosi "Si, giusto ma come fai a ricordarti?" Rispondo sorpresa "Quando mi interessa qualcosa, mi ricordo ogni dettaglio" sussura facendomi l'occhiolino prima di mettersi in coda alla cassa.
Quell'uomo smetterà mai di stupirmi?
Dopo pochi minuti una mano posa una tazza fumante sul talvolino, esattamente davanti a me, e l'odore del caffè mi penetra nelle narici. "Grazie, quanto ti devo?" Chiedo non appena Killian riprende posto davanti a me "Scherzi Swan? Che razza di uomo sarei se facessi pagare la ragazza con cui sono uscito?" Dice sorseggiando il caffè. Killian Jones non si smentisce mai: è un gentiluomo nato, o lo è solo quando deve conquistare una ragazza, ancora non mi è molto chiaro. Fatto sta che se quello è il suo scopo gli riesce maledettamente bene.
"Quindi Swan, quando ti prenderai una pausa da tutto questo studio?" Domanda ridestandomi dai miei pensieri. "Tra pochissimo a dire la verità" rispondo realizzando solo in quel momento che manca effettivamente davvero poco alle mie meritate vacanze. "L'università è ovviamente chiusa durante la settimana di pasqua così sono a riposo forzato". "Perfetto, così non avrai alcuna distrazione per sette lunghissimi giorni..." "Distrazione da cosa?" Domando divertita quanto confusa "Da me, ovvio" risponde con una naturalezza disarmante Killian. Sembrerà strano eppure ogni volta riesce ad uscirsene con qualche strana affermazione, tanto strana da lasciarmi senza parole. "Che hai da ridere?" Gli chiedo accigliata "Andiamo Swan mi pare evidente che rido di te! Insomma ogni volta che faccio una battuta o una considerazione su di noi tu diventi più rigida di un blocco di marmo!" Dice tra le risate non facendo altro che aumentare il mio disagio. Ha perfettamente ragione, e ne sono consapevole, ma ciò non mi impedisce di assestargli un bel calcio da sotto il tavolo. "Ahiaaa!" Si lamenta, ed è il mio turno stavolta di scoppiare in una fragorosa risata e di prenderlo in giro per quei versi da ragazzina che sta facendo. "Ok Swan, sei stata chiarissima. Un'altra battuta del genere e mi ritroverò in ospedale" "Quanto sei esagerato! Era solo un calcetto!" rispondo facendomi scappare un altro sorriso. "Le muovi bene quelle belle gambe però..." dice in tono malizioso accompagnato da un sorrisetto e da un'alzata di sopracciglio. Stavolta mi basta fulminarlo con lo sguardo per fargli alzare le mani in segno di resa per paura di essere preso di nuovo a calci.
Non glielo dirò mai, ma prenderlo in giro e stuzzicarlo mi diverte da morire."Bene Swan, lasciarti davanti a questo cancello mi addolora ogni volta. Sembra l'ingresso di un carcere!" Si lamenta una volta arrivati davanti all'ingresso dell'università.
"Qualcosa mi dice che non amavi andare a scuola" "Indovinato, sono sempre stato uno spirito libero e diciamo che stare alle regole di qualcun altro mi è sempre pesato non poco. Se non fosse per questo non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto andarci probabilmente" confessa scrollando le spalle "Quindi hai anche un animo ribelle?" Gli chiedo divertita "Che c'è, non ti piacciono i cattivi ragazzi, Swan?" mi provoca "Io non ho mai detto niente del genere" gli sussurro, dopodiché lo sorpasso diretta verso l'ingresso dell'edificio girandomi solo un secondo prima di entrare sapendo di trovarlo ancora lì a guardarmi "Ci si vede Jones!" Grido. "Sei proprio un mistero Swan!" Risponde con un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire, per poi voltarsi e dirigersi verso la sua auto.
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We move like the ocean •Captain Swan•
Hayran Kurgu"Il mio nome è Emma. Emma Swan. E non sono mai stata innamorata." Eccole, le prime righe del mio diario, le parole che hanno dato origine a tutto.