love me right ;

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«In questi due anni ne hai dubitato, vero?» chiese, e l'altro sospirò.
«Mettiti nei miei panni, Kookie. Ti ho visto con le valigie in mano, una mattina come tutte le altre, che mi guardavi duro negli occhi, dicendo che saresti andato via perché non potevi sopportare l'idea di stare sempre qui, con lo stesso partner. Tu cosa avresti pensato, al posto mio?» domandò, sentendo i ricordi di quella mattina farsi vivi nella sua mente.
In un primo momento, il minore non rispose, sapendo di averlo lasciato per due anni con mille pensieri per la testa.
Era nel torto, non poteva farci niente.
Aveva sbagliato, e ora piangere non serviva a nulla.
«N-no, non l'ho detto per farti piangere» disse il maggiore, asciugandogli le lacrime salate. «Mi dispiace» si scusò, abbracciandolo.
Il minore scosse il capo, segno che significò che non c'era bisogno di chiedere scusa.
«Non hai fatto nulla per cui tu debba scusarti.»
«Ti ho fatto piangere.»
«L'ho fatto anch'io, per due anni» rispose acido, guardando altrove.
«Per favore, non pensiamoci più. Dimostramelo» disse, baciandogli le labbra.
«Vuoi davvero?» esitò l'altro, mentre Taehyung annuiva.
Quest'ultimi prese a baciarlo, indietreggiando verso la loro camera da letto.
«Non voglio correre, Taehyung» disse, ma le sue braccia lo stavano già privando degli indumenti, così come le gambe si muovevano da sole.
«Allora camminiamo» disse il grigio, scherzando, mentre rallentava il passo.
Jungkook scoppiò a ridere, interrompendo il bacio, nel sentirgli dire una cosa squallida.
Il cuore del maggiore fece un salto, rivedendo quel sorrisone statogli lontano per troppo tempo.
Prese a baciarlo per l'ennesima volta, appoggiandosi alla porta chiusa, per poi aprirla e buttarsi sul letto con il peso del minore addosso.
Si tolsero i pochi indumenti rimasti e si torturarono prima di passare ai fatti, facendoli arrivare al colmo della disperazione.
«Jungkook, sono passati due anni» provò a dire, prima che diventassero un tutt'uno.
L'altro sorrise: l'aveva sempre saputo che Taehyung, al contrario suo, non si sarebbe donato a qualcun altro così velocemente.
«Faccio piano» sussurrò, accarezzandogli la pelle nuda.
«Come sempre» biascicò il maggiore, sorridendo leggermente.
Diventarono una sola anima in pochi istanti, mentre i loro corpi prendevano a scontrarsi, contrarsi e amarsi come una volta.
Dopo tanto tempo Taehyung si sentiva libero, felice e amato.
Si preoccupò di baciarlo sempre, durante l'atto, toccandolo in ogni parte del corpo.
Perché quella mattina, dopo tanto tempo, i due erano tornati ad essere quelli di prima.

GONE // KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora