Cap 3

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Ricordo che mi veniva a prendere ogni sera anche solo per un giro e due coccole e puntualmente mi lasciava sotto casa in attesa di un mio cenno che non arrivava .

Non mi aveva esplicitamente mai chiesto di salire anche se non eravamo proprio dei ragazzini alle prime armi .Un sabato sera sull' uscio di casa gli presi la mano e lo tirai dentro verso il mio appartamento, lo volevo da morire.Notai che tremava più di me e sicuramente non dal freddo , lo desideravo tanto quanto lui e ormai per tutti ,ma anche per me ,eravamo una coppia fissa ed era ora di provare la nostra affinità' sessuale.

Dato l' ok , Francesco era un treno senza freni mi baciava mi accarezzava ovunque sfilava i miei indumenti e io i suoi buttandoli a destra e manca nel tragitto per arrivare al letto che fu spettatore del nostro amore per tutta la notte ,per più volte , dolcemente prima , con irruenza dopo e poi con ardore e ogni volta era meglio della precedente , i nostri corpi erano in perfetta sintonia era la chiave della mia serratura era tutto ciò che desideravo avere nella mia vita.

Quella sera più volte mi disse "ti amo" e

altrettante risposi con le uniche due parole che dal primo giorno che lo vidi sapevo che avrei detto a lui e forse solo a lui.

Per due anni dormivamo insieme il fine settimana e poi lui durante il resto della settimana stava a casa dei suoi genitori con la madre diabetica .Il padre lo aveva perso per un incidente sul lavoro dieci anni prima e il fratello ,due anni più piccolo di lui , sarebbe tornato dalla Germania dove era andato in cerca di lavoro ben pagato ,ma non resistette a lungo lontano dalla sua amata Sicilia e decise di tornare in patria ed aprire un piccolo bar a Bagheria con i pochi risparmi racimolati in due anni di duro lavoro.

Ricordo come se fosse ieri l'anello che quasi rischiai di ingoiare sul fondo della coppa di vino bianco che aveva ordinato per il nostro secondo anno insieme.

<<Vuoi sposarmi Sofia >> disse.

Con le farfalle che svolazzavano nello stomaco ed un filo di voce risposi<< Si, certo amore che lo voglio>>

Applaudì tutto il ristorante, facendomi arrossire dalla vergogna , era sempre in grado di stupirmi , di emozionarmi di fare palpitare il mio cuore.

Il sig. Aldo in ditta nonostante mi avrebbe buttata fuori a calci non mi disturbò più , anzi a pensarci bene , una volta che incrociai il suo sguardo fuori dall' ascensore disse solo << sei scivolata via come un' anguilla, piccola troietta >> ,ebbi un brivido e la nausea.

Non raccontai nulla a Francesco per paura di una sua reazione incontrollata.

Lo amavo troppo e sapevo che ora lo avrebbe preso a pugni quello stronzo ,mettendosi nei guai.

Al nostro matrimonio invitammo solo il sig. Giulio , pochi veri amici ed i parenti più intimi ,volevamo solo le persone che ci volevano bene e che rispettavamo attorno a noi nel giorno più importante della nostra vita. Ricordo che Giulio si presentò con una rossa mozzafiato che gli stava appiccicata come una zecca e che rideva rumorosamente attirando lo sguardo degli invitati , tutti si chiedevano che ci trovasse una persona così seria in una donna così " gallina".

La cerimonia fu molto emozionante , il ricevimento perfetto ,la stanchezza si tagliava con il coltello la sera tardi , e ci addormentammo abbracciati ridendo sul fatto che non avevamo il coraggio di " consumare" , come da manuale , la prima notte di nozze .

Trascorremmo una settimana da sogno in Grecia certo non potevamo permetterci il lusso di andare più in la di Corfù ma ci amavamo e ci bastava una spiaggia incontaminata , lenzuola pulite e buon cibo per stare bene.

Credo di aver concepito Maria in Grecia ,oggi ha sei anni ed è la debolezza di papà Franco e l' intoccabile dei miei genitori.

Due anni dopo ,con grande insistenza di Franco ,che voleva a tutti i costi un maschietto il ginecologo ci informò che sarebbero arrivati due maschietti per non lasciare nessuno insoddisfatto.

La vita di una donna ,mamma e lavoratrice è molto dura ma Francesco mi aiutava in tutto anche di notte con i gemelli .

Avevamo affittato una casetta che ormai era diventata piccola per la famiglia e decidemmo di acquistarne una con giardino per i bimbi e senza condominio e casini .

Avevamo da parte qualche risparmio ma fummo costretti a rivolgerci ad una banca per un prestito che ci avrebbe fatto compagnia per 15 anni.

Nulla era impossibile per noi festeggiammo i nostri 7 anni di matrimonio nella nostra nuova casa con i nostri figli che ci saltavano sulla pancia fra risate e coccole.

Si dice che il 7 in un matrimonio è un anno difficile , che ci si lascia ,si litiga ,si cade nella routine , ma per noi il settimo anno era come il primo ,anche dal punto di vista sessuale .Posso dire che far l'amore con Franco era diventato più "ricercato " , con più preliminari appaganti ,con molta dolcezza e interesse per il godimento di entrambi , ovviamente meno frequente a causa della presenza dei bimbi , ma più intenso che mai.

Eravamo una famiglia felice .

Ero una donna felice.

Ma nulla mi aveva dato il presentimento che la nostra vita sarebbe cambiata così drasticamente ,che la mia vita sarebbe crollata come un grattacielo demolito da una bomba.

L' amore dalle macerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora