Cap 10

318 14 0
                                    

Sono gia trascorsi i sette giorni di malattia , Giulio mi telefonava ogni sera per chiedermi come stavo.
Esternamente stavo bene, internamente inghiottivo bocconi amari e continuavo a vivere per i miei figli e per non far mancare loro nulla.
Ad Anna e Maria avevo raccontato la storia dell' aggressione per furto e automaticamente anche gli altri dipendenti conoscevano la stessa versione.
Mi svegliai come al solito alle 6 per prepararmi ad andare a lavoro.
Avevo la tachicardia ed un' ansia che mi creava come un nodo in gola.
Non sapevo se l' avrei rivisto quale sarebbe stata la mia reazione e non conoscevo cosa era successo fra Giulio ed Aldo.
Entrai a testa bassa e mi recai alla mia posizione di lavoro, mi si avvicino' Anna << ci sono novità sai >>
<< cosa?>>
Si avvicino' il capo reparto che aveva preso il posto di Franco.
<< Sofia da oggi non lavori alla produzione>>
<< E dove lavoro?>>
<< Sei ai trasporti , sali dal capo ti aspetta>>
" O mio Dio " pensai.
Non potevo andare da quello stronzo .
Ma dove cavolo era Giulio.
<< che aspetti Sofia?>>disse Anna.
Feci un respiro e tremante andai verso l' ufficio di Aldo.
Rimasi in piedi davanti alla porta credetti per ore ,ma in realta' erano trascorsi solo pochi minuti.
La porta si aprii e mi ritrovai di fronte a Giulio << che aspetti ad entrare?>>
Non riuscivo a parlare.
<<entra>>
Per un attimo rivissi i momenti dello stupro e scrollai la testa per far andar via quel pensiero.
<< ti capisco, e' difficile ma da ora in poi andra' tutto bene>>disse Giulio.
<<Credevo che avrei trovato Aldo in ufficio>>
<<Aldo si e' trasferito in Bulgaria , per il momento da solo ma lo seguira' anche la mogli e i miei nipoti>>
<<Cosa e successo ?>>
<< Gli ho detto che doveva scegliere fra la galera o la libertà lontano da noi, volevo dire da me e da te>>
Abbasso' lo sguardo e si giro' imbarazzato dandomi le spalle , ne rimasi stupita, ma ero così felice che non mi soffermai più di tanto a pensare.
<<Sofia da oggi sarai responsabile dei trasporti, ti occuperai di controllare e organizzare le consegne, ovviamente sarai ben pagata , prenderai il posto della sig. Rosa che va' in pensione>>
Ero così felice che lo abbracciai d' impulso << scusa, scusa non volevo>>
Era rimasto a guardarmi con le braccia aperte e gli occhi sgranati dallo stupore.
Mi sorrise << sono felice della tua reazione vuol dire che sei d' accordo sulle mie decisioni>>
<<si si , su tutte ,grazie>>
Ora ero io ad essere imbarazzata come mi era venuto in mente di abbracciarlo , sentii le guance arrossirsi dalla vergogna.
Balbettai qualcosa di incomprensibile << va..va..vado a .. giu' .. bene>> e mi incamminai verso la mia nuova postazione di lavoro.
<<Sofia!>>
<<Si>>
<<Per 10 giorni ti aiuterà la sig. Rosa>>
Quest' uomo era in grado di leggere i pensieri.
<<Era proprio quello che stavo pensando >> dissi.
<<lo so, ti conosco bene>>rispose.
Lo guardai e sorrisi notando solo ora quanto gli donava il completo beige che indossava che faceva risaltare la sua abbronzatura.
Giulio era come figlio di un' altra madre l' opposto del fratello alto 1,80 con gli occhi blu oceano e i capelli cortissimi neri e con un corpo asciutto e muscoloso ben curato , il classico troppo bello per essere vero , scapolo in eterno chi sa perché.
Giulio aveva ormai 44 anni ed era amato e corteggiato da molte donne della ditta con magri risultati.
Voci di corridoio dicevano che non gradiva relazioni con i dipendenti , ovviamente anche qui non si smentiva l' opposto del fratello.

L' amore dalle macerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora