Cap 9

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Mi svegliai con un occhio chiuso e nero e una guancia come un pallone.

Scoppiai a ridere davanti allo specchio all' immaggine di Aldo senza un pezzo d' orecchio .

<<Maledetto te la faro' pagare>>imprecai.

Dopo due giorni il mio volto cominciava a migliorare.

Suono' il campanello , non aspettavo nessuno e mia madre aveva portato i bambini alle giostre .

Mi affacciai e vidi Giulio ,

feci per ritirarmi dentro ma mi vide e sollevo' la mano per salutarmi sorridendo.

<< merda..merda>>

Non sapevo che fare e poi perché mai era venuto a casa mia.

Ero in pigiama e in fretta indossai le prime due cose che vidi, un pantalone di jeans e una maglietta bianca.

Non potevo non aprirgli in fondo lui era l' unico che si era sempre comportato in maniera esemplare con me da sempre.

Lo vidi impallidire nel vedermi .

Era rimasto paralizzato davanti a me come se avesse visto un fantasma.

<< entra , stavo preparando un caffè , ne gradisci una tazza>>

<< se non e' un disturbo>>

<<accomodati>>

<<Sofia ,sei sola a casa?>>

<< si>>

<<dimmi e' stato mio fratello a conciarti così>>

<<ha importanza ormai?>>

<<scherzi ?>>

<<sei stata tu a staccargli il lobo dell' orecchio?>>

Scoppiai a ridere.

<< si>>

<<figlio di puttana!>>

<<non mi dire che e' riuscito a violentarti>>

<<purtroppo>>

Si alzò di scatto facendo cadere la sedia e si diresse verso la porta per uscire.

Mi misi fra lui e la porta impedendoglielo.

<< Io l' ammazzo quel porco>>

<< Non vale la pena di rischiare la galera per lui>>

Mi accarezzo la guancia rossa col dorso della mano delicatamente guardandomi dispiaciuto.

<< non doveva succedere, io dovevo impedirlo , maledetto>>

<<Sofia lasciami andare>>

<<Solo se mi prometti di non fare minchiate>>

<<non lo so>>

<<prometti! Troveremo il modo per fargliela pagare ,se proprio lo desideri>>

<< più di ogni cosa adesso, specie dopo quello che ti ha fatto>>

<<prometti ,allora!>>

<< e va bene prometto>>

Mi spostai per farlo uscire .

<<Ti telefono domani Sofia ,stai attenta >>

<< dimenticavo ti faccio uno squillo , tieni il mio numero , io l' ho avuto dalla mia segretaria>>

<<non uscire di casa sola ,per favore ,e qualsiasi cosa ti serve chiamami, va bene?>>

<<Grazie Giulio lo faro' >>

Dopo tanto tempo per un attimo mi sentii nuovamente protetta.

Giulio odiava il fratello per i suoi comportamenti con le dipendenti e spesso avevano litigato per questo ,ma credo di averlo gia menzionato nel mio racconto .

Giulio riuscì a darmi una forza inaspettata .

Avevo una persona nell' azienda su cui contare e a cui da ora in poi avrei potuto rivolgermi .

Ovviamente non sarebbe stato facile tornare a lavoro ed incontrare lo sguardo di Aldo, sentire la sua puzza che per giorni cercai di lavare via dalla mia pelle senza risultato.

Quell' odore era nella mia testa e credo che non sarei mai più riuscita a cancellarlo come non avrei mai cancellato i momenti felici trascorsi con Franco.

Era un bagaglio di ricordi piacevoli e spiacevoli con cui avrei dovuto convivere per sempre.

L' amore dalle macerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora