Cap 17

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Erano trascorsi 4 giorni e mi accorsi che Giulio mi aveva chiamata tre volte e non ero riuscita a rispondergli e due volte che lo chiamai io ,non mi rispose.
Prendevo ogni mattina l' autobus per andare a lavoro svegliandomi mezzora prima per evitare di perderlo.
Ero lì che aspettavo alla fermata e guardavo di continuo l' orologio quando si fermò un mercedes nera , era Giulio che mi invitava a salire.
Fui felice di vederlo e si chino' verso di me per salutarmi con un bacio sulla guancia che ricambiai << mi sei mancata Sofi , perche' non rispondi al cellulare?>>
<< non l' ho sentito, ma ti ho richiamato>>
<< l' ho visto , mi hai beccato una volta al funerale e l' altra dall' avvocato per la documentazione dell' eredita' e non potevo risponderti , immagino che hai saputo di Aldo>>
<< Certo, e non ti diro' purtroppo>>
<< Ti capisco , ma era mio fratello, purtroppo>>
<< Certo , i fratelli non si scelgono>>
<<Non sai che voglia avrei avuto di sentirti, ti ho pensata molto, tu?>>
<< Io cosa?>>
Sorrise << furbetta , sei brava ad evitare le mie domande !>>
Feci finta di non capire e per fortuna eravamo arrivati << buon lavoro, stasera ti accompagno io a casa e passo a prenderti alle 20:00 ,ho voglia di stare un po' con te >>
Era molto dolce e pericolosamente attraente e sembrava anche sincero.
Avrebbe potuto avere chi voleva ed insisteva nel uscire con me e questo mi lusingava facendomi sentire di nuovo donna.
Avvertii mia madre per accudire i bimbi a casa sua .
Avevo voglia di uscire con lui , mi era mancata la sua presenza giornaliera nella mia vita e , quel brivido che riusciva a farmi provare , anche solo avvicinandosi era come una droga.
Alle 18:00 venne a trovarmi in ufficio e sentii lo sguardo del personale su di noi , credo che avrei dovuto farmene una ragione visto che Giulio non riusciva a non attirare l' attenzione con i suoi comportamenti.
Gli lanciai un' occhiata per fargli capire di andarsene e mi si avvicino' sfiorandomi e sussurandomi<< mi piaci quando ti innervosisci e se continui ad allontanarmi ti bacio qui davanti a tutti>>.
Lo guardai e fissava minacciosamente le mie labbra , ero nel panico e arrossii imbarazzata , presi un cartoncino e nonostante la stanza era climatizzata cominciai nervosamente a farmi aria usandolo a mo' di ventaglio.
<< ti aspetto in auto>>
Indietreggio ' continuando ad osservarmi e sorridendo maliziosamente mi schiaccio' un' occhio.
Conoscevo adesso un Giulio giocherellone e malizioso che non sapevo esistesse, era stato sempre distaccato , disattento e con la puzza sotto il naso in tutti questi anni ,che mi ero fatta un' altra idea di lui.
Mi accompagno' a casa , e alle 20:00 puntualissimo e mi aspettava dove mi aveva lasciata prima.
Il tempo di una doccia, i capelli ancora umidi e un vestito di lino bianco che faceva contrasto con la mia abbronzatura ed ero nuovamente insieme a lui che profumava di bagno schiuma al muschio e dopobarba , era perfettamente rasato e faceva venir voglia di accarezzarlo.
Scrollai la testa mandando via pensieri insani.
<< a che pensi?>>
<< pensavo che sei un uomo che si cura molto>>
<< volevo essere attraente per te, ci sono riuscito?>>
<< so' solo che riesci sempre a mettermi in imbarazzo>>
<< era il mio obiettivo , perché ti crei problemi che non esistono ?.>>
<< Oggi ti porto in un posto con un panorama fantastico e del cibo unico>>
Fermo' l' auto davanti ad un palazzo e salimmo all' ultimo piano , non notai l ' insegna pubblicitaria del ristorante e ci accolse un cameriere.
Era un' appartamento ed eravamo soli.
<< questa e' casa mia, e ceneremo sul balcone, sono riuscito a metterti in imbarazzo?>>
<< completamente>> risposi.
<< non mi avevi detto che saremmo venuti a casa tua >>
<< non saresti venuta se l' avessi saputo>>
<< posso ancora andarmene!>>
<< È solo una cena con tanto di cameriere , solo un po' più tranquilla e con un panorama che nessun ristorante può darti a Palermo>>
Tiro' indietro la sedia per farmi accomodare ed era tutto così ben curato, le rose bianche al centro tavolo la luna piena ed un cielo pieno di stelle sembrava tutto come dipinto su un quadro.
Mi sedetti e il cameriere mi verso' del vino bianco molto aromatico e fruttato e servì un cocktail di gamberi in salsa rosa.
<< Ricordi il giorno che arrivasti in azienda?>>
<< certo che lo ricordo>>
<< eri così impacciata che non ti accorgesti di me uscendo dall' ascensore e mi colpisti in pieno>>
<< ricordo che ti pestai un piede e cominciasti a dirmi...cose del genere .."dove hai la testa, guarda dove metti i piedi"...e poi ... credo mi chiedesti scusa ..ma doveva essere il contrario>>
<< mi fa piacere che dopo tutti questi anni te lo ricordi ancora, quel giorno nel vederti mi imbarazzai, ero rimasto abbagliato dalla tua bellezza e telefonai ad Aldo , che sapevo aspettava una dipendente da assumere, e gli ordinai di prenderti nel personale>>
<< scherzi?>>
<< non sono mai stato così sincero, mi piaci da allora , ma tu non avevi occhi che per Franco>>
Abbassai lo sguardo viaggiando nei ricordi.
<< scusa sono uno stronzo , non volevo>>
<< non e' niente, sto bene ora>>
<< Sai che ti avevo notato anch' io , credetti fossi un po' matto e poi uscivi con quella bionda bellissima che ti teneva come al guinzaglio, ricordi?>>
<< La lasciai perché mi accorsi di sentire qualcosa per te , ma tu non mi calcolavi per niente e decisi di andare in Bulgaria per aprire una ditta tutta mia ed allontanarmi da te>>
Mi stava facendo una vera e propria dichiarazione d' amore , mi confessava un sentimento che durava da circa 10 anni ed era visibilmente emozionato ed impacciato.
Il cameriere ci servi' del pesce gia' pulito con polpa bianca ed una salsa al limone profumatissima che ruppe l' imbarazzo creatosi fra di noi.
<< signore il dolce e' in frigo>>
<< puoi andare Vittorio grazie>>
Ora eravamo soli , io lui e la luna ,e il mio cuore andava a mille.
Terminato il pesce si alzo' << porto il dolce>>
Entrò in casa e sentii che mise su della musica e poi arrivo' con un tartufo gelato con sopra cioccolata calda a lava, il mio preferito.
Affogai il mio imbarazzo nel cioccolato e poi si alzo' avvicinandosi per invitarmi a ballare un lento.
Mi tremavano le gambe , presi la sua mano e mi accorsi che anche lui tremava poi mi strinse con una mano la vita e dondolavamo a ritmo di musica , chiusi per un attimo gli occhi presa dal suo profumo e dal fatto che affondava il suo volto nei miei capelli , vicino al mio orecchio , sentivo il suo respiro veloce sul mio collo e poi mi strinse più forte facendo aderire il mio corpo al suo perfettamente.
Non mi dispiaceva affatto quella situazione e sentivo di essere nuovamente desiderata da un uomo al cui fascino non potevo resistere.
Strinsi la mia mano dietro al suo collo e quel gesto era come se gli avesse dato il consenso a stamparmi più baci ai lati del collo e dietro l' orecchio , sentivo crescere la sua eccitazione e avevo i brividi ovunque, mi baciava la guancia fino ai lati della bocca , si soffermo' a guardarmi negli occhi e mi morse leggermente il labbro inferiore succhiandolo sensualmente e si fece varco col la mia complicità nella mia bocca in un bacio appassionato che accese un fuoco indomabile in me.
Non potevamo staccarci continuavamo a giocare e dondolavamo ancora a ritmo di musica mentre una mano accarezzava la mia schiena e poi il mio seno da sopra gli abiti.
Dovevo assolutamente fermarlo .

L' amore dalle macerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora