Cap 13

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OGGI PARLERA' GIULIO

Sarebbe stata più dura di quanto pensassi con Sofia.
Era sempre così tagliente con me e non lasciava spazio a nessuna delle mie mosse per avvicinarla.
Era diventato ormai come un traguardo da raggiungere in tutti i modi , una sfida con me stesso , una scommessa che dovevo vincere ,anche perché ne valeva la mia felicita e forse anche la sua , se solo avesse voluto provarci.
Avrei fatto una cattiveria con Sofia che non mi lasciava altra scelta, dovevo assolutamente lasciarla senza macchina e dovevo diventare per lei indispensabile .
Credo che le piacessi , ma non riusciva ancora ad ammetterlo a se stessa e dovevo spingerla verso di me ,in qualche modo.
Sofia non era una scappatella , lei era la donna che avrei voluto al mio fianco per il resto dei miei giorni e amavo tutto di lei .
Telefonai al mio meccanico e amico di fiducia Tommaso e spiegai brevemente il motivo per cui doveva ritardare la consegna dell' auto con delle scuse ben recitate , visto che Sofia era molto furba e che non doveva farsi intimidire da eventuali sue minacce .
Lo sentii ridere << figlio di una buona donna che combini?>>
<<Questa volta e' solo a fin di bene , credimi!>>
<<Conta su di me , mi darai l' Oscar come migliore attore, amico! >>
<<Grazie >>
<<Ovviamente le spese dell' auto sono a mio carico>>
<<Ovviamente>>rispose Tommaso.
Avevo organizzato tutto nella mia mente facendo i conti senza l' oste.
Possibile che il mio fascino attirava chi non volevo e respingeva chi desideravo con tutto me stesso da anni.
Quella sera riuscii a riposare solo qualche ora e mi svegliai con il batticuore al suono della sveglia , credetti per un attimo che non l' avevo sentita e che suonava da tempo , poi vidi che erano le 6:00 feci una doccia veloce , lasciai la barba incolta e indossai un jeans e una camicia bianca di lino due spruzzi di profumo e in auto verso casa di Sofia.
La vidi uscire da casa e incamminarsi verso la mia auto , indossava un vestito sul ginocchio che avvolgeva le sue curve armoniose lasciando intravedere gambe svelle ma muscolose e dritte , mio Dio era bellissima e rimasi come un coglione a guardarla entrare in auto.
<<Buon giorno! Ei sveglia!>>
Credo mi fossi imbambolato a guardarla e mi agitava le mani davanti al volto come per attirare la mia attenzione.
Scrollai la testa << Buon giorno Sofia ! Scusa ero in soprappensiero >>
<<Andiamo o faremo tardi>>
La cosa mi fece ridere visto che ero io il proprietario dell' azienda.
<< Oh si ! Facciamo in fretta se no ci licenziano>>
<< Dai ho un mare di lavoro e non mi va di scherzare >>
<< Brava sei una dipendente modello e meriti lo stipendio che prendi>> lo dissi ironicamente e creai un po' di tensione ,ma me le tirava proprio a volte, non potevo neanche scherzare con lei aveva sollevato un muro >>
Si giro' a guardarmi e credo noto' che mi ero irrigidito .
<<Scusa ma Maria si e' svegliata con la febbre e mia madre mi ha fatto il terzo grado perché ieri sono arrivata tardi a casa come se avessi 15 anni e in tutto questo sono senza macchina ed e' come se mi avessero tagliato le gambe, non e' colma tua se oggi sono acida ma non ho con chi prendermela>>
<< Ah ! grazie mille , molto gentile , in poche parole sono il tuo attira fulmini>>
La vidi stringere le labbra e trattenersi dal non ridere e mi bastava per oggi ,avevo appena abbattuto un angolo di quel muro.

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