Cap 25

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Ero rimasta esterrefatta quando vidi Luca saltare in braccio a Giulio non appena lo vide e Maria gli sorrideva come se si conoscessero da sempre.
Giulio le si avvicino' baciandola su una guancia mentre Marco mi diede una mano e Giulio prese l' altra per accompagnarci in auto.
<< come va ragazzi?>>
<< bene lei ?>> disse Maria .
<< tu ! Mi piacerebbe se ci dessimo del tu Maria suona meglio>>
<< ci provo sig... scusi ...sa >>
<< non preoccuparti ci farai l' abitudine , anche perché diversamente ti dovrò chiamare signorina Maria, signor Luca e signor Mario>>
Scoppiammo a ridere .
Era sicuramente molto più di ciò che mi aspettassi , ma non volevo farmi illusioni perché per loro Giulio era un amico e niente di più , le cose sarebbero potute cambiare radicalmente se si fossero sentiti minacciati dal perdere l' esclusività della madre.
Avevo fatto le mie ricerche in internet e letto molte storie simili che ero diventata un ' esperta paranoica del cavolo.
In molti sostenevano che era meglio essere chiari con i figli e chi lo aveva fatto raccontava di risultati contrastanti in relazione all' eta' dei figli , al rapporto con la madre e al motivo della perdita di uno dei genitori.
Ogni situazione era una storia a parte e questa era la mia storia, i miei figli , la nostra vita e avrebbero avuto una reazione che forse , un giorno avrei potuto scrivere come , la mia personale esperienza.
Andammo in una pizzeria aperta da poco molto pubblicizzata da chi l' aveva provata , l' ambiente era caldo ed accogliente in pietra e legno scuro e c' erano degli scivoli per i più piccoli e delle altalene.
Dopo aver ordinato Giulio non si fece pregare due volte da Luca e Mario per andare a giocare con l'altalena , gli doveva mancare molto la figura paterna e trovarono in Giulio un alleato perfetto e lui sapeva bene il fatto suo.
Maria rimase con me e li osservava da lontano pensierosa.
<< Deve mancargli molto la figura di un padre , guarda come si divertono mamma>>
Era una frase che la diceva lunga e
i suoi discorsi erano più maturi della sua età .Ne rimasi colpita , non commentai , le diedi solo uno sguardo approvando con la testa.
All' arrivo delle pizze i piccoli si precipitarono al tavolo e Giulio li segui lentamente e col fiatone.
<< che energia hanno i bambini, sono instancabili e con due non e' facile stargli dietro>>
Sorrisi e diedi un pezzo di pizza a Luca e Marco che prima di cominciare a mangiare ne vollero un secondo pezzo.
<< Il gioco fa venir fame , e!>>
<< Loro hanno sempre fame di pizza , la mangerebbero ogni giorno>>
<< non e' una brutta idea!>>e mi schiacciò l' occhio .
A quella volpe di mia figlia non sfuggiva nulla e ovviamente si accorse del gesto di Giulio ma fece finta di niente ovvero mi guardo' e accenno' un sorriso.
Era stata una bella serata e ne seguirono altre ed altre ancora.
Per i miei figli la sua presenza la sera a casa per cena , era diventata quasi un obbligo e se tardava o per impegni di lavoro non veniva , chiedevano di lui .
Lui per loro era il nostro amico Giulio.

L' amore dalle macerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora