Capitolo 16

37 1 0
                                    

Dopo aver trascorso ore ed ore con Filippo a parlare del piú e del meno, mi accorgo che si è fatto tardi e decido di andarmene.
"Fil, io devo andare. È tardi" - dico tristemente alzandomi dal divano.
"No, ti prego. Resta ancora un altro po', almeno finiamo di vedere il film"
Sono una persona facile da convincere e la faccia da cagnolino con cui Fil ha accompagnato questa frase di certo non mi aiuta.
"E va bene, finiamo questo film" - cedo.
A dir la verità, il film è noiosissimo: non è del mio genere, non mi piace.
Ma ho deciso di rimanere comunque per stare quanto più tempo possibile con Filippo.

Dopo l'ennesimo spot pubblicitario, la stanchezza comincia a prendere il sopravvento su di me; senza accorgermene, la mia testa cade letteralmente sulla spalla di Filippo e le mie palbebre si chiudono automaticamente catapultandomi in un'altra dimensione: il mondo dei sogni.
Mi sento davvero a mio agio, come se fossi a casa mia, stesa sul mio comodo letto: e invece non sono nè a casa mia nè stesa sul mio letto.
Ma, ormai, Filippo è divantata la mia seconda casa: solo stargli vicino mi fa sentire al sicuro, figuriamoci quando le sue braccia mi circondano o quando i nostri visi sono talmente vicini che posso avvertire i suoi respiri accorciarsi sempre di più.

Una sensazione di bagnato mi fa sussultare all'improvviso; spalanco gli occhi e Filippo è a pochi centimetri da me.
Immagino che mi abbia lasciato un umido bacio sul collo...ecco spiegato il perché di quella sensazione.
"Oh mio Dio Fil, scusami. Io non..." - la mia frase viene improvvisamente interrotta.
"Sssh - mormora Filippo accompagnando questo suono portandosi l'indice sulle labbra - dormi, tranquilla"
E cosí mi fa stendere nuovamente sul suo petto ed io, un po' a causa della stanchezza, un po' a causa della comodità di cui stavo godendo, crollo in un sonno profondo dal quale non sarei riuscita a svegliarmi neanche con un tonfo rumorosissimo.
Di tanto in tanto avverto le mani di Filippo che accarezzano la mia chioma rossiccia o la mia pella biancastra.
Lo sento poi sussurrare della frasi come: "sei bella", "la mia fata", "mi fai impazzire", "se solo sapessi cosa farei a quelle labbra"...
No, se solo tu sapessi che io sono sveglia e sto sentendo tutto.
Me lo immagino mordersi il labbro e guardarmi intensamente fino quasi a spogliarmi con gli occhi.
È proprio questo ciò che io cerco in un ragazzo e con cui, in realtà, ogni ragazza vorrebbe essere sedotta.

La luce proveninte dalla finestra colpisce i miei occhi ancora chiusi facendomi svegliare per il fastidio.
"Cavolo, ma è già giorno" - penso tra me e me.
Mi guardo attorno e noto che non sono nella mia stanza: il letto è diverso, le pareti sono doverse, le finestre sono diverse, le tende sono diverse.
Dove sono allora?
Il mio sguardo si abbassa sulla persona allungata al mio fianco sullo stesso divano sul quale, poco fa, anch'io ero distesa: quella persona è Filippo.
Ora ricordo.
Abbiamo dormito insieme, uno affianco all'altra: i nostri respiri sono stati sincronizzati per tutta la notte, i nostri arti si sono toccati ripetutamente e le nostre labbra si sono sfiorate chissà quante volte.
Dormire insieme al tuo ragazzo non è una cosa che capita tutti i giorni, ed è per questo che io sono felice.
Abbiamo inaspettatamente dormito assieme: non è stata una cosa organizzata, è venuto tutto da sè.
Era questo il nostro destino?
È stata una coincidenza?
Chissà, chissà, chissà.

Vedere Filippo dormire accanto a me è la cosa più bella del mondo: lui sembra un bambino e mi dispiacerebbe quasi svegliarlo.
Ma, ahimè, c'è scuola altrimenti sarei rimasta ore ed ore a fissare quelle labbra perfette leggermente socchiuse e quei tatuaggi ammiccanti che decorano le sue braccia e il suo petto.

"Fil, svegliati" - gli sussurro dolcemente nell'orecchio.
Niente.
"Fil, dai" - pongo l'accento sull'ultima lettera alzando anche leggermente il tono di voce.
Ancora niente.
"Filippo!" - sembro una mamma che sta svegliando il proprio figlioletto in questo momento.
Nessuna risposta.
"Filippo, alzati immediatamente" - dico decisa scuotendolo con violenza.
Finalmente apre gli occhi.
"Ma che ca..." - pronuncia strofinandosi gli occhi e sbadigliando.
"Buongiorno eh" - mi fingo arrabbiata.
Mi scruta per bene e quando si rende conto che quella davanti a lui sono io, si avvicina al mio viso e, prima di baciarmi, afferma:
"Questo si che è un bel buongiorno"
Arrosisco, mentre sento le sue labbra fredde posarsi sulle mie.
Pian piano i teneri baci che ci  scambiamo diventato sempre più lunghi: in me si accende nuovamente quel brivido di felicità e di passione che mi attraversa tutto il corpo.
Questa volta mi sento più sciolta, maggiormente a mio agio. E lui questo lo percepisce subito.
È fin troppo intelligente questo ragazzo.
Mi chiede allora l'accesso con la lingua che gli concedo subito dando dunque inizio ad una meravigliosa danza d'amore.
Questo si che è un bacio da togliere il fiato.
E di nuovo tutto attorno a noi si ferma: ci siamo solo io e lui accompagnati dal rumore ritmico che provocano le nostre bocche quando si allontanano di poco.
"Wow" - mormoriamo assieme non appena ci stacchiamo.

Quel ragazzo con le piumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora