Chapter 28

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-"Non vorrei risultare eccessivamente offensiva, ma se andassimo di sopra-" Sussurro sulle sue labbra; cerco di provocarlo e spingere il mio corpo verso il suo, tentando di aumentare la tentazione tra noi due.

Appoggia l'indice sulle mie labbra bloccando le mie parole.

-"Basta chiedere, principessa." Sorrisi a quel nomignolo, prima di quel momento, le volte in cui il suo modo di fare diventava dolce, potevano essere contante sulle dita di una mano.

Era raro sentir uscire dalle sue labbra delle parole così tenere, inutile dire quanto io ne vada matta.

Sentivo le farfalle nello stomaco quando i suoi occhi si incastravano nei miei, perciò era prevedibile che le mie sensazioni, quando avvertivo della galanteria in lui, provavo qualcosa di inspiegabile e piacevole.

Afferra il mio capo, costringendomi ad essere complice del suo bacio.
Le sue mani scendono sulla mia schiena e quando si decise a salire le scale, il campanello suonò.

Colui che ha premuto quel campanello deve pentirsi di essere nato.

Si stacca e va a ad aprire per poi tornare con due pizza.
Pizze?

-"Le hai ordinate tu?" Mi avvicino mentre mi riempio le narici di tutto l'odore che hanno.
Sentire l'odore di tale cibo, seppur non come quello italiano, suscitava in me una certa soddisfazione e felicità.

-"Ho la faccia da uno che preferisce le pizze ad una scopat-" Risponde acidamente e lo blocco alla parola che non avrei vomito sentire.

-"Ci sarà tempo anche per quello, Stefan." Appoggiai una mano sulla sua guancia, e il suo sguardo non sembrò addolcirisi, ma si trasformò in un ghigno.

-"Così non fai altro che peggiorare la situazione, Kayla." Disse, e non mi ci volle molto a capire che si riferiva a qualcosa che nei suoi boxer era in preda agli ormoni.

Trattengo una risata e strappo le piazze dalle due mani, portandole in cucina e afferrando la prima fetta.

Avverto i suoi occhi bruciare sul mio corpo, in un certo senso era una sensazione davvero molto piacevole per i miei gusti.

Non tentai neanche lontanamente di apparire hot ai suoi occhi, dal momento in cui poco prima mi infilò la lingua senza che io indossassi qualcosa di provocante.

Alzo lo sguardo incontrando gli occhi di Stefan, che subito dopo abbassò, addentando una patatina.

-"Perchè mi fissi?" Domandò lui di punto in bianco.
Cercai di non mostrare quanto io non mi aspettassi quella domanda, ammetto che pensavo non se ne accorgesse, valutando il fatto che stava mangiando.

-"Anche tu lo fai." Rispondo, di certo non potevo fare la figura del pesce lesso.
Lui ha sempre una battuta pronta, che io invidio da quando l'ho conosciuto.

-"Lo dici come se non ti piacesse."
-"Effettivamente non ti ho mai detto che mi piace." Affermo.

Le sue labbra di incuravarono in un sorriso di sfida, che era a dir poco eccitante.
Mi piaceva quando riuscivo a toccare un punto in cui andava matto, tra questi sicuramente a lui piaceva essere compiaciuto dalle sue scelte.

-"Perciò preferisci essere baciata o forse sbaglio?" Sorrise divertito.
Alzai il dito medio continuando a mangiare la mia piazza.

- La mattina dopo.

A interrompere il mio dolce sonno è una striscia di luce che penetra dalle finestra dritta sui miei occhi.

Mi alzo dal letto notando che accanto a me c'è Stefan completamente nudo come me.
E la notte passata insieme mi fece venire in mente alcuni attimi di quel momento.

Mi rigiro nel letto ritrovandomi a guardare i prefetti muscoli di Stefan ricoperti di tatuaggi.
Non che la sua faccia sia male. Per niente.
Mi metto su coprendo i miei seni nudi e cercando di ricordare cosa sia successo la sera prima.

Do un occhiata più che svelta a Stefan che è ad occhi aperti.
Aspetta, occhi aperti?
Mi giro per una seconda volta verso di lui vedendolo sveglio, che ride con una viso ancora assonnato.

Rivivrei senza nessun problema ciò che è successo ieri sera.
Senza alcun rimpianto.

Mi alzo prendendo la mutanda a terra e indossandola, mi giro verso Stefan, ma sorprendentemente me lo ritrovo dietro.

-"Bè, si...ecco io pensavo di...andare a vestirmi e, andare..." Mi blocco quando ha un incontro ravvicinato con le mie labbra.
Ci soffia sopra per poi fermarsi a pochi centimetri di distanza. "Mi sembra ovvio andare nel mio letto." Si attacca alle mie labbra e poi chiede l'accesso con la lingua.

Mi afferra dalle cosce e buttandomi sul letto, mi divarica le gambe facendo scorrere la sua mano lungo tutta essa provocandomi dei brividi.

-"Pronta?" Chiede, sussurrando al mio orecchio.

Scendo col dito lungo tutto il suo addome arrivando poco più sotto dell'ombelico. "Certo." Sussurro con un sorriso voglioso.

Afferra un preservativo messo all'interno di un cassetto del suo comodino.
Lo infila ed entra dentro di me.

Da una spinta dolce e decisa lasciandomi un dolce bacia sulle labbra.
Gli lascio una scia di baci fino alla fine del collo.
Succhio un punto preciso della pelle del suo collo da lasciargli un succhiotto non molto visibile.

Inaspettatamente lascia dentro di me una spinta così forte da far uscire dalle mie labbra un orgasmo.

-"Chi ti ha detto di farmi un succhiotto?" Chiede con un sorriso malizioso e divertito mentre mi guarda le labbra.

-"Era un momento trasgressivo." Afferro mettendomi il labbro inferiore.

-"Preparato adesso lo sarà ancora di più" Spinge così forte da riuscire a far entrare dentro di me tutto il suo membro e allo stesso tempo mi bacia tirandomi il labbro inferiore.

~ 1 ora dopo...

Apro gli occhi mettendomi a sedere e vedendomi davanti uno Stefan che gira per la stanza a mutande e torso nudo girato di spalle.
Lo guardo, è concentrato ad aggiudicarsi i capelli guardandosi allo specchio.

Si gira verso di me osservandomi in tutta la mia orribile figura che sta ancora dormendo ad occhi aperti.

-"Oh, ma buongiorno!" Esclama, facendo scendere i suoi occhi su i miei due seni nudi.

-"Come se non li avessi già visti." Dico, alzandomi e prendendo il mio reggiseno da terra.

Lo metto cercando di riallacciarlo, ma come al solito non ci riesco.
-"Puoi evitare di guardami e perfavore allacciarmi il reggiseno?" Domando.

-"A massimo posso slacciarlo" Ride maliziosamente.

-"Stefan!" Lo richiamo.

Si avvicina allacciandomi il reggiseno per poi aggiustare una spalline un pò abbassata rispetto a come dovrebbe essere normalmente.

Mi abbasso afferrando le mutande a terra.
-"Mi viene abbastanza difficile non rivivere tutto quello fatto un'ora fa in questa sua posizione più che provocatoria." Dice.

-"Rivivilo col cuscino." Sorrido uscendo dalla sua stanza.

Sto uscendo completamente di testa.
Mi sa che sto perdendo la testa.

Powerful [COMPLETA] ||Stephen James.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora