Chapter 9

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Ai timpani il fastidioso rumore della sveglia riesce ad allarmarmi più del dovuto.
Mugolo irritata e metto la testa sotto il cuscino sperando che tutto questo non sia vero, oggi dovrebbe essere il primo giorno di lavoro, ma tutto è stato rovinato dal momenti in cui sono tornata a casa tremendamente tardi.

"Perché tutti sono contro di me?" Quando afferro il telefono, realizzo che quello non era il rumore della sveglia ma la suoneria di una chiamata.

Mi schiarisco la voce e cerco di leggere i numeri della persona che mi sta chiamando.
Ancora assonnata evito di provare inutilmente e decifrare i numeri e rispongo direttamente alla chiamata.

"Pronto?" Mi schiarisco la voce, appoggio la fronte sulla mano e aspetto una risposta dall'altra parte del telefono.
"Kayla Foxer? Io sono Kendall, il capo del bar in cui sei venuta a chiedere lavoro." Appena sento le testuali parole, guardo che ore sono.
11 a.m.
Sono fottuta.
"Ti stiamo aspettando dalle 8." Mi alzo velocemente e cerco una risposta da darle.
"Mi scus-"
"Non m'importa. Sei riuscita a perdere il primo giorno di lavoro per una volta e potrebbe capire per una seconda volta. Licenziata, mi dispiace." Riattacca il telefono.

Bè, poteva andare peggio.
Ritorno a dormire.

***

Mi alzo dal letto e mi accorgo di avere il telefono sotto la schiena che non smette di vibrare.
Lo afferro e noto le 3 chiamate fatte da mia mamma, mi affretto a chiamarle e brevemente le racconto le mie giornate subito dopo aver udito la sua voce.

La chiamata si conclude dopo ben 10 minuti. Infernali, ho passato tutti i 10 minufi a parlare di me e delle normalissime giornate che passo.

Scendo di sotto e nel frattempo accendo il wi-fi, subito le cento notifiche appaiono sul display da parte del gruppo in cui sono dentro da solo ieri sera.

Siete davvero noiosi, ragazzi. Abbiamo semplicemente chiarito.
-Hayes
Chi vuoi prendere per il culo? Sek tornato a casa alle 8 del mattino.
-Nash
Avrai visto male, fratellone.
-Hayes
È quello che speri, brutto idiota.
-Nash

Dopo aver finito di litigare e peggiorare la situazione si aggiunge Mary.

Non litigate Fratellini, d'antronde non siete capaci di saper prendere per il culo neanche una mosca!
-Mary
Ecco Mary pronta a sfottere tutti.
-Stefan

A quel messaggio sul mio viso appare un sorriso divertito.
Hanno sempre il motivo per ridere, come fanno? Li invidio un botto per questa cosa, riescono sempre a dare un motivo divertente a qualsiasi cosa!

Mary, continui a perdere ancora tempo con loro? Ma smettila! Riescono appena a scrivere i loro nomi.
-Sasha
1 punto per Sasha.
-Alvaro
Fidati. Non risulti simpatica
Nash
Ha ragione, Nash.
-Hayes
Non è mica colpa mia se siete delle teste di cazzo.
-Sasha

Voglio morire giuro. Tra fratelli si prendono pesantemente e di gusto per il culo e nessuno che lo ferma.
Tutti a guardare come fosse un film di Scorsese, non so se piangere o ridere.

Smettela di fare i bimbocci.
Quando abbiamo finito di fare delle comunicazioni al capannone, sarebbe opportuno passare alla festa dei Dolan.
Dobbiamo dare un'occhio alle gang che hanno intorno.
-Mary
Sarebbe anche opportuno stare lì per un breve arco di tempo, non sappiamo chi possiamo incontrare, ed è pericoloso per alcune di voi.
-Stefan
Si sa gia, Stef. Staremo attento, giarfa te piuttosto, se tu quello nella merda.
-Mary
Ragazzi, io oggi non posso esserci.
-Enn

Dopo aver letto il messaggio di Enn, corro cerso la sua stanza incazzata più che mai. Fa tutto do testa sua senza mai dirmi quello che succede. Sono davvero incazzata.

"Per quale cazzo di motivo non vieni?" Spalanco la porta sbraitando.
"Mi scoccio " Dice semplicemente con tono sufficiente.
"Hayes?" Appoggio la mia mano alla porta.
Lei abbassa il capo e annuisce.
Punto nuovamente gli occhi sullo schermo del telefono.

Stasera non posso, sono stanco.
-Hayes
Mi prendete per il culo, piccioncini?
-Stefan

Allargo un sorriso sul mio volto e spengo il telefono buttandolo sul mio letto una volta entrata di nuovo nella mia stanza.

Cosa posso preparare?

Nella parete panna noto una mensola con dei libri di cucina.
"CUCINA CON PIACERE" c'è scritto a caratteri cubitali, "con piacere" solo nel caso in cui la pentola non va a puttane insieme alla pasta.
Nell'indice, con un carattere di scrittura molto invitante ci sta scritto 'Pasta col pesto'.
Prendo la pagina indicata e leggo.

"Aggiungete le foglie di basilico insieme ad un pizzico di sale grosso. Schiacciate, quindi, il basilico contro le pareti del mortaio, ruotando il pestello da sinistra verso destra e contemporaneamente ruotate il mortaio in senso contrario"

Afferro il mortaio, che intuisco essere quella specie di contenitore di legno decisamente molto spesso.
Giro il bastone di legno, il quale non sono a conoscenza del nome, e dopo qualche minuto vedo il basilico diventare una dolce crema verde, solo dopo aver aggiunti olio e pinoli.

Mi giro verso il tavolo, mentre assaporo con il cucchiaio il pesto. Sono troppo brava.
Fin quando non mi scontro con qualcuno, con un petto molto possente.
Oh cazzo. Stefan.

Alzo gli occhi e vedo il suo sguardo puntato sul pesto che tengo tra le mani.
"E questo cos'è?" Me lo strappa dalle mani.
"Osa mangiarlo tutto e ti infilo i pinoli uno ad uno su per il culo a mò di supposta." Afferro -minacciosa- i pinoli dentro il pacchetto di plastica trasparente.

"Azione molto allettante." Dice mentre imbocca un cucchiaio pieno di pesto.
"Ti piace il pesto?"
Lui annuisce.

"Per chi prepari?"
"Per me."
"E pure per me." Sorride innocente.
Lo lascerei morire di fame.

"Non avresti il coraggio di cacciarmi da questa casa e nemmeno di nin farmi mangiare la pasta." Si avvicina a me e appoggia la ciotola di lato al mio fianco.
Incastra il mio corpo le sua braccia muscolose.
"Io non ne sarei così sicuro." Cerco di restare impassibile al suo viso così vicino al mio, mi mette così tanta debolezza.
Il suo respiro calmo tocca le mie labbra e mi fa rilassare, lasciando che mille brividi mi percorrano il corpo.

Powerful [COMPLETA] ||Stephen James.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora