Chapter 4

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-"Sono insicura." Afferma.
Continua a fissare il riflesso del vestito che indosso allo specchio, posto difronte a me.
Il suo volto ricade sulla spalla destra e la sua mano è appoggiato sul fianco.

-"Non ne hai motivo, stai bene." Cercavo di darle sicurezza.
Accarezzo la sua spalla e la guardo dallo specchio.

-"Non essere paranoica, ti dona." La abbraccio da dietro e lei ricaviamo senza pensarci due volte.
Lascia un sospiro e si incoraggia continuando a guardare la sua figura con un sorriso.

-"Ho paura di non piacergli." Non andò avanti con la frase, si fermò limitandosi a farmi capire che si riferiva nettamente ad Hayes.

Avevo intuito provasse qualcosa per quel ragazzo, ma non pensavo fosse così elevato e forte, d'altronde lo aveva incontrato da poche ore.

Sorrisi dolcemente e le sue gote si colorarono di rosso.
Era in imbarazzo per i suoi sentimenti; ci misi poco per capire che ammettere ciò che provava la rendeva più fragile e sicuramente vulnerabile.

-"Non devi mostrare le tue forme per piacere a qualcuno, stupida.
Lui ti amerà per ciò che sei, non per quello che hai." Lei si girò verso la mia direzione e mi fissò come in segno di scuse.

-"Hai ragione." Mi rispose. "Indosserò questo."

Ero felice di averle fatto capire cosa significava innamorarsi; non so cosa sia per lei l'amore, ma di sicuro è qualcosa che va apprezzato con più naturalezza possibile e in modo trasparente.

Mentre Enn cambiava i suoi vestiti, indosssandone alcuni più comodi, decido di scendere le scale e andare in cucina.

Poco dopo la riccia mi seguì, posizionandosi difronte a me come se aspettasse qualcosa.
Era dubbioso e visibilmente confusa; le avevo già dato dei consigli.

Adesso di che aveva bisogno?

-"Ho fame" Le sue labbra si incuravarono in un sorriso arcaico.

-"Mangia, una soluzione così semplice ed intuitiva." La liquido e mi siedo difronte a lei; si aspettava sicuramente, che afferrassi il libro da cucina e mi travestono nei panni di uno chef.

-"Stronza io a pensare che il cibo cascasse dal cielo." Disse battendo una mano alla fronte con un espressione ovvia.

-"Cucina qualcosa di buono. Sei tu quella grande quì dentro" Affermò decisa e sicura delle sue parole.
Era come se io fossi la domestica!

La voglia di cucinare qualcosa di terribilmente disgustoso mi arriva fin sopra la testa, avrei voluto la sua faccia mentre assaporava qualcosa di davvero immangiabile, ma non volevo perdere tempo con lei, avrei preferito investire quel tempo in cose migliori.

-"Ordina dal telefono oppure esce a ma girare qualcosa fuori." Era certo che non avrei cucinato.

Così afferrai la borsa, misi le scarpe e andai verso il locale più vicino dove poter mangiare.

##
Ore dopo

L'orologio indica le 6 di pomeriggio in punto, velocemente indosso delle converse bianche accanto all'armadio e afferro una maglietta appoggiata sulla sedia, credo che quella sedia si possa considerare più un armadio.

Con fretta mi direziono verso la stanza di Enn, indossando ancora una sola scarpa.
La trovo abbracciata al cuscino, con la bava che le scende dolcemente dalle labbra.
Un ottimo primo piano.

-"Enn, vestiti!" Prendo da terra dei peluche e incomincio a tirargliene addosso con tutta la forza che ho.

Urlo il suo nome con tutta la voce che ho in gola. "Pensi davvero che io mi svegli? Hai mai pensato di fare la comica?"
Mi da le spalle e continua a tenere stretto fra le sue braccia quel cuscini giallo banana.

Powerful [COMPLETA] ||Stephen James.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora