Capitolo 8

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E' da una settimana che compio le stesse azioni tutti i santi giorni, di solito non sono un'amante della monotonia, ma insomma la tesi non si scrive da sola.

Oggi per cambiare un pò decido di decicarmi un minimo alla cura della mia pelle, per questo prendo una di quelle maschere comprata con i saldi.

Verso la maschera in un bicchiere di plastica, così sarà più facile applicarla con il pennello sul mio viso. Poichè ho deciso di fare questa cosa, per una buona volta, meglio fare le cose per bene. Sciacquo il viso con acqua calda così che i pori si dilatino, applico la maschera e avvio il timer.


Da quando ho iniziato a scrivere la tesi sembro una pazza, esco dalla mia camera solo per mangiare, per andare in bagno e lavarmi; ho chiesto a tutti di cercarmi solo per le vere emergenze. Il mio sedere ha preso la forma della sedia, la schiena fa male e le gambe sembrano pesi di cemento. Molti pensano che sia importante anche divertirsi, rilassarsi e uscire. Io però sono una persona ansiosa, voglio che tutto sia perfetto e quindi ho bisogno di concentrarmi solo sulla mia tesi.

Anche se mi concedo delle pause in cui rispondo ai messaggi di Derek e rassicuro Christopher che suo figlio sta bene. Insomma soffro continuamente di nausee, ma il piccolo sta bene.

Per fortuna nessuno si è lamentato di questa situazione, anzi Derek ne ha approfittato per studiare anche lui in vista dei suoi esami, le mie amiche sono altrettanto impegnate. Christopher sta controllando i lavori di ristrutturazione del suo hotel affinché sia tutto perfetto.

La maschera inizia a seccarsi sul mio volto, la pelle inizia a tirare e non riesco a muovere nessun muscolo facciale. Mentre continuo a scrivere a computer la porta della mia stanza viene aperta di scatto e balzo in piedi dallo spavento.

"Mamma quante volte ti ho detto di bussare?" Metto una mano sul cuore e cerco di respirare per rallentare il mio battito cardiaco.
"In realtà tua madre mi ha detto di entrare senza bussare, altrimenti sarei invecchiato qui fuori ad attendere una tua risposta."

"Christopher, che ci fai qui?" Non sono molto felice che mi veda in queste condizioni.
Nessuna ragazza sarebbe felice di farsi vedere così da un bel ragazzo. Perché bisogna ammetterlo che lui è bello.

"Sono passato in farmacia a prenderti le vitamine, dato che tu non esci proprio più." Poggia la bustina sulla mia scrivania mentre butta un occhio sul mio computer.

"Sembri un mostriciattolo con quella roba in faccia." E se la ride.
"Mostriciattolo? Ma ti senti? Sto solo curando la mia pelle, brutto alce." Sbraito.

"Lo so che sono cornuto, grazie per aver messo il dito nella piaga." E va via sbattendo la porta.

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Ammetto di aver esagerato, insomma non volevo essere cattiva. In questo momento mi odio. Io non sparo cattiverie, le odio.

Salvo quanto ho scritto oggi, spengo il computer e vado a prepararmi.
Gli devo pur delle scuse.

Sono pronta per uscire quando mia madre mi avvisa che la mia macchina l'ha presa mia sorella per andare a lavoro. Ora due sono le cose: prendere l'autobus o chiedere un passaggio a mia madre.

Opto per la seconda opzione, in fondo fuori fa freddo e non mi va di congelarmi mentre aspetto l'autobus.

Mia madre è una santa, dopo averle spiegato tutto, decide di accompagnarmi perché lei non ha cresciuto delle figlie scostumate e che dicono cattiverie. Mi ha anche rimproverata.

In mia difesa posso dire che gli ormoni non mi aiutano. Mi arrabbio troppo facilmente, piango spesso e poi divento di nuovo un agnellino.

Quando arriviamo all'hotel, mia madre mi scarica come un pacco e sfreccia via.

Entro e mi reco alla reception.
"Salve, vorrei vedere Christopher Wood."
"Il signor Wood è impegnato in questo momento, se vuole può lasciarmi un messaggio che gli verrà recapitato appena sarà libero."
Spiega in modo accurato il ragazzo di turno, calma Emma.. sta facendo solo il suo lavoro. Respira.

"Chiamalo ora, digli che Emma lo sta aspettando e che è abbastanza urgente." Insisto guardandolo negli occhi.

Esegue gli ordini e chiama Christopher. Potevo chiamarlo anche io, peccato che abbia dimenticato il cellulare a casa.

"Emma! Cosa è successo?" Dice Christopher con il fiatone, si prende due secondi di pausa e poi riprende. "Stai bene? Il piccolo?"

"Stiamo benissimo, volevo solo scusarmi con te per questa mattina." Porto le mani sul grembo e abbasso istintivamente la testa.
"Sei venuta qui per scusarti? Era necessario dire che era una cosa urgente? Cavolo, mi hai fatto prendere un colpo."

"Scusami, davvero, non volevo dire quelle cose. Non so neanche perché me la sono presa, ultimamente mi arrabbio per tutto." Alzo lo sguardo e noto i suoi occhi lucidi.
"Tranquilla, ti ringrazio per essere venuta fin qui a scusarti. Ma preferirei che tu non venissi, insomma stiamo facendo dei lavori e può essere pericoloso. Non voglio che vi succeda qualcosa, chiaro?" E non mi resta che annuire.

Come ha fatto Grace a tradire un ragazzo del genere? Può essere iperprotettivo ma non credo che non le abbia riservato tutte le attenzioni che voleva.

"Ora vado, altrimenti non riesco a prendere l'autobus. Ci vediamo." Lo saluto con un bacio sulla guancia e me ne vado.

—————————————
"Finalmente sei arrivata, hai chiesto scusa vero?" Chiede mia madre appena metto piede in cucina per un po' di acqua.
Le racconto tutto e si congratula con me, lei è dell'idea che bisogna creare un buon rapporto affinché il piccolo cresca amato e non in una situazione di conflitto.

Dopo essermi messa il mio pigiama super caldo, prendo il telefono.
3 chiamate perse da Derek.

Da: Derek
Si può sapere perché non rispondi
al telefono? Lo hai sempre vicino a te.

Da: Derek
Emma che fine hai fatto?

Da: Derek
Ho chiamato a casa tua.
Mi ha risposto tua madre.
Ti rinchiudi in casa per la tesi e
non ti dico niente.
Esci per vedere un altro.
Te ne rendi conto?
Capisco che dovete creare
un rapporto civile,
ma credo che dopo giorni
di clausura, una persona voglia
vedere il proprio ragazzo.
E non correre a chiedere scusa ad un altro.

Lo chiamo. Ma oggi non poteva essere una giornata tranquilla?

Dopo aver urlato e chiarito, decido di andare a dormire. Non voglio sentire e vedere nessuno più per oggi. Ne ho avuto abbastanza.

SPAZIO ME.
Sono tornata! Spero di riuscire a pubblicare qualche altro capitolo prima di partire.
Fatemi sapere se la storia vi piace o meno, appena posso ricontrollo tutti i capitoli.

Tre all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora