Capitolo 21

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Ci sono giorni in cui non hai la forza e la voglia di fare nulla, e sono quei giorni nei quali il tuo umore non è dei migliori. Spesso non sai il motivo ma ti ritrovi a piangere così, dal nulla. E mentre l'attimo prima piangi, ti ritrovi subito dopo a sorridere o a ridere.

La ragione spesso non è risaputa, ma credo che a tutti sia capitato un giorno del genere. Oggi sono così, quasi bipolare. Ho pianto talmente tante volte che i miei occhi sono gonfi e arrossati, ho la gola secca e il naso che soffio in continuazione.
Solo che questa volta il motivo lo so, ho paura. Ebbene sì, ho una paura pazzesca che qualcosa vada storto e non come io spero.

La vita è imprevedibile, si è sempre saputo, nonostante uno cerchi di fare piani c'è sempre qualcosa che non va come una persona prevede. E se Grace vincesse la causa e le spetterebbe la custodia di mio figlio?

Scoppio di nuovo a piangere e mi tiro su la coperta che mi protegge dal freddo che sento, freddo che si propaga nelle mie ossa in modo prepotente.

Un freddo gelido.

Il telefono continua a segnalare l'arrivo dei messaggi, ma non ho proprio voglia di sentire nessuno quindi non guardo neanche chi li manda. Ho solo bisogno di starmene un po' per i fatti miei, da sola con me stessa.

Sento una pressione sulla mia guancia e qualcosa sui miei capelli, così da farmi aprire gli occhi. Vedo mia madre che mi guarda con amore, e con il tipico sguardo di una mamma pronta a volersi prendere tutti i tuoi problemi pur di non farti soffrire.

"Amore, mi dispiace vederti così, ma devi reagire. Vai a rinfrescarti, preparati che poi dobbiamo andare a fare diverse commissioni per la laurea e non solo. Mi ha chiamata Christopher ed era molto preoccupato dal momento che non hai risposto ai suoi messaggi. Ora vado, ti aspetto in cucina e mi raccomando fai presto!" Dice mamma prima di lasciarmi un bacio sulla testa per poi andar via dalla mia stanza.

Strofino gli occhi per poi aprirli di nuovo, forza Emma che ce la puoi fare ad alzarti dal tuo bellissimo e comodissimo letto... non ci vuole tanto, solo la forza di volontà. Ora conto fino a tre e poi mi alzo, giuro.

1...
Ma dai tutto sto bordello per alzarsi dal letto? Che pigra che sei.

2...
Vorrei restare altri cinque minuti, poi riuscirei ad alzarmi.

3...
Basta, mi sono alzata. Cara me, se mi ascolti (devi per forza), sappi che le giornate di ozio non ci saranno più, quindi cerca di darti una mossa e di essere più attiva... anche quando sei giù di morale.

Quando sono pronta raggiungo mia madre in cucina per poi uscire di casa dirette al negozio di vestiti per provare ciò che indosserò alla laurea, incrocio le dita affinchè mi vada alla perfezione.

Mentre siamo in auto rispondo ai messaggi che ancora non avevo avuto modo di leggere e quindi di rispondere

A: Christopher
Ero un po' giù di morale, scusa se ti ho fatto preoccupare.
Ora, per fortuna, va meglio.

Forse era attaccato al cellulare dato che la sua risposta arriva immediatamente.

Da: Christopher
Mi hai fatto preoccupare tanto, non vedo l'ora di vederti stasera.
Ora vado a lavorare, ci sentiamo dopo.

Poso il cellulare in borsa quando mi rendo conto che siamo arrivate, così scendo dall'auto e posso dire di essere emozionata.

Dopo essermi assicurata che il completo mi entrasse senza probemi torno a sorridere, anche perchè sono molto emozionata all'idea di condividere un traguardo così importante con mio figlio nel mio grembo.

Tre all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora