Capitolo 24

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Dobbiamo assolutamente andare a fare la spesa, non possiamo rimandare a domani. Ho bisogno urgentemente di alcune cose in casa, forse non proprio urgentemente, ma ho la necessità di averle a portata di mano. Sono così in ansia di non avere queste sciocchezze che non sono riuscita a dormire.

Mi sono alzata presto dal letto, lasciando Christopher ancora nel mondo dei sogni, per preparare una mega colazione. Mi era venuta voglia di pancakes con sciroppo d'acero e ho scoperto che era finito. Alla fine li ho mangiati con la Nutella, non posso di certo lamentarmi, ma desideravo proprio lo sciroppo d'acero. Poi mi è venuta la brillante idea di controllare tutta la dispensa, ho stilato una lista di quello che c'è e soprattutto di quello che manca.

Dopo aver controllato anche ciò che serve per i bagni, per la lavanderia, ho capito che devo assolutamente comprare tante cose. Insomma, tra poco mi tocca fare il bucato, per l'ennesima volta, delle cose del piccolo. Non posso rimanere senza ammorbidente.
Quando Christopher si è svegliato e mi ha raggiunta in cucina non credeva ai suoi occhi, io già lavata e vestita, e con la colazione pronta. In questi ultimi giorni ho poltrito veramente tanto, ma non posso farci nulla. Il pancione cresce sempre di più è il piccolo di muove tanto.

Prende la lista della spesa in mano e legge attentamente tutto ciò che c'è scritto, poi prende la penna e aggiunge alcune cose che servono a lui a cui io non avevo pensato. Questa è un'altra cosa su cui devo migliorare. Non mi sono mai soffermata più di tanto sui prodotti che usano gli uomini, la schiuma da barba, il dopobarba... mi capitava di comprarli a mio padre ma non credevo ci fossero così tanti tipi. "Non puoi andare da sola a fare una spesa del genere" afferma Christopher iniziando a mangiare i pancakes.
"Non ci sono problemi, l'importante è comprare tutto al più presto. Sono stata troppi giorni a poltrire, ma c'è una casa da portare avanti. E devo anche trovarmi un lavoro." Inizio a parlare a raffica.

"Ti accompagno io a comprare tutto questo, posso permettermi di assentarmi un giorno a lavoro. Per di più tu non puoi sforzarti troppo, ricordi cosa ti ha detto il ginecologo? Devi riposarti il più possibile, per il bene di nostro figlio e del tuo. Inoltre, il lavoro può aspettare. Posso mantenere entrambi e il piccolo senza problemi." Dice lui guardandomi negli occhi.
"Non voglio dipendere da te, lo sai. Ma forse per il momento posso fare un'eccezione. Sono sempre così stanca." Rispondo portandomi una mano alla base della schiena che mi fa male.

Christopher nota questo movimento e si alza per massaggiarmi la schiena. Gli ho spiegato come si fa un massaggio e lui subito ha appreso, ed è anche molto bravo. Potrebbe rubarmi un lavoro, che per il momento non ho.
Massaggia con calma e per un bel po' di tempo la mia schiena e mi sento molto meglio, decidiamo di uscire di casa appena pronti così torniamo presto e posso mettermi a letto a riposare. Vorrei avere la forza di fare molte altre cose e invece sono sempre stanca e devo anche riposare il più possibile, non oso immagina come sarà quando mancherà veramente poco al parto. Quando dicono che ogni gravidanza è a sé hanno ragione.

Appena arrivati al supermercato prendiamo un carrello e con la lista in mano ci dirigiamo tra i vari scaffali a recuperare tutto quello che ci occorre. Ho anche voglia di gelato quindi sicuramente devo prenderne un bel po'.
Christopher è uno di quei ragazzi super attenti agli altri, gli piace essere d'aiuto. Anche ora mentre facciamo la spesa aiuta le persone anziane ad arrivare agli scaffali più in alto, anche se è un piccolo gesto mi scalda il cuore.
Mentre Christopher si ferma ad aiutare l'ennesima signora io sorrido e mi dirigo al bancone dei gelati, anche perché sono sicura che perderò un po' di tempo a scegliere i gusti.
Osservo prima tutti i gusti disponibili e vorrei prenderli davvero tutti. Ma non posso mangiarne in quantità industriale.

"Prendi quello a vaniglia." Dice qualcuno alle mie spalle.
"James? Ciao! Che ci fai qui?" Rispondo al mio ex, sorpresa di vederlo qui.
"Ho finito il mio primo anno e sono tornato a salutare un po' di persone, che ne dici se in questi giorni ci vediamo per parlare?" Chiede come se nulla fosse.
A essere sincera questa sua richiesta non mi provoca niente, non sono tentata neanche ad accettare.
"Sono contenta per te e.." inizio a dire ma non ho neanche il tempo di finire che sento Christopher chiamarmi, di sicuro mi sta raggiungendo.
"Tesoro, ho trovato i tuoi biscotti preferiti e li ho presi così siamo sicuri che non finiscono." Dice appena è più vicino, posa i biscotti nel carrello e mi lascia un bacio a fior di labbra.

Tre all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora