Dopo quel momento poggiai la testa sulla sua spalla e non potei fare a meno di chiudere dolcemente le palpebre ormai pesanti.Il giorno seguente mi ritrovai su quella stessa panchina,raggomitolata sulla parte più esterna,vidi Louis che dormiva poggiato sull'altro estremo della panchina.In seguito,camminando con passo felino per non svegliarlo,gli aprí la mano e ne lasciai un biglietto con scritto il mio numero e una specie di avvertimento sotto:"Questo è il mio numero,se ne avrai bisogno.".Anche se ci conoscevamo solo da un giorno mi era già simpatico quel ragazzo,cosa molto strana da parte mia,dato che non lego facilmente con le persone,in particolar modo con i ragazzi.
Mentre camminavo per andare chissà dove ,il vento mi cominciò a dar fastidio,i miei capelli mi svolazzavano sul volto ostacolandomi la vista.
Decisi di tornare a casa,chiamai mio padre ma mi rispose il suo segretario, che con il consenso di "papà" mandò una limousine a prendermi. Almeno ebbi la fortuna di non aver dovuto sentire la sua voce,per quel momento.
Dopo pochi passi mi trovai dinanzi all'entrata del parco,dove mi fermai,e dopo circa un quarto d'ora d'attesa finalmente vidi la lunga auto arrivare,non era quella che usava mio padre,questa volta era bianca.
Lo stesso uomo di ieri mi aprí la portiera,sfoggiando il suo solito sorriso falso come non mai.Salii in auto senza fiatare.
Mentre l'autista metteva in moto ,il signor bigfoot si sedette accanto a me.
Quando mai io Ashley Moore ho avuto bisogno di una guardia del corpo?Mio padre mi sentirà molto,ma molto presto.
Dopo circa dieci minuti l'auto si fermò,scesi dall'auto accompagnata dal possente uomo di cui ancora non sapevo il nome.
Dinanzi ai miei occhi si presentò un'immensa villa beige e marrone,con un'ampio giardino ed un enorme piscina affiancata da una grande fontana.Mi incantai di fronte a quella visione paradisiaca.Ogni tanto i nostri soldi servivano a qualcosa.
I miei pensieri furono interrotti da un inserviente che venne ad aprirci il possente cancello per poi tornare a prendere le mie valigie.
Entrando in casa potei vedere una grande scala bianca presentarsi al mio cospetto affiancata da una lunga ringhiera di ferro battuto decorata con ogni tipo di fantasia.Quella casa sembrava proprio una reggia,ma per quanto bella fosse credevo che non l'avrei mai sentita davvero casa mia.
Prima che potessi fiatare per chiedere dove fosse la mia stanza una dolce signora mi venne incontro sorridendomi e gentilmente mi disse
"Tu devi essere Ashley,sei bellissima,identica a tuo padre. Comunque io sono Julia,piacere!"
"Piacere" dissi sorridendole caldamente.
"Anche il sorriso è lo stesso,anche se sul volto di tuo padre non si vede più da anni ormai"
A quell'affermazione potei scorgere un velo di tristezza nella sua voce così come nei suoi occhi.
Salendo per le imponenti scale notai i suoi meravigliosi capelli ramati legati in uno chignon da cui cadevano dolcemente delle ciocche,aveva una carnagione leggermente olivastra,e dato che camminavo al suo fianco potei scorgere i suoi grandi occhi verdi,il suo naso piccolo e all'insù è le sue labbra piccole ma carnose.Aveva un copro proporzionato ed era molto alta.Era davvero una bellissima donna,non poteva avere più di quarant'anni.
Dopo qualche minuto mi trovai davanti alla porta della mia stanza,la donna la aprí e ne rimasi quasi allibita a causa dell'incredibile bellezza della camera,che data la grandezza poteva essere paragonata ad un appartamento.Era bellissima,le pareti erano verde chiaro e panna,il letto di legno era sormontato da una leggera trapunta di seta sempre color panna,si poteva vedere anche una scrivania sempre di legno affiancata da una poltroncina rossa,mentre al muro era stato affisso un immenso televisore al plasma.Nella parte più interna della stanza c'era un grandissimo armadio anch'esso di legno affiancato da una cassettiera dello stesso stile.Anche con tutto ciò molti spazi della camera erano ancora vuoti,ma a questo ci avrei pensato più avanti.
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Your heart is a deep ocean of secrets
FanfictionLei amava sognare,si perdeva nei suoi sogni. Lei volava,era sempre riuscita a volare anche se un'ala le era stata spezzata troppo presto,ma un giorno,quando tentò di spiccare il volo verso ogni suo desiderio,quella non riuscì più a supportare un cuo...