Zayn
"Riavere le tue labbra sulle mie non era più un semplice desiderio,ma un bisogno.
E non solo un bisogno fisico,non più."Non avrei mai dovuto pronunciare nessuna di quelle parole,nessuna.
Odiavo così tanto me stesso in quel momento che se mi avessero chiesto di prendermi a schiaffi l'avrei fatto con grande piacere.
Dovevo smetterla di far parlare il mio cuore,dovevo farlo tacere e seppellirlo almeno finché questa cosa,che ancora poco e avrebbe ucciso entrambi,non mi sarebbe passata del tutto.
Perché quando c'era lei io non riuscivo più a controllarmi,era come se mi si spegnesse il cervello e di certo per me non era un bene,anzi.
Era già una settimana che eravamo ritornati alle nostre vite e sentivo un vuoto che non riuscivo a spiegarmi.
"Zayn,Amleto non entrerà nella tua testa da solo." mi schernì Harry che era seduto affianco a me.
Sbuffai senza degnarlo di uno sguardo.
"Qualcuno oggi si è svegliato con la luna storta." sghignazzò.
Alzai gli occhi al cielo facendo finta di non ascoltarlo.
"Cerca di impegnarti se vuoi arrivare alla laurea.
É il primo anno e non credo sia il caso di avere ragazze per la testa o roba del genere." disse gesticolando mentre cercava di farmi la morale.
Io non avevo nessuno per la testa.
Sbuffai nuovamente lanciandogli uno sguardo di fuoco.
"E comunque cerca di essere di buon umore perché mi hanno chiesto la tua presenza alla festa di stasera e-" .
Feci un respiro profondo e cercando di rimanere calmo gli chiesi:
"Styles,quanto devo sganciare per farti tacere?"
"Ci sarà anche Ashley."
Alzai un sopracciglio.
"Zayn,è il compleanno di suo fratello."roteò gli occhi,sapeva che me ne sarei dimenticato.
Perfetto,mi si prospettava una serata ricca di Amleto e snickers.
"Io non ci sarò." borbottai.
"Ma che stai dicendo,amico?Ci sarà anche tuo padre poi Richard ha detto-"
"Non m'importa di quello che dicono Richard o mio padre.
Non vado dove non sono desiderato,intesi?" lo interruppi alzando leggermente il tono.
Lui tentò di replicare,ma un suono di nocche sulla porta lo interruppero.
Feci cenno ad Harry di andare ad aprire e pochi secondi dopo mi ritrovai dinanzi agli occhi chi non mi sarei mai aspettato di incontrare.Ashley
"Tu non andrai da nessuna parte,é chiaro?" sbottò Hayley,era rossa in viso e ciò significava che l'avevo fatta davvero arrabbiare.
"Hayl,io non voglio parlare con lui." dissi scandendo bene ogni singola parola.
" "Ho bisogno di parlargli.","È stato tutto un errore.","Non voglio perderlo."
Queste sono parole tue non mie." mi guardò la mia amica con aria saccente.
"Non ho mai pronunciato l'ultima frase!" le diedi un colpetto sul braccio.
"Però l'hai pensata." mi fece la linguaccia.
Quando voleva sapeva essere davvero infantile.
Hayley bussò e io mi rassegnai completamente.
A venirci ad aprire fu Harry e dietro di lui non potei non notare un Zayn sorpreso e impaurito,probabilmente pensava fossi venuta per urlargli contro.
Era probabile che accadesse.
Harry e Hayley si scambiarono uno sguardo d'intesa e ciò mi preoccupò non poco,ma mi rendeva felice il fatto che da quando quei due avevano cominciato a passare del tempo insieme alla mia amica era ritornato quel luccichio negli occhi che non vedevo da tempo.
"Bene,io e Hayley andiamo a prendere un...uhm" Harry,gesticolando,tentò di cercare una scusa per andarsene,ma a quanto pareva l'improvvisazione non era una delle sue doti.
In fondo era anche tenero in quel momento.
"Un frullato! Sì,un frullato!" affermò Hayley con entusiasmo tirando Harry che prima di scappare fuori urlò a Zayn:
"Amico,comunque sono trenta."
Alzai un sopracciglio guardando Zayn stranita.
"Fottiti,Harry." sbuffò Zayn lanciandogli trenta dollari.
Harry rise di gusto e Hayley lo tiró nel corridoio.
Io e Zayn eravamo rimasti a guardare in silenzio.
"Siediti." mi incitò indicando il letto.
"Preferisco restare in piedi,grazie." gli sorrisi,era un sorriso nervoso e forzato.
Lui fece spallucce e mi offrì qualcosa da bere,ma rifiutai gentilmente.
Stemmo in silenzio per minuti.
Ogni tanto lo guardavo di sottecchi é scorgevo tutti i suoi piccoli particolari,dalla barba che aveva lasciato incolta,all'ambra dei suoi grandi occhi.
"Senti.." dicemmo finalmente all'unisono.
Lui tacque per un attimo.
"Zayn,ho bisogno solo di farti una domanda." gli dissi abbassando la testa mentre avevo il cuore in gola.
"Dimmi." rispose evitando il mio sguardo,in questo modo rendeva tutto più difficile.
"Quello che...Quello che hai detto quella sera lo pensavi davvero?"
Il mio battito era a mille,stavo sudando e probabilmente da lì a poco avrei cominciato ad urlare come una psicopatica.
Silenzio.
Un minuto.
Due.
Tre.
I suoi occhi erano vuoti,non mi guardava.
"No." rispose in modo secco,ancora guardando da un'altra parte.
Boom.
Il mio cuore fece un tuffo.
Non riuscii a spiegarmi il perché,odiavo me stessa da morire in quel momento,ma i miei occhi si riempirono di lacrime.
Eppure il mio orgoglio ebbe la costanza di non farmene versare nemmeno una.
Mi si formò un nodo in gola,avrei voluto urlargli che faceva male da morire,ma non lo feci.
Era quello che volevo sentire.
Era solo quello che volevo sentire,ma perché faceva così male?
Dovevo uscire da questa situazione,dovevo riuscire a stare lontana da lui.
Ero stanca di tormentarmi per qualcosa che non provavo.
"Bene,era quello che volevo sentire." la mia voce era rotta,il mio viso rosso e gli occhi colmi di amarezza e lacrime.
Non potevo prendere in giro neanche lui.
"A me non sembra." incrociò le braccia al petto.
La sua dannatissima presunzione mi fece venir voglia di tirargli uno schiaffo in pieno viso,ma ero già stata troppo violenta nelle ultime settimane.
Lo odiavo.
Odiavo tutto di lui: il suo modo di parlare e di dirmi ciò che mi faceva più male,la sua espressione vuota e indecifrabile e il fatto che riuscisse a farmi diventare così debole e indifesa.
"Che stronzo." farfugliai guardandolo dritto negli occhi.
"Come ho fatto, per l'amor del cielo,come ho fatto?
Io.." cominciai a gesticolare e parlare da sola,ma ad un certo punto le parole mi morirono in gola.
Lui si alzò e venne verso di me,era così dannatamente vicino.
Sentivo il suo respiro sul mio volto,mi prese per mano e intrecciò le nostre dita.
Con l'altra mi strinse a se e io non sapevo se voler morire fra le sue braccia o scappare e non vederlo mai più.
Mi teneva a se così forte che sembrava non volesse lasciarmi mai andare,ma probabilmente era solo il mio cuore a comandare le mie sensazioni.
Un suo caldo bacio tra i capelli mi sorprese tanto da farmi versare una lacrima.
Intrecciò le nostre dita per l'ultima volta e restammo a guardarci.
I suoi occhi,i suoi dannatissimi occhi color ambra riuscivano sempre a fregarmi in ogni occasione.
Ci staccammo ancora con le mani intrecciate,eppure un vuoto immane mi trafisse il petto.
Avevamo deciso,sì.
Saremmo andati ognuno sulla propria strada perché non si poteva continuare in quel modo,non potevamo stare così vicini.
Lo vidi esitare per un attimo,ma poi sciolse le nostre mani e mi si strinse il petto.
Non sapevo perché stesse succedendo a noi,ma faceva dannatamente male.
Non potevamo cadere in quel buco nero anche noi,in quell'illusione che ci avrebbe portato all'autodistruzione.
Dovevamo fermare tutto ciò prima che diventasse quello che più temevamo.
Saremmo dovuti vivere di falsa indifferenza e di sguardi sfuggenti,di dita sfiorate e di occhi che si sarebbero cercati anche fra tanta gente,in una sala da ballo circondati da chi non avrebbe mai immaginato dell'esistenza quei sorrisi nascosti.
Solo io e Zayn avremmo saputo di tutto ciò e a me sarebbe bastato anche questo piccolissimo segreto fra di noi per sentirlo vicino.
Che sciocchi che eravamo stati,finiti a cucire l'orlo del baratro senza neanche sapere come.
Sentivo la sua mano accarezzarmi la schiena dolcemente facendomi venire i brividi.
Mi lasciò andare andare e io lo guardai maledicendomi per aver pensato che fosse perfetto.
Cercai di ricompormi e prima di dimenticarmene tirai fuori il suo invito per la festa di James e glielo porsi.
Io avevo risolto con mio fratello,ma Zayn no.
Mio padre lo voleva alla festa e questo era uno dei motivi per cui ero in quella stanza.
"A stasera." mi salutò con gli occhi colmi di amarezza.
Gli feci un cenno con la mano e,a testa bassa,uscii silenziosamente dalla stanza.
Raggiunsi Hayley ed Harry le cui espressioni cambiarono appena entrai nel loro campo visivo.
Sapevo che mi avrebbero riempito di domande,ma a consolarmi c'era il fatto che almeno quello avrebbe dimostrato che mi volevano davvero bene,entrambi.
Mi strinsero in un abbraccio,ma non dissero altro.
Ed era di quello che avevo bisogno.
Restammo in quel bar per un'altra mezz'oretta,io non parlai per tutto il tempo,ma mi limitai ad osservare i miei due amici interagire,la loro spensieratezza mi faceva così tanta invidia che pensai davvero di aver perso me stessa.
*******
Erano due ore che stavo davanti allo specchio e non avevo ancora concluso nulla.
Mi sentivo così imprigionata in quell'abito blu,lungo e fastidiosamente elegante che altri pochi secondi e avrei cominciato ad urlare.
Ma dovevo essere in ordine,quella sera alla festa ci sarebbe stata anche mia madre e volevo renderla fiera di me.
Lei era sempre stata così bella con quei suoi capelli biondi,ma poco valorizzati dal taglio corto che sempre portava,anche se questo poco importava dato che non passava mai inosservata a causa dei suoi occhi dal color dell'oceano e il viso dai lineamenti perfetti.
Per quanto volessi renderla felice odiavo la scollatura di quel vestito,teoricamente non era così poi esagerata,ma sicuramente non era una di quelle preferivo indossare.
Il rumore delle nocche di Julia sulla porta mi fece sobbalzare:
"Sei pronta?" mi chiese con tono dolce prima di posare gli occhi sul mio corpo.
Mi scrutò per qualche secondo prima di complimentarsi con me,aggiungendo infine che sicuramente "Lady Chàrlize",mia madre,sarebbe stata al settimo cielo vedendomi così.
Andai in camera di mio fratello per vedere fosse pronto ed era così:
"Ci siamo messi in tiro stasera,il ventunesimo anno ti avrà dato alla testa." sorrisi appoggiandomi allo stipite della porta.
"Parli tu,qualcuno ti ha dato il permesso di indossare quel vestito?" chiese duramente,ma i suoi occhi erano scherzosi quindi mi tranquillizzai.
"Io l'avevo detto che era troppo scollato." borbottai tra me e me.
"Sto scherzando,non voglio di certo che la mia piccola e idiota sorellina si senta in imbarazzo." venne verso di me per stringermi in un dolce abbraccio.
"Io sarei idiota?Dovrei parlare? Non sono io quella che passava la vita attorno al nostro acquario dei pesci per paura che potessero scappare." gli ricordai con un sorriso soddisfatto in volto.
Mi guadagnai un occhiataccia da lui e poi ridacchiai.
Dopo averlo osservato per un po',decisi che era ora di affrontare un certo argomento:
"Papà ha voluto che venisse anche Zayn con suo padre,oggi sono andata a portargli l'invito." la mia voce era quasi un sussurro.
Il suo viso rilassato assunse un'espressione totalmente differente.
"Credevo che questa storia fosse chiusa ormai.." il suo tono era tagliente e un sorriso amaro comparve sul suo volto.
"Credevo di esser stato chiaro!" la sua voce si alzo di un'ottava ed io cominciai ad avere paura,non era mai un bene avere al proprio fianco un James furioso.
Andò di getto verso la porta,conoscevo le sue intenzioni,ma non gli avrei lasciato fare nulla di quello che gli passava per la testa.
Lo strattonai per un braccio e lo fermai costringendolo a guardarmi dritta negli occhi:
"Νon provare a coinvolgere anche lui,nostro padre non c'entra.
Non provarci." lo minacciai.
"Scusami." mi sussurrò stringendomi a se.
Gli scompigliai i capelli e gli diedi un tenero bacio sulla guancia per poi incitarlo ad andare a sistemare le ultime cose.
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Your heart is a deep ocean of secrets
FanfictionLei amava sognare,si perdeva nei suoi sogni. Lei volava,era sempre riuscita a volare anche se un'ala le era stata spezzata troppo presto,ma un giorno,quando tentò di spiccare il volo verso ogni suo desiderio,quella non riuscì più a supportare un cuo...