Hey you

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Da quando se n'era andata quella spiaggia era diventata triste e cupa.

Era tutta colpa mia.

Lei era diversa,non era come le ragazze che mi presentavano Justin ed Harry.

Lei era così piccola e fragile fra le mie braccia,avrei potuto cullarla per tutta la vita.

Non dimenticherò mai i suoi occhi pieni di lacrime.

" E se fosse innamorata di Louis?" mi ripetevo ormai da ore.

Ma ero convinto che l'amore non esistesse,ed anche per lei era lo stesso,quindi la domanda che mi tormentava era inutile,eppure in quel momento non riuscivo a non pormela.

Mi sentivo come l'oceano in balia di una tempesta.

Ormai erano le tre e mezza del mattino.

Non avevo voglia di tornare all'accademia e di assistere all'orrendo spettacolo di una mandria di adolescenti ubriachi,ma avrebbero dato di matto se non mi avessero trovato in camera il giorno dopo.

Il tragitto non era molto lungo,quindi decisi di non chiamare mio padre per l'auto e di andare a piedi.

Le strade erano desolate,in ogni angolo si poteva udire il suono del silenzio che penetrava in ogni dove.

In quel momento ogni attimo sembrava prezioso,il mondo si annullava,era come se la notte si portasse via ogni nota di malinconia e tristezza,ogni soffio di felicità o amore.

Si udiva solo la melodia del silenzio.

Solo la solitudine della quiete.

Una quindicina di minuti dopo arrivai a destinazione.

Quando entrai nel campus si sentiva ancora la musica ad alto volume.

Appena entrai in camera,senza badare all'assenza di quei due squilibrati di Harry e Justin,mi buttai a peso morto sul letto.

Non riuscivo a smettere di riflettere,il giorno dopo sarebbero dovuti iniziare gli allenamenti di scherma,io ero il capitano e non potevo stare con la testa fra le nuvole.

Eppure,quella notte, il sonno non riusciva ad impossessarsi della mia psiche.

Ashley

Il suono della sveglia come al solito mi svegliò bruscamente.

I raggi del sole penetravano dolcemente dalle persiane socchiuse.

I ricordi della sera prima cominciavano a riaffiorarmi la mente.

Non mi pentivo di essere scappata,anche se in fondo mi sentivo in colpa.

Non avrebbe dovuto farlo,non avrebbe dovuto baciarmi,eppure,a quel contatto,una strana scossa aveva attraversato il mio cuore senza che potessi reagire.

Speravo che avessi avuto quella sensazione semplicemente perché era stato il mio primo bacio ,e speravo soprattutto che fosse anche l'ultimo.

Ciò non toglieva che era stato un idiota,lo conoscevo da troppo poco tempo e baciarmi non gli aveva fatto onore.

Mi alzai dal letto di malavoglia,quel giorno non avrei voluto vedere nessuno,ma mi ricordai che c'era la prima lezione di scherma e non me la sarei persa per nulla al mondo.

Feci una doccia veloce,lavai i denti e mi sistemai i capelli che come al solito sembravano aver combattuto entrambe le guerre mondiali.

Non faceva ancora molto freddo,quindi decisi di indossare una polo bianca che presentava alcune scritte in rosso e in blu,dei jeans chiari e le mie converse basse bianche.

Your heart is a deep ocean of secretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora