Till The World Ends

Capitolo 40

Quando Alicia aprì gli occhi quella mattina, non sapeva nemmeno come ci fosse finita in camera, eppure era sdraiata su un soffice materasso, con un braccio sotto la testa a farle da cuscino, ed un alto avvolto attorno alla sua vita. Sulla schiena percepiva il piacevole tepore del corpo di Elyza poggiato al suo, e sulla nuca, il solletico del suo respiro lento e regolare. Amava svegliarsi per prima, gli permetteva di restare qualche attimo, a rubare con lo sguardo i particolari incantevoli dei lineamenti rilassati di Lex, mentre ancora dormiva beatamente. Per non parlare di quanto adorasse svegliarla con qualche attenzione inaspettata, per farle iniziare la giornata con il sorriso. Il sorriso, altra cosa di Elyza che amava alla follia.

Si girò nel suo abbraccio intrecciando le gambe con le sue, e come sempre, il corpo del Comandante reagì involontariamente nel sonno a quei movimenti, serrando la presa alla vita di Alicia tirandola ancora più vicina a sé. Ormai era istintivo, automatico. Era diventato vitale mantenere costantemente il contatto con la piccola Clark, e questo Elyza lo faceva soprattutto quando non aveva il controllo su di sé. Alicia sorrise portandole una mano sulla guancia, e lasciando poggiare la fronte alla sua. La piccola Clark rimase con gli occhi chiusi per qualche istante, stare stretta tra le braccia di Elyza la faceva sentire sempre al sicuro, amata e protetta, e voleva gustarsi il più possibile quella sensazione.

Le sue iridi chiare di una sfumatura tra il grigio e il verde, iniziarono a scrutare quel viso assopito così vicino al suo. Era insolito fosse lei a fare quell'azione, ma l'espressione della bionda le ispirò così tanta tenerezza, che tirò il collo per riuscire ad allungarsi abbastanza da lasciarle un bacio sulla fronte. Elyza mugugnò facendole spuntare il sorriso sulle labbra, così Alicia gliene diede un altro sulla punta del naso, provocandole un incontrollato sospiro nel sonno. Ad Alicia piaceva da impazzire notare tutte le reazioni che aveva il suo tocco sul corpo di Elyza, che nonostante tutto, ancora stringeva la sua vita in modo possessivo e protettivo, tenendo i loro corpi non più lontani di un soffio. La piccola Clark continuava a sorridere mentre con un pollice le carezzava la guancia, per poi scivolare su quelle labbra sottili ma sempre morbide e rassicuranti, perdendosi ad osservare quel piccolo neo che le contornava sull'angolo superiore sinistro. Presto sostituì quel dito con la sua bocca lasciandovi un bacio delicato, ed a quel punto le braccia di Elyza la strinsero ancora di più, e le sue labbra risposero con dolcezza a quell'elettrizzante contatto.

- Buongiorno. – Sussurrò Alicia scostandosi quel tanto che bastasse da lasciar passare il fiato.

- Iniziando così, sembra proprio possa esserlo. – Ribatté Elyza con un sorriso, tornando subito a catturare le labbra dell'altra, in un bacio decisamente meno casto ed innocente.

L'atmosfera nella stanza si stava facendo piuttosto calda, e quel bacio iniziato con dolcezza, diventava sempre più esigente. Alicia stringeva nel suo pugno la maglietta di Elyza tirandola a sé, mentre il Comandante le accarezzava la pelle nuda della schiena da sotto la sua canottiera. Continuavano a tirarsi l'una all'altra intrecciando sempre più le gambe tra loro, e lasciando lottare con foga le loro lingue in una piacevole danza frenetica e passionale. Inevitabilmente, il contatto della coscia di una sull'intimità dell'altra, provocò ad entrambe un sussulto, che le obbligò ad annaspare e staccarsi per riprendere fiato a pieni polmoni. E stavano proprio per riprendere quel duello eccitante quando sentirono tre colpi alla porta.

- Sveglia dormiglione. È ora di colazione. – Disse l'uomo dall'altro lato della porta, gettando una secchiata d'acqua gelida sul fuoco che stava per divampare in quel letto.

- Arriviamo subito Victor. – Rispose Alicia cercando di mantenere la voce il più normale possibile, anche se dentro di sé, il cuore le stava battendo all'impazzata, come se l'amico le avesse appena scoperte a fare qualcosa di illegale. Ma Strand fuori da quella stanza, non aveva la minima idea di cosa aveva appena interrotto.