Till The World Ends

Capitolo 13

Il rumore assordante degli spari, riempiva la vallata riecheggiando con prepotenza. Urla. Panico... Troy e ciò che era rimasto della milizia, erano scesi nel bunker, per armarsi, e difendersi, dall'attacco che stavano subendo inesorabilmente. Il ragazzo, non ci aveva messo molto a capire che erano gli uomini di Qaletaqa quelli che stavano attaccando il ranch. Solo qualche sera prima, c'era stato il degenero quando alcuni degli uomini di guardia, e non solo, avevano iniziato a stare male. Alcuni erano morti, e di conseguenza si erano trasformati. Quella stessa sera, Ofelia era sparita dal ranch. Non avrebbero mai dovuto fidarsi di quella donna, che era stata abbandonata dagli indiani davanti al loro cancello. Doveva per forza essere stata colpa sua, nessuno all'interno della comunità avrebbe osato fare qualcosa del genere. Quello che non capiva, era per quale motivo da quel momento fosse sparita anche l'intera famiglia Clark, Madison sembrava una tosta, lo aveva appurato uscendoci in missione, ma non sarebbe stata tanto folle da commettere un atto come quello. Jake, il fratello maggiore di Troy, era rimasto sconvolto alla scoperta della scomparsa di Alicia, ed in quel momento, non era in grado di prendere decisioni sensate. Mentre suo padre, Jeremiah Otto, era rimasto ormai l'ultimo dei padri fondatori ancora in vita di quel posto, ed iniziava a sentire il peso della responsabilità di tutta quella gente, sommato alla stanchezza degli anni sulle spalle.

A Troy parve di non avere scelta, se qualcuno doveva reagire e fermare quell'attacco, quello era lui. Nessun'altro avrebbe potuto comandare quegli uomini, nessun'altro avrebbe fatto resistenza, ma lui era già deciso a cacciare quei maledetti indiani dalla sua terra, da casa sua.

- Colpite alla testa. – Disse rivolto a quei pochi uomini che gli erano rimasti. – Non voglio ritrovarmi anche i morti che vagano all'interno del ranch. – Spiegò risoluto.

Poco dopo, lui e i suoi uomini erano armati fino ai denti, e pronti a tutto per difendere quel posto. Mentre gli abitanti, spaventati correvano ovunque per cercare un posto sicuro dove rifugiarsi. Ad un certo punto, vide Jake... cercava di calmare la folla, camminava controcorrente indirizzando tutti al bunker.

- Se rispondi al fuoco ci ammazzeranno tutti. – Gli disse suo fratello, e lui risoluto fece segno agli uomini di schierarsi.

- Ci stanno già ammazzando tutti Jake. – Rispose secco Troy.

- No. Lascia che ci parli, possiamo trovare una soluzione. – Lo supplicò il ragazzo più grande, che sempre cercava soluzioni pacifiche.

- L'ultima volta mi pare che non hai risolto molto. – Ribatté con freddezza e sarcasmo suo fratello. – Porta più gente possibile in salvo, a questi stronzi ci pensiamo noi. – Gli ordinò sicuro di sé tornando immediatamente a dare attenzione ai suoi uomini.

Uno sparo risuonò più potente di tutti gli altri, al cancello principale, era appena arrivato un pick up, con un mitragliatore di grosso calibro, installato sopra una piantana nel cassone. Un solo singolo colpo. Un colpo andato a segno. E dopo di quello, il silenzio... Jake osservò la scena come fosse al rallentatore, il corpo di un uomo anziano, privo di vita, si stava afflosciando lentamente a terra.

- Nooooo! – Urlò il ragazzo iniziando a correre sconvolto in quella direzione.

A causa dell'urlo disumano del fratello, anche Troy si arrestò. Poi capì, e lo seguì facendosi largo tra la gente che scappava, correndo via dal luogo dove, entrambi i fratelli Otto stavano tentando di arrivare.

Jeremiah era steso al suolo, un rivolo di sangue gli fuoriusciva dalla bocca, ed il colpo di quell'impressionante arma da fuoco, gli aveva squarciato il torace. Jake arrivò per primo e gli si gettò accanto, poi fu la volta di Troy, che preoccupato, si guardava attorno imbracciando il fucile, per paura di poter essere il prossimo bersaglio. Qualche metro più in là, Qaletaqa scese dal furgone e con passo fiero e deciso, entrò dal cancello principale del ranch, avvicinandosi ai ragazzi.