Capitolo 8

985 66 7
                                    

I caldi raggi del sole, iniziavano a rischiarare le cime degli alberi sulla montagna alle loro spalle, riflettendo dispettosi nello specchietto retrovisore della jeep, ed abbagliando fastidiosamente l'azzurro chiaro degli occhi di Elyza, rendendolo così ancora più vivido. I primi fabbricati iniziavano a comparire all'orizzonte, e gli avanzi della civiltà si facevano sempre più vicini. La bionda era ormai sveglia da ventiquattro ore, ma non sembrava dar segni di cedimento, tantomeno era intenzionata a lasciare il posto di guida a qualcun'altro. Di tanto in tanto, buttava un occhio sulla donna al suo fianco che silenziosa guardava lo scorrere del panorama dal finestrino, e sporadicamente si voltava a controllare i suoi figli sul sedile posteriore. Altre volte Elyza, si soffermava qualche istante sul riflesso di Alicia, teneramente assopita sul sedile posteriore, accanto a suo fratello. Sembrava così piccola e fragile a vederla in quello stato, eppure già aveva visto che il coraggio non le mancava, che era in grado di reggere le situazioni pressanti, e che non era una che si tira indietro facilmente. Su Nick invece, non sapeva davvero niente. Mentre per quanto riguarda la madre, aveva già deciso che, vista la sua reazione nei confronti di Ofelia, non avrebbe potuto di certo farci affidamento. Non che la latina non si meritasse una sfuriata, e probabilmente anche qualche pugno per ciò che aveva fatto, ma quella donna si era lasciata andare alla rabbia nel bel mezzo di un'emergenza. Non aveva il controllo sulle sue emozioni, e tantomeno su se stessa, se Lex non fosse intervenuta, l'avrebbe ammazzata senza nemmeno rendersene conto.

In quei boschi per la fretta della fuga, quella notte si erano quasi persi, ma ora finalmente stavano percorrendo la Route 94, in direzione ovest costeggiando il confine con il Messico. Anche se la strada sembrava dispersa nel mezzo del nulla, era pur sempre una strada vera, ed ora, Elyza sapeva perfettamente da che parte doveva andare.

Arrivati nei pressi della prima cittadina, la bionda sicura di sé, svoltò nuovamente sullo sterrato, conosceva quel posto, ricordava di essere stata li qualche anno fa. Parcheggiò dietro a qualche pianta, per non farsi vedere, e per non allarmare gli abitanti, o peggio i morti presenti in quel luogo. Spense il motore, e fissò la donna accanto a lei. Madison si era già allarmata, e la stava guardando preoccupata.

- C'è una fattoria sul fondo della strada. – Comunicò la bionda rispondendo alla sua tacita domanda. – Vado a controllare se la è tutto tranquillo, potrebbe essere un ottimo posto dove fermarsi qualche giorno per far riprendere Nick. – La donna annuì e fece per chiederle qualcosa. – Tu resta qui di guardia, lasciamoli dormire. – Aggiunse facendole capire che se la sarebbe cavata da sola. – Torno subito. – Disse sicura di sé prendendo le sue armi, e saltando giù dal veicolo.

Elyza si avvicinò al primo fabbricato lentamente, con cautela. L'area sembrava sgombra dai vaganti, ma bisognava sempre essere vigili, la più piccola distrazione poteva costare la vita di chiunque. La ragazza sbirciò all'interno aprendo appena di qualche centimetro il portone scorrevole, all'interno non si vedevano strani movimenti, quindi picchiò l'impugnatura del coltello sulla porta per attirare l'attenzione, ed allora udì un lamento proveniente dal fondo del fienile. Batté di nuovo e finalmente lo vide muoversi. Solo uno, era un solo morto che si trascinava svogliato verso di lei. Attese qualche istante e quando fu in una zona a lei comoda, aprì di scatto la porta, balzò dentro atterrandolo, ed immediatamente finendolo con la lama del coltello, così da non fare troppo rumore, e non attirarne altri. Pulì la lama sulla camicia del cadavere, e si rialzò lentamente, ma quando sentì uno scricchiolio di passi all'esterno si spostò fulminea attaccata al portone alle sue spalle, pronta a scattare e uccidere qualsiasi cosa fosse apparsa. Non si sentivano grugniti o respiri pesanti, i passi in avvicinamento erano lenti ma sembravano regolari, costanti. Doveva essere qualcuno di ancora vivo. Strinse con forza l'impugnatura del pugnale per darsi coraggio, e non appena quella persona varcò la porta le fu addosso scaraventandola automaticamente contro la parete, ed immobilizzandola con forza poggiandole la lama al collo. Gli era addosso, con lo sguardo tagliente ed assassino, decisa a difendersi a tutti i costi, e disposta ad uccidere chiunque potesse metterla in pericolo. Dopo qualche attimo di immobilità presa dalla foga dell'adrenalina, e dall'istinto di sopravvivenza, finalmente mise a fuoco la figura davanti a se. Due occhioni verde scuro per la poca luce, la fissavano stupiti ma senza paura, ed il respiro corto ed affannato della ragazza le si infrangeva sul viso.

Till The World EndsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora