Capitolo 1

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Note iniziali:
Eccomi con l'inizio di una nuova avventura, per chi non mi conosce, sarà tutto nuovo, tutto una grande scoperta. Per chi invece ha già letto le mie vecchie storie, "You are my weakness" e "You are my strenght", sappiate che dovrete riscoprirmi, perché per questa ho deciso di cambiare completamente il mio stile e il modo di scrittura. Ho cercato di tenere fede al tipo di narrazione del telefilm originale, e come nella serie, ci saranno dei capitoli incentrati solo su un personaggio. In alcuni capitoli non ci sarà Alicia, in altri non ci sarà Elyza, o magari nessuna delle due, ma spero comunque che la cosa non vi disturbi e non vi annoi.

Detto ciò, vi lascio a questo crossover  nato come esperimento narrativo, ispirato al lavoro di grande successo di Kirkman, con l'aggiunta ovvia del personaggio fanon di Elyza Lex, e l'apparizione di qualche personaggio di "The 100".

Ci si vede nelle note finali, buona lettura

Pai











Una ragazza bionda stava percorrendo il crinale della montagna alla ricerca di un luogo sicuro dove passare la notte, e proprio nel momento in cui il sole stava andando a sparire dietro all'orizzonte, si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello vedere quel panorama in un'altra situazione. Prima di tutto quel casino, prima che scoppiasse quella dannata infezione a contaminare il mondo intero. Quando ancora lei era solo una semplice studentessa di medicina, ed avrebbe guardato il tramonto dalla cima di quel monte tra le braccia di Jessica. Sicuramente la sua ragazza avrebbe detto qualcosa di terribilmente romantico, e sarebbero finite a fare l'amore proprio lì, distese su una vecchia coperta, senza nemmeno preoccuparsi di trascinarsi fino all'interno della tenda, montata a qualche passo da loro. Ma ora era tutto diverso. Erano passati meno di tre anni da quando tutto aveva iniziato ad andare a rotoli, eppure, quella prima di tutto questo, le sembrava addirittura un'altra vita.

Gli ultimi raggi del sole sparirono, e ben presto il buio della notte iniziò a calare, lasciando a rischiarare il cielo solo un piccolo bagliore luminoso verso ovest. Nell'aria ferma del crepuscolo, il rumore delle pale di un elicottero riverberarono lungo la vallata, attirando l'attenzione dei pochi esseri viventi ancora presenti in quel folto bosco, e scatenando agitazione dei morti a valle, attratti da quel forte frastuono proveniente dal cielo. Elyza cercò con lo sguardo il mezzo in questione, e infine, grazie al lampeggio delle luci di segnalazione, lo scorse più o meno al centro della vallata. Si rese conto che stava volando a bassa quota, quasi in linea d'aria con il suo sguardo, una cosa che prima della fine del mondo nel quale era cresciuta non sarebbe stata possibile. Poi uno scoppio assordante riecheggiò improvviso, seguito da un altro colpo, e un altro ancora. Dall'altro lato della valle si scorgevano i luccichii tipici delle fiammate dei colpi d'arma da fuoco. Qualcuno stava sparando con un'arma di grosso calibro, proprio contro quell'elicottero. Del fumo nero iniziò ad uscire dalla testa del rotore e l'elicottero cominciò a scendere di quota in maniera lenta e controllata, poi però qualcosa, anzi qualcuno, precipitò giù dal portello, e l'urlo disperato di una ragazza che chiamava quell'uomo lo seguì, rimbombando prepotentemente nella valle, e sovrastando ogni altro suono.

L'elicottero girò in cerchio, perdendo vistosamente quota ed avvicinandosi pericolosamente al suolo senza ormai più alcun controllo. La bionda subito iniziò a scendere verso valle, era pericoloso, lo sapeva, ma la curiosità ebbe la meglio. Potevano esserci sopravvissuti armati, o peggio, potevano andare lì i loro aggressori, oppure potevano arrivare un mare di vaganti affamati. Ma doveva andare, doveva provare a scoprire qualcosa su quanto appena accaduto davanti ai suoi occhi. Forse avrebbe potuto recuperare armi, medicine, provviste o, se fosse stata più fortunata, le informazioni che tanto cercava. La sua corsa rapida sulla riva scoscesa rischiò di farla cadere almeno un paio di volte, ma alla fine riuscì a raggiungere il confine del bosco. Si fermò a debita distanza, per quanto la voglia e la foga di scoprire le cose fosse tanta, Elyza doveva essere prudente. Quella qualità l'avrebbe fatta sopravvivere più a lungo lì fuori, così, con l'aiuto del cannocchiale montato sul suo fucile, studiò attentamente la situazione, restando immersa nell'ultima parte di quella folta vegetazione senza rivelare ai sopravvissuti, che ora vedeva chiaramente essere in quattro, la sua presenza in quel luogo sperduto.

Till The World EndsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora