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JASON
Dopo la strana lezione di letteratura ho solo voglia di non pensare a quello che ha detto Naomi e a quei suoi occhi così spenti e privi di emozioni.
Decisi di scrivere Jessica per svagarmi un po'
'Piccola ci vediamo al solito posto tra 10 minuti'
Neanche due minuti dopo arrivò un suo messaggio
'A presto cucciolo'
Odio quando mi chiama cucciolo ma per una scopata pagherei oro.Arrivai davanti a questo bar e dopo poco vidi Jessica con addosso un vestito che lasciava poco all'immaginazione. Le andai in contro e cominciai a baciarla per poi infilarle le mani ovunque. Dopo pochi secondi eravamo già chiusi in bagno.
La spinsi violentemente verso il lavandino e lei iniziò a slacciarmi i jeans. Alzai lo sguardo e invece del solito color nocciola dei suoi occhi vidi due occhi grigi come il cielo in piena tempesta e delle lentiggini, proprio come quelle di Naomi.
Un nodo allo stomaco mi fece mancare il respiro e con tono acido ordinai a Jessica di andarsene. lei rimase imbambolata a guardarmi.
"Vattene ho detto" urlai stringendo i pugni e dando un forte cazzotto al muro... Ma cosa mi prende?
Lei in preda alla paura scappò velocemente verso l'uscita del bar.
Mi incammina verso la macchina e poco dopo mi ritrovai in una specie di parco. ero incazzato con me stesso e iniziai a prendere a calci un albero...
"Tutto bene?" Sentii una voce dolce ma allo stesso tempo impaurita.
"Si tutto apposto" dissi con voce strozzata
"Jason?" Disse e finalmente riconobbi quella voce"Naomi?" dissi e senza darle la possibilità di aprire bocca le chiesi "Cosa ci fai qui?"
Lei senza rispondere si mise vicino a me e per un momento che sembrò non finire mai mi accarezzò i capelli e mi abbracciò.
"Grazie" sussurrai"Non pensavo che avresti mai detto grazie" rise lei. amo guardare il suo sorriso è così genuino e trasmetterebbe gioia a chiunque.
"L'altro giorno piangevo perché..." attaccò lei.
io rimasi in silenzio aspettando che continuasse."perché pensavo a mio padre" disse e una lacrima rigò le sue pallide guance. con i pollici le asciugai e lei mi fece un piccolo sorriso.
"Sai mio padre morì a causa mia" sentendo queste parole mi irrigidii all'instante e mi ritrovai a pensare a mia madre. Ma ora non era il momento, ora dovevo pensare a lei.
la strinsi forte in un abbraccio e gli dissi "Non sei costretta a dirmelo"
"Io voglio dirtelo" rispose lei facendo un piccolo sorriso, come per farsi forza.
"un giorno mentre ero fuori con delle mie amiche decidemmo di prendere una scorciatoia per andare in un nuovo parco vicino casa" iniziò lei.
"ma quello che trovai..." continuò "fu mio padre che si... si drogava." a quest'ultima frase delle lacrime le rigarono il viso.
senza accorgermene le presi il viso tra le mani costringendola ad incrociare i suoi occhi con i miei... così continuò a parlare " Appena lo vidi rimasi pietrificata. ero spaventata e delusa così corsi a casa e in preda al panico raccontai tutto a mia madre."
Abbassò lo sguardo e continuò "lei ci rimase malissimo... si lasciò cadere a terra sulle ginocchia, i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre lei iniziava a singhiozzare." Prese una piccola pausa per asciugarsi gli occhi ormai gonfi e ripartì.
"Mia madre amava mio padre, a tal punto da fare qualunque cosa per lui, ma lo dovette lasciare. Per lei era troppo, non poteva continuare a crescere due figli con un uomo che continuava a drogarsi." Vidi la seconda lacrima scendere, seguita da una terza e una quarta.
"lui si suicidò nella nostra casa pochi giorni dopo. è anche per questo che mia madre ha deciso di trasferirsi qui da voi." concluse lei con voce strozzata.
Non potei fare altro che abbracciarla.
quando la mia pelle venne a contatto con la sua dei brividi percorsero tutto il mio corpo e dopo qualche secondo vidi i suoi occhi grigi scontrarsi con i miei.lei arrossì subito a quel contatto sia visivo che fisico. i nostri nasi quasi si sfioravano e a me sarebbe bastato un attimo per annullare lo spazio tra di noi... ma preferii aspettare e rimanere immobile.
Restammo così per ore, in silenzio. In un silenzio tombale.
Dopo qualche minuto questo silenzio cessò e lei mi domandò "Perché oggi a lezione hai detto che l'amore fa schifo?"
Io rimasi spiazzato a quella domanda è risposi semplicemente "Perché è così"
"Ti sei mai innamorato?" Mi richiese lei. A questa domanda il mio sguardo si rabbuiò, allagando in quei ricordi che avrei preferito dimenticare.
"Non del tutto e tu?" Non amo parlare del mio passato...
"N-no" disse lei imbarazzata."Non hai mai avuto un ragazzo vero?" Le dissi io ridendo sapendo che questa domanda l'avrebbe infastidita parecchio.
"A te cosa interessa!" Mi disse lei imbarazzatissima.
"Dai sono solo curioso" Continuai io sapendo che sarebbe ceduta...
"No! non ho mai avuto un ragazzo" disse imbarazzata più che mai.
"Ciò significa che sei vergine?" lei non rispose abbassò lo sguardo e arrossì.
"Scusa non volevo metterti in imbarazzo" Le dissi rendendomi conto di aver esagerato un po'.
lei alzò il viso e fece un sorriso ancora imbarazzata " Sarà meglio tornare a casa" disse, ed io annuì.
💙💙💙
In questo capitolo pieno di sorprese avete conosciuto un pezzo del passato di Naomi. Jason riuscirà a parlare del suo di passato e andare avanti o resterà in bilico tra passato e presente??
#JAMI #JASONENAOMI
Spero vi sia piaciuto💙💙
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Uno splendido disastro
RomanceNON È IL SOLITO CLICHÈ, LEGGERE PER CREDERE!!!! I PRIMI CAPITOLI SONO BREVI E IL LINGUAGGIO È MENO 'CURATO' MAN MANO CHE SI VA AVANTI I CAPITOLI SONO PIÙ SOSTANZIOSI. Naomi, ormai 17enne, è una ragazza vecchio stampo con un passato complicato. Si t...