Capitolo 16

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              Instagram: @alichiara.stories

                          JASON
Sono oramai due settimane che Naomi non mi rivolge la parola e devo ammettere a me stesso che mi manca.

Ogni volta che chiudo gli occhi la sogno in ogni sua sfumatura, la sogno felice, triste, arrabbiata.... e ogni volta che ripenso al suo tocco sulla mia pelle cado in un baratro buio e senza via d'uscita, annego nei ricordi e non riesco ad emergere. È difficile dimenticare tutte l'emozioni che è riuscita a farmi provare dopo molto tempo.

Sono stato deluso, ferito e tradito da una ragazza a cui avevo donato tutto me stesso, facevo di tutto per farla felice e lei mi ha usato e poi gettato.

Da quel giorno sono cambiato, ho imparato a non farmi abbattere facilmente, ho imparato a non amare e a non voler essere amato, a essere freddo e distaccato con chiunque, essere uno stronzo di prima categoria e il mio passato mi tormenta giorno per giorno è come un incubo da cui non riesco a svegliarmi e per questo ho paura di quello che può farmi Naomi e di farla entrare nella mia vita, specialmente nel mio passato.

Lei riesce a controllarmi, per i pochi minuti che i nostri sguardi si incontrano, o quando la mia pelle viene a contatto con la sua riesco a non pensare a tutta la merda che ho combinato, a tutti gli errori che ho commesso, è come se fossi un'altra persona in grado di essere felice e amare. Basta il suo tocco a farmi bruciate dentro, a farmi sentire bene.

Ho paura di quello che possa succedere a lei, quando scoprirà quello che ho fatto in passato e sono sicuro che mi odierà a morte, dopotutto come biasimarla, io stesso mi odio per quello che ho fatto. Ma, forse, sarebbe meglio se le mi odiasse o non avesse alcun tipo di legame con me.

A interrompere i miei pensieri fu lo squillo del mio cellulare, lessi di chi fosse la chiamata e risposi.
"Jake dimmi" risposi non troppo euforico.
"Stasera c'è la festa di Liz Merin, l'amica della tua sorellastra. Io vado e vieni anche tu. Non accetto un no come risposta." Disse con tono pacato e calmo.
"Mmm..... va bene, solo perché ho voglia di sballarmi." E anche di vedere Naomi ovviamente ma questo non potevo dirglielo.
"Tra un'ora sono da te, preparati"

Mi iniziai a preparare, indossai una felpa senza maniche e con il cappuccio bianca, dei jeans neri strappati e le mie amate converse, ormai rovinate dal tempo. I capelli erano come al solito ribelli, qualche ciuffo si trovava a destra altri a sinistra, cercai di sistemarli ma fu inutile, anzi peggiorai la situazione.
                       ⭐️⭐️⭐️
Cazzo che festa da sballo! Ci sono ragazze fighe ovunque, alcol a fiumi e kili di erba. Con la droga ho un brutto vizio, c'è stato un periodo della mia vita in cui non ne potevo fare a meno, smisi di farmi di coca quando dopo una festa finii all'ospedale morente, è da lì mi ripromisi di non toccare più roba del genere. Oggi infrangerò questa regola.

"Vado a girarmi una canna"
Urlai a Jack per sovrastare la musica.
Lui annuì semplicemente, sapevo che non approvava ciò ma non si oppose, così mi incamminai al piano superiore dove dei ragazzi della mia scuola fumavano e ingoiavano pastiglie di estasi.

Una, due, quattro, cinque canne e mi sentivo spensierato, felice, senza pensieri. A parte la fame che mi divorava vivo, ma dopotutto sono gli effetti della droga.

Mi piaceva questa sensazione di libertà .

Il mio sguardo cadde su una ragazza, vedevo sfocato, ma capii che si trattava di lei. Era bellissima anzi no bellissima era un aggettivo che la sminuiva, era una fottuta dea. Indossava un vestitino grigio che le fasciava perfettamente le sue forme. I sui capelli color nocciola le ricadevano sulle spalle.

Era un angelo. E io il diavolo. Due opposti che non possono stare insieme. Un'amore proibito. Un disastro.

Si muoveva a ritmo di musica, i suoi movimenti mi incantarono, rimasi li, ad osservarla mentre era felice.

Uno splendido disastro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora