CAPITOLO 1 -PRIMO GIORNO DI SCUOLA-

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Era il primo giorno delle superiori, avevo scelto l'Alberghiero perchè mi piaceva cucinare ma soprattutto disegnare così avrei potuto fare la pasticcera in un lontano futuro e aiutare mia madre. Speravo di farmi nuovi amici, visto che alle medie non ne avevo mai avuti perchè erano tutti falsi... a parte una ragazzina che per gli altri poteva essere diversa ma per me non lo era e non lo é, lei mi aveva insegnato cos'era la vera amicizia, ci incontrammo per caso grazie ad un... gatto. Si proprio così, passeggiavo sempre sotto casa sua e dato che amavo i gatti mi fermavo sempre per accarezzare il suo che stava sempre davanti casa sua, così un giorno la vidi uscire dal cancello con dei parenti e ricordo che mi diceva parole poco gradite... era proprio il suo carattere, era gelosa del suo gatto haha, aveva lunghi capelli biodi e occhi scuri, non ricordo com'era vestina ma so che era bellissima. Si era trasferita da poco nel mio paese, era estate. Quando iniziò la terza media la vidi a scuola, non era nella mia classe ma un giorno la mia classe e la sua si unirono per andare in palestra e la vidi sola, era seduta a terra, così andai a parlarle, avevo sentito dire che il suo nome era "Livia" così la salutai e lei abbassò lo sguardo, cercai in qualche modo di parlarle ma lei non rispose. Così decisi di chiederle: "Livia, quel gatto bianco è il tuo?". Lei tutta nervosa mi disse: "Sì è mio!", aveva una bella voce e parlava bene, non so esattamente cosa mi fece andare quel giorno da lei per parlare, forse perchè io sapevo perfettamente cosa si provava ad essere sempre soli, a non essere considerati affatto, ad essere sempre presa di mira per un piccolo sbaglio, per un niente. Però ringrazio il cielo di essere sempre stata io la persona che tutti prendevano in giro, perchè le loro critiche mi hanno resa diversa, mi hanno resa forte, se fossi stata come loro non credo che sarei mai andata da lei per rivolgerle la parola e non avrei mai capito che l'amicizia va oltre l'apparenza, va oltre alla persona, semplicemente va oltre. In poco tempo io e Livia diventammo migliori amiche, perchè la mia amicizia le aveva dato forza, per la prima volta ballò con me in pubicco, per la prima volta iniziò ad andare sott'acqua al mare con me... prima di lei avevo un' "amica" di nome Carmen, ci stavo insieme solo perchè entrambe non avevamo amici, non stavamo insieme perchè ci legava qualcosa, eh si, era la verità così quando litigammo perchè lei non voleva stare con Livia non mi arrabiai, tanto non eravamo mai state amiche per davvero, ora ero felice per Livia, ero fiera di lei. Ora lei era seduta di fianco a me a scuola, lei ha la sindrome dei dawn, può sembrare un offessa, no non lo è, in lei ho visto solo tanta felictà, viveva sul serio, non aveva la cattiveria che le donne hanno, era vera, era una vera amica, spesso capiva molto più di quanto una persona potesse farlo, anche senza parlare, le scuole medie erano state un'inferno ma l'ultimo anno grazie a lei era stato un anno diverso, ho imparato tanto da lei, e non la dimenticherò mai, questo è il potere dell'amicizia vera. È strano ma quando l'ho vista uscire dal cancello avevo sentito una sensazione, avevo sentito che in un modo o nell'altro la mia vita e la sua si sarebbero incrociate, lo avvertivo, penso che anche se le persone non si conoscano spesso sentono quel qualcosa, quella certezza che l'altro sarà speciale per te. Avevamo passatto un'estate magnifica ma come tutte le cose belle la nostra amicizia stava per finire.

Ci sarò quando cadrai, ci sarai quando cadròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora