CAPITOLO 13 -CREDO DI AMARTI-

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Eravamo solo noi due, lei mi bloccò i polsi e mi baciò di colpo mi svegliai tutta impaurita. Cosa ho sognato? Era davvero lei? Perchè ho sognato di baciare la mia amica Adele? Perchè? Quella notte non dormii più, alle luci dell'alba mi alzai per andare a scuola, mi lavai, mi vestii e andai a prendere il pullman. Appena fui a scuola la vidi, avrei voluto dirglielo ma forse era meglio di no, pensai che forse glielo avrei detto quando sarei partita per Firenze con gli zii. Anche se poi non fu così, cazzo mi resi conto di quanto lei fu indispensabile per me nella vita di tutti i giorni e avrei voluto scoppiare in lacrime ma non potevo. Non potevo dirle il perchè piangevo. Non ce la facevo a non dirle niente, sognavo il momento in cui le avrei detto tutto, così mi limitai a scriverle una lettera, non le dissi ciò che avevo dentro, le scrissi solo della nostra amicizia e che non volevo perderla mai, sperando che lei si accorgesse che in realtà la amavo... Il giorno in cui le portai la lettera non era a scuola, doveva giocare a Basket così dopo la scuola andai nella sua palestra proprio vicino la scuola e gliela consegnai. C'era nache la mamma e mi vergognavo un botto, a scuola la mia migliore amica Jasmine lesse la mia lettera e così litigai con lei. Ero triste ma non avevo intenzione di dirle che mi piaceva Adele. Lei non capiva il motivo per cui passavo così tanto tempo con Adele, inizialmente neanche io capivo perchè passavo così tanto tenpo con lei, ammetto che Adele spesso mi prendeva per mano e mi dava molti baci sulla guancia, ma era normale no? Eravamo solo amiche. Anche se mi dispiaceva litigare con Jasmine non feci nulla per rimediare... ero triste, troppo. Non accettavo il fatto di amare una ragazza. Avevo paurs di coss potesse pensare Jasmine anche se dopo mi accorsi di sbagliare perchè lei c'era sempre stata per me, non mi avrrbbe giudicata e mi avrebbe capita solo che con tutta quella confusione nella testa non pensavo a nulla. Quel giorno in palestra salutai Adele tristemente. Dovevo partire.

Ci sarò quando cadrai, ci sarai quando cadròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora