Un passo.
Un altro. Un altro ancora.
I piedi si muovevano veloci sull'asfalto, mentre i capelli rossi venivano scompigliati dal vento.
Michael iniziò a correre, come non aveva mai fatto.
Non era un tipo atletico, lo sport proprio non faceva per lui, ma quel momento era troppo importante per farsi prendere dalla stanchezza.
Era passata un'ora da quando Luke lo aveva lasciato da solo in quel parco.
E gli era bastata per capire.
Il dolore che aveva provato non appena il biondo era andato via era stato lancinante, un qualcosa che non gli aveva permesso di respirare.
Luke aveva ragione, era spaventato. E ora sapeva anche il motivo.
Doveva dirglielo.
Doveva dirgli tutto.
Doveva essere sincero come il biondo lo era stato con lui.
Doveva abbattere quel muro.
Per questo, si fermò soltanto una volta che fu di fronte a casa Hemmings.
Rimase per un tempo che gli sembrò infinito davanti al campanello, prima di bussare.
Liz lo salutò cordialmente, prima di farlo entrare e dirgli che Luke era in camera sua.
Non appena Michael fu davanti la porta del suo migliore amico, le gambe gli si congelarono.
Non aveva nemmeno preparato un discorso e ora si trovava in un enorme casino.
Sapeva davvero cosa dirgli?
Forse.
Ma ormai, con Luke era tutto un forse, non aveva mai certezza con lui.
Altra cosa che lo spaventava.
Prese coraggio, ed entrò nella sua stanza.
Gli occhi blu incontrarono subito quelli verdognoli del tinto, rendendo ancora più pesante il silenzio.
«Se sei venuto a raccontarmi la solita storia del "possiamo rimanere amici" puoi anche risparmiartela»
Un piccolo sorriso si fece spazio sulle labbra rosse del più grande.
Tipico di Luke.
«In verità ero venuto a dirti che avevi ragione»
Lo sguardo del biondo si fece confuso.
«Su cosa...?»
«Quando dicevi che ero spaventato, avevi ragione... Sono arrivato a capire che, in effetti, qualcosa che mi bloccava c'era. Ero spaventato dall'iniziare qualcosa con te. Perché so come le persone amano, e so come le persone abbandonano. Ed ero terribilmente spaventato. Perché non posso perderti»
Luke trattenne il respiro senza nemmeno rendersene conto.
«Cosa stai cercando di dirmi...?»
«Che avevo sempre voluto urlare con tutta la forza che avevo che mi piaci da morire, ma avevo paura che mi sentissi»
Il cuore del biondo stava battendo all'impazzata. Non poteva credere a quello che sentiva.
Michael ricambiava i suoi sentimenti.
Sarebbe morto per infarto, lo sapeva.
Si alzò lentamente dal letto su cui era seduto, avvicinandosi a lui.
Nessuno dei due ruppe il contatto visivo e ciò bastò a far tremare le gambe al tinto.
Dio, ti prego baciami.
E come se gli avesse letto nel pensiero, Luke gli prese il viso tra le mani, poggiando le proprie labbra sulle sue.
Il bacio che aveva tanto atteso finalmente era arrivato e gli sembrava di star morendo.
Le labbra di Michael erano soffici e combaciavano alla perfezione con le sue.
Avrebbe potuto passare ore o perfino giorni in quel modo.
E per l'altro era lo stesso.
I sentimenti per Luke sembravano amplificati, come se gli stessero rimbombando nelle orecchie.
Non serviva che capisse altro.
Voleva Luke in un modo disumano.
Quando si staccarono, entrambe le loro labbra erano curvate.
Il sorriso del biondo lo stava distruggendo. Era così bello.
«Finalmente ho avuto il mio regalo di compleanno»
«Oh preparati, ho intenzione di darti anche quello per natale e capodanno e del prossimo compleanno, Hemmings»SIAMO QUASI ALLA FINE GENTE
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𝐒𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐀𝐝𝐦𝐢𝐫𝐞𝐫 || 𝑴𝒖𝒌𝒆
FanfictionDove Luke lascia dei biglietti, in forma anonima, a Michael, sperando che si innamori di lui. 15/08/18• 21 in #muke