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Holaaaaaa! Grazie a tutti coloro che mi stanno seguendo e stanno votando la mia storia, mi fate davvero felice! Era da tanto che non scrivevo, dal 2014 per l'esattezza, e rifarlo ora mi sta dando una gioia immensa che non potete neanche capire! Perciò grazie per il vostro sostegno. Spero che il capitolo vi piaccia!




"Sorpresa!" urlarono tutti, appena entrammo in casa. La mia faccia aveva assunto senz'altro un'espressione di sorpresa, a giudicare dalle risate dei miei amici e parenti. Che ci facevano tutti lì? Come erano riusciti a preparare tutto così in fretta? Eravamo usciti solo due ore prima. Mi voltai lentamente verso il ragazzo dietro di me, che aveva un sorriso a trentadue denti a incorniciargli il viso. "Tu!" esclamai, puntando il dito nella sua direzione. Lui rise, per poi assumere una smorfia tra il divertito e il colpevole. "Lo ammetto, è stata una mia idea!" esclamò, alzando le mani in segno di resa. Non riuscivo a crederci.

Io, Amaranta Hernandez, conosciuta come la Piccola Sherlock, ero stata ingannata alla grande e dal mio migliore amico!Il ragazzo che conosco di più al mondo, e aggiungerei anche il più imbranato di tutti quando si tratta di queste cose. Era riuscito a sorprendermi alla perfezione. "Ma come hai-"

"Amy, te lo farai dire dopo come ha fatto! Adesso vieni qui e fatti abbracciare!" m'interruppe mia zia Linda, di fianco a mia madre, prima di raggiungermi in poche falcate e stringermi in un abbraccio spaccaossa. "Zia, non r-respiro..." riuscì a dire a fatica.

"Sono così fiera di te, tesoro, hai finalmente raggiunto un altro traguardo nella tua vita!" mi disse all'orecchio. Riuscì a sentire nella sua voce una nota di malinconica tristezza, e seppi benissimo il perché. Mio cugino Gabriel era venuto a mancare cinque anni prima: era un giovane brillante, pieno di risorse e voglia di vivere, ma un incidente aveva spezzato la sua vita alla giovane età di ventisei anni, portandosi via tutti i traguardi di una vita. Anche lui, come me, aveva seguito i suoi sogni. Ammetto che è stata una fonte di grande ispirazione per me, un esempio a seguire. Un fratello maggiore che porterò sempre nel mio cuore, insieme al suo sorriso e ai suoi occhi luminosi.

I miei occhi diventarono lucidi al ricordo, e strinsi mia zia a mia volta, massaggiandole la schiena. "Sai che era ed è tuttora il mio idolo" le dissi "Sono sicura che anche lui è fiero di me, dovunque sia" aggiunsi, con una nota di orgoglio nella voce. Sì, ero contenta e orgogliosa di me stessa. Avevo lavorato a questa cosa per tutta una vita, e sapere che finalmente tale sforzo era stato ripagato mi rendeva la ragazza più felice del mondo.

Zia Linda si staccò da me, prendendomi il viso fra le mani e dedicandomi un sorriso luminoso. "Ok, basta essere tristi! Dobbiamo festeggiare! Chi è con me?!" urlò a gran voce, suscitando un urlo di rimando da parte dei presenti. La ammiravo. Era una donna così forte, anche dopo una tale sofferenza. Faticavo ad immaginare me in una situazione del genere. Io che piangevo se in un film moriva il cane. Solo a pensarci mi veniva il magone.

Mia madre si avvicinò a me con un sorriso radiante, seguita da mio padre che aveva gli occhi fissi sulle sua scarpe. "Auguri mi amor! Sono così fiera di te!" mi disse, stringendomi in un abbraccio. "Gracias mami!" le risposi, stringendola a mia volta. Dalla sua spalla scorsi il viso di mio padre, che era stranamente silenzioso. Sorrisi divertita, staccandomi dall'abbraccio con la mia genitrice. "Aigoo, que pasa viejito? Sei triste perché parto? Non volevi che me ne andassi?"1 gli chiesi, mettendomi di fronte a lui a braccia incrociate. Mi guardò, con un finto sguardo di rimprovero, prima di infilare le mani nelle tasche dei pantaloni. "Vecchio a chi? Ah, tesoro, se voglio posso ancora fare strage! Con este cuerpo caribeño, toda mujer puede ser mia!"2 proferì, gonfiando il petto e assumendo un'aria superficiale.

Skins - Take Over Time. knjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora