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Warning: Rated Super R.🔴

Capitolo di genere lime.

Se non vi piace il genere, non leggete, siete stati avvisati.








Namjoon P.O.V.

Il continuo trillare del mio cellulare mi fece svegliare di colpo. Aprii gli occhi maledicendo il mondo, tastando con una mano sul comodino per trovare l'oggetto. Una volta preso, scorsi una mia foto con mia madre come sfondo e la scritta «Mamma♥» lampeggiare continuamente. Mi misi seduto, schiarendo la voce e rispondendo alla chiamata.

«Eomma!» risposi, cercando di nascondere la voce impastata dal sonno.

«Yeobo1, stai ancora dormendo?» mi chiese lei, con tono di rimprovero.

«No, sono sveglio!» dissi ad alta voce, facendola ridacchiare dall'altro lato del telefono. Aish, quella donna mi conosceva troppo bene. Parlammo all'incirca per dieci minuti, durante i quali mi raccontò qualche fatto divertente successo durante la piccola vacanza, poi sentii la voce di mio padre chiamarla in sottofondo e salutarmi, dicendomi di non dimenticarmi di passarli a prendere in aeroporto il giorno dopo e di fargli trovare la casa in ordine. Ridacchiai dicendo loro di non preoccuparsi, chiudendo successivamente la chiamata.

Passai le mani sul volto ancora assonnato, guardando il posto sul letto affianco al mio vuoto. Amaranta non c'era. Che fine aveva fatto? Possibile che si svegliasse sempre prima di me? Avevamo dormito insieme la scorsa notte, dopo essere tornati da una serata in discoteca. Beh, dormito... si fa per dire. Avevamo bevuto entrambi, non tanto da ubriacarci, ma abbastanza da essere euforici ed eccitati una volta tornati a casa. Avevamo fatto l'amore più volte e nel modo più appagante possibile, ed eravamo crollati all'alba, stanchi morti.

Avrei voluto svegliarmi e trovare il suo corpo nudo avvolto nelle coperte, guardarla dormire e congratulare me stesso per essere riuscito a trovare una ragazza come lei; ma stavamo ancora parlando della mia migliore amica, e quella ragazza non seguiva mai i miei piani, neanche quando glieli proponevo io. Sorrisi, indossando la prima canotta che mi capitò sotto mano, facendo una sosta in bagno e scendendo in cucina. Un odore di pancake, uova e bacon fece ruggire letteralmente il mio stomaco: più mi avvicinavo, più la mia pancia reclamava cibo. Mi fermai sull'uscio della porta, fissando Amaranta intenta a tostare il pane in padella. Era davvero una visione: come potevo restare fermo? Indossava una mia canotta bianca, ne avevo davvero troppe. I capelli erano sciolti, diversamente dal solito, lisci sulle spalle, un po' arruffati dopo la nostra nottata. Non stava male, ma preferivo i suoi ricci selvaggi a contornare la sua figura.

Sotto alla maglietta non aveva indossato il reggiseno, e ne ero assolutamente certo perché i miei occhi non riuscivano a staccarsi dal contorno del suo seno lasciato scoperto dalla canottiera. Deglutii, schiarendomi poi la voce, facendola voltare verso di me. Mi guardò corrugando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto, imbronciata.

"Uffa" pestò i piedi come i bambini piccoli, continuando a guardarmi con quel broncio adorabile sul viso. "Che c'è?" ridacchiai, avvicinandomi al tavolo e prendendo un pezzo di bacon da uno dei piatti, portandomelo alla bocca.

"Volevo venire a svegliarti io" fece lei con voce da bambina, ottenendo la mia completa attenzione. Non riuscivo proprio a resisterle quando si comportava in quel modo tanto adorabile. "Ma ormai sono qui" mi sedetti su uno sgabello non troppo distante da lei, prendendola per il gomito e trascinandola a sedere sulle mie gambe. Sussultò un attimo, per poi ridere quando incavai la testa sul suo collo. Sapevo che era il suo punto debole, eppure non riuscivo a evitare di baciarlo. Era troppo invitante.

Skins - Take Over Time. knjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora