Epilogo

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La sveglia quella mattina suonò prima del solito. Finalmente era arrivato il giorno. Finalmente Amaranta sarebbe partita. In meno di dieci ore si sarebbe trovata in volo, a chilometri di distanza, che sarebbero aumentati man mano, lontana dalla sua America.

Era stata l'estate più bella della sua vita: aveva avuto una vacanza memorabile insieme ai suoi amici, il rapporto con sua sorella si era solidificato moltissimo, aveva ritrovato un'amica che era stata lontana per più di otto anni.

Aveva vissuto a pieno ogni singolo momento, arricchendo il suo bagaglio di ricordi meravigliosi e non poteva che esserne felice; ma la cosa più importante di tutte: aveva imparato a vivere. E ad amare incondizionatamente.

Perché Kim Namjoon con le sue fossette aveva stravolto quei tre mesi della sua vita, facendola rinascere.

Perché Kim Namjoon non era stato solo il su migliore amico fedele, colui che la ascoltava sempre quando ne aveva bisogno, che si faceva coccolare con carezze alla testa e con cui faceva lunghe maratone di film solo perché entrambi erano troppo pigri per pensare ad uscire di casa.

Kim Namjoon era stato il suo primo vero amore, colui per cui si era chiesta se valesse la pena amare tanto da sentire il cuore sanguinare, colui che non riusciva a resisterle quando la vedeva indossare qualcosa di rosso, colui che ogni volta che non se ne accorgeva rimaneva a fissarla incantato da ogni piccolo dettaglio di sé.

Lo stesso ragazzo impacciato che con lei diventava selvaggio quando facevano l'amore, perdendo la timidezza e facendola esclamare più volte il suo nome per farlo imparare ai vicini.

Lo stesso ragazzo pacifico che la prendeva dai fianchi, quando in giro per strada qualcuno allungava troppo l'occhio verso la sua ragazza, volendo marcare il territorio, volendo far vedere a tutti quegli stolti che lei era sua.

Lo stesso ragazzo goloso che rinunciava all'ultima fetta di torta della signora Fey solo perché non riusciva a resistere ai suoi occhioni scuri che lo fissavano preganti; solo con la pretesa di poterla assaporare successivamente con un bacio mozzafiato.

Lo stesso ragazzo stonato all'inverosimile che per lei perdeva la dignità al karaoke solo per farla ridere con le sue performances.

Lo stesso ragazzo soprannominato 'Dio della Distruzione' dai suoi amici e parenti che la trattava con tanta delicatezza quasi fosse fatta di vetro.

Lo stesso ragazzo che aveva pianto come un bambino con la paura di perderla, ma che poi aveva avuto la mentalità da uomo vissuto per lasciarla andare senza rimpianti.

Lo stesso ragazzo che, sdraiato insieme a lei sul letto, la stringeva fra le braccia sussurrandole il buongiorno. I loro corpi nudi si intrecciavano diventando una cosa sola con l'ammasso di coperte; e nonostante la notte movimentata, l'amore era troppo e non bastava, e i loro corpi si unirono di nuovo in una cosa sola, volendo sigillare quel momento per sempre, volendo creare nuovi ricordi insieme fino alla fine.

Perché era tutto ciò che potevano fare, a quel punto non avevano nulla da perdere.

Namjoon sarebbe pure potuto andare in Corea a trovarla mentre faceva visita ai parenti, ed Amaranta avrebbe potuto fare lo stesso tornando in America durante le festività, ma entrambi sapevano che non sarebbe stato lo stesso. Che cinque anni sarebbero stati lunghi e che il loro futuro era incerto; eppure erano felici, e anche se un giorno si fossero ritrovati e avessero capito che la loro storia non avrebbe avuto un lieto fine, non avrebbero saputo stare lontano l'uno lontano dall'altro, perché oltre all'amore, l'amicizia che li univa era troppo profonda, andando oltre le origini, l'età. Il colore della pelle.

Perché Namjoon a sette anni si era innamorato della sua pelle, e Amaranta si era sentita attratta tutta la vita da quelle fossette.


Skins - Take Over Time. knjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora