10°

34 17 17
                                    

Buenas noches a todos!

Finalmente sono tornata, vi sono mancata? Hehehe, spero proprio di sì!

Ecco il nuovo capitolo appena sfornato. Prima che iniziate a leggere, avete qualche aspettativa, che cosa sperate di trovare in questo episodio? Commentate, sono proprio curiosa!

Buona lettura, Aidi♥




Namjoon P.O.V.

Avevamo superato il cartello «Welcome to Savannah» da una decina di chilometri ormai; la strada verso casa era vicina. Dire che quel viaggio di ritorno fosse stato il più estenuante della mia vita era dire poco. Era stato lungo e decisamente angosciante. Una crescente sensazione di inquietudine mi aveva accompagnato sin da quella mattina. Eravamo partiti come programmato dopo pranzo, con una piccola variante: Samantha non era con noi. La sera prima era scomparsa.

La sera prima

Dopo il bacio fra me e Amy era corsa via come un razzo, io ero rimasto fermo al mio posto, troppo in colpa e felice al tempo stesso per cercare di fermarla; Amaranta invece non era stata del mio stesso parere, e l'aveva rincorsa dopo aver assimilato la situazione. Non era tornata al falò, ma aveva inviato un messaggio a Lydia avvisandola che era a casa e che voleva riposare perché le girava la testa. Mi ero alzato subito dicendo che l'avrei raggiunta, ma Calum mi aveva fermato prendendomi dalla spalla e facendomi risedere. Lo sguardo serio che mi aveva rivolto mi aveva fatto capire che forse sarebbe stato meglio ragionare a testa fredda, o avrei rovinato le cose. Tutti eravamo rimasti sulla spiaggia per almeno un'altra ora, costringendomi a stare lì. Ero arrabbiato con gli altri: un'amica era sparita e loro pensavano solo a bere? Belli amici, davvero.

"Non vogliamo sopprimerla, Nam" mi aveva detto Lydia, raggiungendomi dopo che mi ero alzato e mi ero avvicinato alla riva del mare, volgendo la vista all'orizzonte.

"Se andassimo a casa ora si sentirebbe soffocare e cercherebbe di scappare in ogni modo" mi mise una mano sulla spalla. Aveva ragione. Amaranta era quel tipo di persona che sfuggiva ai problemi in un primo momento: bisognava darle tempo. La guardai negli occhi, sospirando.

"Ok"

"Era ora, comunque" parlò dopo pochi istanti, sorprendendomi. Non ci voleva un genio per capire che si rivolgesse a ciò che avevo fatto.

"Era così evidente?" mormorai, imbarazzato, grattandomi la nuca.

"Era forse la cosa più giusta di sempre" rise, dandomi una pacca sulla spalla, prima di tornare dal suo ragazzo e dagli altri. Sorrisi leggermente. La sensazione delle labbra di Amaranta sulle mie era ancora impressa, come se fossero passati secondi e non ore. Lo sguardo pieno che mi aveva rivolto lo sentivo ancora addosso, era stato un momento perfetto. Nonostante la quiete, nonostante il casino che sapevo di aver creato, non potevo non essere felice. E ne volevo ancora. Volevo di nuovo le sue labbra e l'intensità del suo sguardo su di me. Non sarei sfuggito ai miei sentimenti, ero pronto a qualsiasi cosa. Senza paure.


* * *


"Arrivati" la voce di Calum mi fece destare dai miei pensieri. Voltai lo sguardo verso sinistra, dove la familiare villetta color rosa antico faceva la sua apparizione. Casa dolce casa. Eppure, non volevo stare lì. Per una volta nella mia vita non avevo bisogno di pace e quiete; volevo che quella sensazione irruente nel mio petto crescesse all'infinito, volevo scoprire fin dove mi sarei spinto.

Skins - Take Over Time. knjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora