Buenas noches! Sono le 2.16 am e io dovrei essere a nanna, invece sono qui ad aggiornare con un nuovo capitolo. Non sto molto bene in zucca, io. Avevo troppa impazienza di postarlo e un applauso a me, l'ho fatto. Finalmente iniziamo ad entrare nella storia, anche dal punto di vista di Namjoon. Non vi spoilero nulla, solo una piccola domanda: come immaginate Amaranta nella vostra mente? Sono curiosa di saperlo, quindi commentate! Detto questo, ecco il capitolo, spero vi piaccia. Dolce notte! Aidi♥
Namjoon P.O.V.
Mi svegliai di soprassalto, a causa di un crampo al polpaccio. "Cazzo!" esclamai dolorante, massaggiando il punto dolente. Mi capitava spesso durante la notte di svegliarmi a causa di qualche crampo, ed era sempre una sofferenza. Guardai la sveglia sul comodino di fianco al letto, segnava le tre meno un quarto p.m. di domenica. Avevo dormito otto ore buone, contando che ero crollato quasi subito appena arrivato a casa. A questo pensiero, i miei occhi si spostarono velocemente sulle coperte buttate alla rinfusa sul letto e parte del pavimento. Ero solo. Dov'era Amy? Tastai il letto dalla parte in cui aveva dormito, costatando che fosse ancora tiepido, segno che non si fosse alzata da molto. Scesi dal letto infilando le pantofole, uscendo dalla mia stanza e dirigendomi prima di tutto in bagno. La mattina si faceva sentire. Per noi uomini era così: andavamo a letto la sera prima e ci svegliavamo con la Tour Eiffel. Avete inteso bene.
Dopo aver svuotato la vescica ed essermi risciacquato il viso per eliminare la 'sabbietta' negli occhi, come la chiamava mia madre da quando ero piccolo, scesi al piano di sotto, sperando di trovarci la mia migliore amica. Arrivato sull'uscio della cucina, mi bloccai. Era girata di spalle, intenta a bere un enorme bicchiere di succo rosso, probabilmente ai frutti di bosco, conoscendo i gusti di mia madre. Notai che indossava un mio vecchio paio di pantaloncini della tuta, che probabilmente aveva deciso di cambiare durante la notte.
Sorrisi malefico, strofinando le mani alla signor Burns. Mi diressi verso di lei a piccoli passi, cercando di fare il meno rumore possibile. Una volta alle sue spalle, posai le mani sui suoi fianchi esclamando un "Boo!" al suo orecchio. Inutile dire che per poco non la uccisi: nello stesso momento in cui avevo appoggiato le mani sui suoi fianchi morbidi era sobbalzata e le erano tremate le mani, finendo col versarsi addosso, un po' sul viso, un po' sulla maglietta e per terra, la restante parte del succo, che mi accorsi non era poca. Il bicchiere le scivolò di mano, frantumandosi a terra.
"Kim NamJoon!" urlò la ragazza, voltandosi a fissarmi con un'espressione furiosa sul volto. Sapevo che avevo fatto un casino assurdo e la cucina era un disastro a causa di uno scherzo infantile all'inverosimile; eppure, non riuscii a trattenermi dal ridere alla vista della sua espressione furiosa, che per me era la cosa più dolce e coccolosa di sempre. "Come cazzo fai a ridere? Mi hai fatto rompere un bicchiere, diamine!" mi urlò ancora contro, mentre io ero piegato in due dalle risate. Asciugai le piccole lacrime che mi erano spuntate ai contorni degli occhi, per poi guardarla negli occhi ancora con un sorriso stampato in volto.
"Mi dispiace piccola, ma eri così concentrata a gustarti quel succo che non ce l'ho fatta a resistere!" le spiegai, mentre mi dirigevo verso il lavello, sotto al quale mia madre teneva una piccola scopa e paletta, per ripulire i pezzi di vetro sparsi in cucina. "Ma certo, facciamo morire di infarto la povera Amy, tanto non mancherà a nessuno!" fece lei sarcastica, dandomi una pacca sul braccio intanto che mi chinavo a raccogliere i pezzi di vetro più grandi. Ridacchiai di nuovo. "Dai, vai a lavarti, io intanto pulisco questo disastro e riscaldo qualcosa da mangiare!" mi sollevai con la paletta in mano, dandole poi un buffetto sulla guancia. "Pabo!"1 proferì lei, dirigendosi a passo svelto verso l'uscita, sentendola correre su per le scale. Lo ammettevo sempre a me stesso, ero un idiota.
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Skins - Take Over Time. knj
FanficVi siete mai ritrovati a dover mollare tutto per inseguire un sogno? Amaranta Hernandez, 21 anni, ha soli tre mesi di tempo prima di catapultarsi in una realtà tutta nuova, lontana dalla famiglia, la sua città, e il suo migliore amico. Riuscirà in n...