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Ciao bimbe, sono ancora viva, per miracolo! Come state?

Piccolo capitolo di passaggio, non succede nulla di particolare, ma lo ritenevo importante per l'andamento della storia. Vedremo da subito l'entrata in scena di un nuovo personaggio, fatemi sapere cosa ne pensate! Ringrazio coloro che seguono la storia, i lettori silenziosi e quelli che votano, grazie mille a tutti!

Detto questo, spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

Besitos, Aidi♥



Amaranta P.O.V.

"Madonnina Santa! Te lo ha detto davvero?" la voce della ragazza rimbombò forte dalle casse del computer. Risi vedendo la sua espressione attraverso lo schermo.

"Sì, giurin giurello!" misi una mano sul petto, annuendo vigorosamente. Lei rise, alzandosi dal letto ed improvvisando un balletto che mi fece sbellicare dalle risate. Quella ragazza era vita.

Si chiamava Emma, era una ragazza italiana con la quale avevo fatto un scambio culturale durante il secondo anno di scuole superiori. Era stato un progetto estivo che aveva organizzato la mia scuola, che prevedeva un viaggio in Italia della durata di tre mesi, dove avrei alloggiato a casa di un'altra ragazza che frequentava la scuola italiana con la quale la mia aveva intrapreso il progetto.

Mi avevano inviato in un piccolo paesino in Toscana, in mezzo alla campagna. Il mio soggiorno lì era stato meraviglioso: la famiglia di Emma mi aveva accolta a braccia aperte, mi avevano trattata come una figlia sin da subito, facendomi sentire a casa. Sua madre poi aveva delle mani di fata, cucinava veramente da leccarsi i baffi, e io, da buona forchetta, mangiavo tutto con gusto senza mai lasciare niente nel piatto: letteralmente niente. In Italia avevo imparato a fare la 'scarpetta', gli italiani erano dei geni in cucina. Oltre che bravissimi.

Dopo il mio soggiorno, Emma era venuta a stare da me l'estate successiva, come concordato fra le scuole, inutile dire che da allora avevamo legato moltissimo e facevamo spesso e volentieri video chiamate quando ne avevamo il tempo. Potevo considerarla una delle mie amiche più strette, nonostante ci fosse l'oceano a dividerci. Era una persona speciale, fisicamente e caratterialmente il mio opposto: aveva lunghi capelli color cioccolato, mossi. Due occhi azzurri celesti che aveva ereditato dal padre, di origini irlandesi, labbra sottili sempre incurvate in un tenero sorriso e di statura bassa, formato puffo. La prendevo sempre in giro per questo, di fianco a me sembrava un nano da giardino, ed io ero di statura media.

"Era ora che succedesse! Oddio, sono troppo felice!" urlò, risedendosi davanti allo schermo. Cambiò espressione subito, assumendo un ghigno malizioso.

"E dimmi... com'è messo là sotto?" alzò le sopracciglia, abbassando il tono di voce per non farsi sentire da sua madre che era in casa con lei.

"Cuppy, sei tremenda!" spalancai gli occhi, ridendo imbarazzata. Lei fece spallucce, sorniona. Le avevo affibbiato un soprannome, 'Cupcake', vista la quantità industriale che ne aveva ingurgitato quando era venuta in America. "È messo bene, il ragazzo. Alla faccia di chi dice che gli asiatici ce l'hanno piccolo!" affermai subito dopo, sorridendo maliziosa.

"No vabbeh!" rise fragorosamente, attirando l'attenzione di sua madre che stava entrando dietro di lei. "Emma, e che è sto casino? Oh. Ciao Amy!" mi salutò Brenda con un dolce sorriso, simile a quello della figlia."Ciao Brenda! Come stai?" le risposi, cercando di pronunciare le parole nella maniera corretta.

Skins - Take Over Time. knjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora