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Prima che Cross salisse sull'autobus, Dream riuscì a raggiungero e a fermarlo in tempo.

-Cross! Possiamo scambiarci i numeri? Così ci aggiorniamo per gli orari!- domandò Dream, col fiatone per la corsa.

-Certo.- rispose Cross, per poi dettargli il numero.

Dream lo ringraziò e se ne andò, salendo sulla bicicletta.

Mentre era nel minimarket a fare la spesa accese il telefonino, digitando il numero di Cross e salvandolo in rubrica.

Per fortuna, questa volta non andò a sbattere contro niente e nessuno, trascinando la busta verso la bici.

-Night! Sono a casa!- esclamò, togliendosi le scarpe e rimanendo in calzini.

-Dream, ti ho detto mille volte di non urlare, non ti sopporto più!- disse Nightmare, alzando la voce.

Il minore ne rimase sorpreso, di solito egli non alzava mai la voce, nemmeno quando era infuriato.

Ultimamente Nightmare si stava comportando stranamente: oltre all'essere crudele, era diventato anche odioso; si divertiva quando Dream inciampava e se ne stava sempre al cellulare a sogghignare.

-Ascolta, domani non sono a casa, torno dopo cena. Tu non fare casini, eh?- disse lui, mentre svolgeva i compiti scolastici.

-Va bene!- rispose allegramente Dream, sorridendo.

Lo vedeva molto spesso con i bulli, e arrivò a teorizzare che stessero influenzando suo fratello.

Decise comunque di non immischiarsi, del resto non gli riguardava.

Si rese conto solo dopo che, il giorno successivo, lui e Cross sarebbero rimasti in casa.

Da soli.

Wait for me ;; Cream ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora