Capitolo 18

388 17 0
                                    

La mattina dopo Clarke si svegliò presto, prese le sue cose, un po' di rifornimenti, armi, tutto ciò che le serviva per stare fuori dal villaggio, voleva lasciare qualcosa di suo in quel posto, prese una delle sue magliette e la lasciò fuori la camera di Bellamy facendo attenzione perché nessuno doveva vederla, si diresse verso il cancello quando si sentì chiamare, era Raven

C: cosa ci fai sveglia Rav?
Rav: ti volevo salutare tranquilla non l'ho detto a nessuno ma quando capiranno che sei andata via cosa devo dire?
C: di la verità anche se non capiranno tu non mentire, ricorda ciò che mi hai promesso
Rav:certo amica

Le due si abbracciarono e Clarke dopo un ultimo sguardo al villaggio andò via, li lasciò un pezzo del suo cuore, tutto ciò che la faceva stare bene aveva iniziato a tormentarla, non sapeva dove andare ma continuava a camminare senza fermarsi.

Bellamy
***
Mi sono appena svegliato anche se non vorrei mai averlo fatto, devo superarlo, devo andare avanti, la cosa difficile sarà vederla tutti i giorni qui al villaggio, decido di alzarmi è ancora presto e fuori ci sono poche persone, guardo a terra fuori dalla mia stanza e trovo una maglietta, la riconosco subito, è di Clarke, il suo profumo, l'odore che emana, improvvisamente la stringo a me come per sentire la sua presenza, c'è Raven e mi sta guardando, mi viene incontro

Rav:ehy buongiorno, come stai?
B: sto bene, perché Clarke mi ha lasciato la sua maglietta qui fuori?
Rav: beh vedi, lei è andata via
B: cosa significa è andata via?
Rav: significa che stamattina all'alba ha preso le sue cose, non voleva stare qui, non se la sentiva o meglio non ce la faceva, è tormentata, aveva bisogno di staccare un po' per cui se ne è andata
B: no non è possibile, non credo a ciò che mi stai dicendo, devo andare a cercarla.
Rav: no Bell, devi andare avanti, lei ti ama e lo sai bene tu come lo so anche io, però ora deve stare sola, deve cercare la pace interiore che ha perso lungo il tragitto
B: ok, prendi questa maglietta, ha deciso di cambiare vita no? Allora non voglio nulla di suo. Tienila tu.
Rav: Bell ma..
B: no, non la voglio

Bellamy
***
Se ne è andata, mi ha lasciato completamente solo ora, non la devo cercare, vuole stare sola e allora stia sola, non so cosa fare, sveglio mia sorella e le racconto tutto, insieme a lei c'è Lincoln che mi poggia una mano sul braccio, ho bisogno di stare con i miei amici così ci riuniamo e mi consolano un po', cercano di tirarmi su di morale e ci riescono anche se nella mia testa continua ad esserci Clarke.

Clarke
***
Stanca di camminare mi sono fermata, ho incontrato Lexa che mi ha offerto un posto nel suo villaggio, ora stiamo andando la, quando mi ha visto in queste condizioni mi ha abbracciata, è stata gentile, mi ha imposto di andare la perché non posso stare sola, è pericoloso ma per lo più i miei pensieri mi avrebbero uccisa.

L: eccoci siamo arrivati, ora ti mostro la tua stanza
C: si comandante, grazie ancora
L: non chiamarmi comandante, sai che puoi chiamarmi semplicemente Lexa, eccoci qui, ti piace?
C: wow, ma è bellissima.
L: c'è anche una tela sulla quale puoi disegnare se vuoi, io sono nella camera all'8 piano, la mensa è al 4 piano ma tu non mangerai insieme a tutti loro, mangerai con me al decimo piano, ci vediamo alle due in sala pranzo.
C: va bene d'accordo, grazie

Lexa andò via e Clarke rimase da sola in quella stanza così grande e spaziosa, sarebbe piaciuta alle sue amiche e anche a Bellamy, si sarebbero divertiti, sarebbero stati tutti bene eppure aveva combinato un casino, era questo quello che si ripeteva nella sua testa.

Octavia
***
Ancora non ci credo, se ne è andata, mio fratello sta male, lo vedo, ci mancava solo lei a farlo stare male ed io che speravo finalmente fossero stati bene, non me ne sarei dovuta mai andare, sarei dovuta rimanere lì e invece in quel momento sono stata egoista, ho pensato solo a me.


---------------------

Passarono diversi mesi da quando Clarke era andata via, sua madre ormai aveva perso le speranze in un suo ritorno, Bellamy era andato avanti o almeno questo faceva credere agli altri ma continuava a pensare a lei ogni minuto che passava, tutto ciò che faceva lo faceva anche per lei, perché era sicuro che sarebbe ritornata, Octavia ormai era al settimo mese di gravidanza, mancavano solo due mesi alla nascita della sua bambina, eh si era una bambina, ma ancora non le aveva dato un nome, Lincoln ormai non andava neanche più a caccia per stare con lei e con la sua bimba che cresceva sempre di più nel pancione; Raven stava bene, era felice anche se le mancava la sua amica, ormai stava sempre insieme a Bellamy, non poteva infrangere la promessa fatta alla sua amica, di tanto in tanto si vedeva con Roan, i due erano così felici quando stavano insieme, avevano una mezza relazione anche se ancora non si capiva molto bene, per quanto riguarda gli altri come sempre si davano da fare, Jasper da quando Clarke se ne era andata era tutt'altra persona, beveva sia mattina che sera, era completamente uscito fuori di testa, mancava anche a lui.

------------------------

Clarke ormai alloggiava da Lexa, le due erano diventate molto amiche anche se lei sapeva benissimo che lexa provava qualcosa nei suoi confronti, poche volte riuscì a vedere una lexa diversa, aveva un cuore puro ma non lo mostrava quasi a nessuno.
Il suo pensiero fisso era il suo popolo, pensava ancora a Bellamy, lo amava come la prima volta ma sapeva che lui ormai era andato avanti, non poteva sperare ancora che lui l'avrebbe capita, l'avrebbe perdonata per la scelta che aveva preso, non lo aveva salutato, non gli aveva dato altre spiegazioni dopo quel giorno al vecchio campo, era afflitta dai sensi di colpa ma riusciva lo stesso ad andare avanti, pensava anche a sua madre e forse si, era il momento di perdonarla.
Li aveva preso un altro nome, non si faceva chiamare Clarke ma Wanheda, era protetta da Lexa e dalle sue guardie, era diventata importante.

Clarke e Bellamy ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora