scream and shout

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Ellie's PoV

Non dovetti attendere tanto. Anzi, fu molto più veloce di quanto mi fossi immaginata e questo non andò completamente a mio vantaggio. Ascoltando la storia di Hoseok mi erano salite le lacrime agli occhi, ma, sinché era rimasto sobrio, le avevo trattenute. Non era stato affatto semplice, ma l'avevo comunque fatto. Perché? Perché non sopportavo l'idea che mi vedesse in difficoltà.

Non vedevo il piangere come simbolo di debolezza, ma non lo vedevo nemmeno come qualcosa di condivisibile. Ero fatta così.

Quando suonò il campanello, mi apprestai ad aprire. Avevo tentato di rendere la mia faccia più presentabile, tuttavia era stato abbastanza inutile. Nonostante il trucco fosse in grado di coprire la maggior parte del rossore che caratterizzava il mio volto, i miei occhi rimanevano comunque gonfi e la mia pelle troppo chiara rivelava in maniera evidente i postumi di un pianto.

"Di là" indicai debolmente, evitando di incrociare lo sguardo della persona difronte a me. Riuscivo chiaramente ad avvertire i suoi occhi soffermarsi ed analizzare ogni singolo centimetro della mia pelle. Ogni parte di me, in quel momento, si sentiva presa in causa, ciò nonostante, ben presto, si fece strada dentro il mio appartamento.

"Avevo intuito il genere di situazione, ma non pensavo fosse così grave" ammise scrutando quel corpo, ormai privo di sensi, che giaceva sul divano. "C'è solo un motivo così valido da ridurlo in questo stato" disse come se stesse traendo delle conclusioni certe.

Udendo quelle parole, sentii mancare un battito. Poi due. Poi tre. Sapevo bene a che cosa si stesse riferendo, ma non osai dire nulla. Mi si era formato un groppo pesante alla gola, pesante forse più del mio stesso cuore che batteva a stento. Sentii gli occhi pizzicare.

"Ma dal tuo aspetto deduco che tu ne sia già a conoscenza" giudicò, dopo essersi accorto della mia reazione. Il mio intero corpo era completamente svuotato. Una grande nuvola grigiastra si era sedimentata al posto del mio cervello e si divertiva a uscire dalle mie orecchie provocandomi mal di testa. Forse, dovevo semplicemente smetterla di pensare a tutte quelle cose, ma era più forte di me. Insomma, chiunque, al mio posto, avrebbe reagito così.

"Forza, seguimi" mi disse. La sua voce era diventata, d'un tratto, bassa e seria. Mi aveva afferrato per un polso e mi stava trascinando con sé. Era stato tutto troppo improvviso.

"Hey! Dove stiamo andando?" mi lamentai tentando di tirarmi indietro. Non volevo seguirlo e non mi fidavo per niente di lui, ma la sua forza era nettamente maggiore rispetto alla mia. "Per cortesia, lasciami" cercai di dirgli acidamente, quando fummo di nuovo esattamente difronte alla porta di casa. "Taehyung, per cortesia" lo richiamai addolcendo il tono della voce.

Non sapevo se fosse stato a causa del modo in cui gliel'avevo chiesto o perché lo avevo chiamato per nome, fatto sta che si fermò.

"Fidati di me, per una volta soltanto" mi sussurrò, allentando la presa. Benché il mio cuore avesse ripreso a battere regolarmente, sentivo la tensione diffondersi per tutto il mio sistema nervoso.

"Permettimi almeno di indossare le scarpe" gli risposi pacatamente. Per farlo, però, avevo necessità di liberare il braccio dalla sua stretta, così me ne riappropriai senza troppi sforzi. Cercai, quindi, di legare i lacci, ma iniziai ad avere difficoltà persino nel comporre un semplice e basilare nodo.

"Per caso, vuoi che te le leghi io?" mi domandò, nel frattempo che, per l'ennesima volta, tentavo di allacciarmele. Le mie dita si stavano comportando come se fossero fatte di pasta frolla e stavano rendendo tutto più complicato.

"Tu? No, grazie!" replicai subito. Tuttavia, evidentemente non troppo convinto della mia risposta, si protese verso di me. Lo spazio all'entrata non era abbastanza ampio da potergli permettere di rimanere chinato e l'aria intorno a noi era diventata totalmente piatta. Sicuramente, se in quell'occasione, al posto suo ci fosse stato Hoseok, le cose sarebbero andate in un'altra maniera. Rinvenni da quel pensiero.

While I was next to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora