J-Hope's PoV
Sentivo il sangue ribollire nelle mie vene, il mio cuore stava pulsando in maniera irregolare. Cosa stava succedendo? Dovevo star soffrendo di una qualche allucinazione grave. L'aria. Sì, doveva essere l'aria, non c'era altra spiegazione. Se solo fossi riuscito a respirare come si deve. Ma no, che andavo dicendo. Se almeno fossi riuscito a respirare. Il modo in cui l'avrei dovuto fare sarebbe dovuto essere un problema secondario. Non c'era alcun modo di respirare, giusto o sbagliato che fosse, se non respiravi affatto. Sangue freddo, potevo farcela. Non era reale. No, non lo era. Era tutto solo un grande scherzo, non poteva essere altrimenti.
"Seo Yeon?" sussurrai incredulo, senza avere il coraggio di girarmi. La mia voce sembrava non voler più uscire, avevo la gola completamente secca. Strizzai gli occhi, mi ero persino dimenticato dell'esistenza delle mie povere palpebre e questi ultimi avevano iniziato a bruciarmi dal dolore. Stavo reagendo come un perfetto idiota.
Sospirai pesantemente. Pure l'aria calda che usciva dal mio naso sembrava volesse prendere fuoco. Stavo esitando, non lo dovevo fare. Presi un altro respiro, idratai per bene le mie cornee pronto a vedere ciò che mi si sarebbe presentato difronte, strinsi i pugni, mi voltai. Silenzio. Terrore. In quel momento, i miei occhi confermarono ciò che le mie orecchie avevano solamente potuto udire e il mio cuore ebbe un fremito. Era veramente lei. L'ultima persona che mi sarei mai aspettato di rivedere, era proprio lì, difronte a me.
"Da quanto tempo" affermai, non molto tempo dopo, schiarendomi la voce. Ancora non ci potevo credere. A quanto pareva, quello che le persone amavano tanto chiamare destino esisteva davvero.
"Non pensavo ci saremmo rivisti, Hoseok. Specialmente, non pensavo ci saremmo rivisti in questo posto" affermò lei evitando di guardarmi dritto negli occhi. Il suo sguardo mi sembrava così freddo, così diverso rispetto a una volta. Stava cercando di riporre la sua attenzione in un punto non definito sopra la mia spalla sinistra. "Ma fammi indovinare, se sei qui è solo perché non hai fatto attenzione al posto in cui ti trovi. È bastato rinnovare uno stupido bancone e ridipingere queste quattro mura, per far sì che non lo riconoscessi più, eh?" mi domandò con una sottile nota di ironia e fastidio. All'inizio ero confuso, ma, non appena mi guardai attorno, capii subito a cosa si stava riferendo.
Come avevo potuto non accorgermene prima? Quei tavoli intarsiati di motivi floreali; quelle sedie che tanto avevo amato per la loro morbidezza e la loro comodità; le lucine che decoravano la vetrina risplendendo a intermittenza e il trillo del campanellino ogni volta che aprivi la porta d'ingresso.
Il campanellino. Se solo avessi prestato maggiore attenzione a quel campanellino, piuttosto che concentrarmi subito su quella figura tanto familiare. Se solo avessi prestato attenzione al locale in cui stavamo entrando, anziché focalizzarmi esclusivamente sulla faccia pensierosa di Taehyung. Se solo avessi riconosciuto il profumo di quel posto che tanto aveva inebriato le nostre dolci giornate. Se solo non mi fossi distratto, maledizione a me.
"Noto con piacere che sei sempre la solita persona sbadata di una volta" osservò con una finta indifferenza dipinta sul volto che mi fece irrigidire. Mi aveva appena letto nel pensiero. Era sempre stata maledettamente brava a leggermi nel pensiero, ma non pensavo che, dopo tutto questo tempo, ne fosse ancora in grado. Dopotutto, però, c'era da dire che la nostra relazione si era da sempre basata sulla sola complicità dei nostri sguardi. I lavori che tanto amavamo fare, ci toglievano la possibilità di comunicare; persone indiscrete avrebbero potuto rovinare tutto ciò che avevamo costruito grazie a delle insignificanti parole.
Così si era arrivati a un punto in cui il nostro amore, quell'amore che tanto lentamente era cresciuto e tanto profondamente si era radicato, si era dissolto. Non eravamo stati noi a decidere di porre la parole fine, ma eravamo stati noi a decidere di dimenticarlo.
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While I was next to you
FanfictionÈ incredibile come il mondo sia diventato cieco difronte a ciò che è bello. Improvvisamente, sembra che tutto sia diventato normale, che niente attiri più la nostra attenzione. Succube di una ripetitiva costanza, il mondo continua a girare e le pe...