10. What A Trauma

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"Tu! Ragazzo Rosso/Nero" urlò Soonyoung una volta trovato chi stava cercando.
L'altro era sdraiato su una panchina, mentre si stava dando fuoco per riscaladarsi da quel freddo d'inverno.
Sentendosi "chiamato" alzò il capo e vedendo di chi si trattava, ridacchiò.

"Quando nacqui, mi diedero un nome, quello è" fece per dire il diavoletto.
"Nah-ah -agitò un dito l'Arcangelo Hoshi- non m'interessa come ti chiami, ma so benissimo che tu sei uno dei tre sovrani dell'Inferno" lo indicò Hoshi.
"Complimenti" applaudì l'altro fingendosi colpito.

"Non so quali siano i tuoi scopi, ma stai lontano da quel ragazzo che hai incontrato" lo avvertì l'angelo.
"Cos'è, quegli occhiali che ti ritrovi ti permettono di controllare i miei spostamenti? Ridicolo" rise il diavolo.
"Divertente ah ah, cosa mi serve controllare te? È palese che segua qiel ragazzo umano"

Dopo la risposta di Hoshi, il diavolo si alzò per sedersi comodo sulla panchina e si mise a giocare con l'indice e il pollice della sua mano destra, come fanno i ricconi quando riflettono.
"Anche se non è il mio obbiettivo, mi serve quel ragazzo per arrivarci" spiegò serio lui, per poi finire a sorridere e mostrare i suoi denti bianchi.

"Tu, maledet-"
"Sono già maledetto, stai parlando ad un diavolo e non uno qualunque" rise ancora più forte.
Sul naso di Hoshi cadde una goccia, ciò significa che stava per piovere. Il diavolo non se ne rese conto, tanto che si risdraiò, convinto che l'angelo se ne sarebbe andato via presto.

"Meglio che vada a ripararti, sta per piovere" lo avvisò l'Arcangelo.
"So che mi vuoi fuori dai piedi, perché mai dovresti aiutarmi?" ridacchiò l'altro.
"D.O. Signore ci ha insegnato di aiutare sempre il prossimo, anche se ci ritieni tuoi nemici, per noi esseri del Paradiso non ci sono distinzioni" e con ciò sparì in una luce bianca.

Il castano si rialzò dalla panchina e dalle mani fece apparire una fiamma, che si spense al contatto di una goccia di pioggia.
"Dannazione" esclamò, per poi sparire in una nube nera.

Ritorniamo dal nostro Bisha, il quale non si avviò in un ospedale, bensì dallo psicologo.
Una volta entrato nella sala d'attesa dello studio, prese una rivista e si mise a leggerla.

Dopo mezz'ora di attesa, uscì lo psicologo per accogliere il ragazzo.
"Prego" disse sorridente.
"Buongiorno, io sono Bisha"
"Buongiorno a te, sono il dottore Taeil Moon. È la prima volta che viene a farmi visita in ragazzo così giovane"
"Oh beh, felice di essere uno dei primi" rispose il minore sorridendo, per poi sdraiarsi sul divano.

"Raccontami tutto" lo incitò il Dr. Moon.
"Sarò esagerato, ma oggi mentre tornavo a casa ho incontrato un ragazzo abbastanza strano, indossava solo capi rossi e neri e mi pareva alquanto inquietante. Ma non successe nulla di strano, fino a quando non ritornai nella mia abitazione e ci trovai un ragazzo biondo" si fermò sospirando.

"Lo conosceva?" chiese il Dr. Moon.
"No, ma non l'ho cacciato, dato che la mia casa non può definirsi tale, ma comunque questo ragazzo sosteneva di stare alla larga di quel ragazzo castano di prima. La cosa particolare è che questo biondino era l'opposto dell'altro. Alla fine sparì attraversando la parete di casa mia: una cosa paranormale insomma..."

Taeil Moon l'osservò attentamente.
"Non so se ha presente quei cartoni animati in cui a una persona appare su una spalla il diavoletto e sull'altra l'angioletto... Magari è frutto della sua immaginazione! Ti trovi per caso in una situazione complicata?"
"Sì, praticamente fino a questa mattina stavo con un ragazzo. Con lui ho fatto le peggio cazzate della mia vita, scusi il termine, ma stavo così bene. Nell'ultimo periodo lo vedevo lontano, così per rendere la sua vita più facile l'ho lasciato ritornare a casa" disse triste.

Taeil Moon si asciugò una lacrima con un fazzoletto.
"Ma non hai pensato a te, giusto?" chiese dopo.
"Giusto" sospirò Bisha.
"Capisco che l'essere egoista viene descritto come un difetto, ma credimi quando ti dico che non lo è affatto. Non sono la persona giusta, dato che io aiuto la gente, ma pensare a sè è la miglior cosa"
Uau Ambra, che cosa tumblr hai scritto? Non sembri tu.
Sparisco immediatamente, buon proseguimento.

"Uff, perché tutti a nominare il mio cognome" sospirò Oh Sehun, il quale era seduto sulla scrivania dello studio dello psicologo. Perché è apparso? Bisha precedentemente esclamò un Oh e automaticamente si ritrovò in quello studio, nessuno poteva vederlo dato che era invisibile, ma lui poteva ascoltare tutto e così fece.

Terminata la visita, Bisha uscì dallo studio del Dr. Moon.
Si accorse con orrore che stava piovendo e non era munito di ombrello.
Di solito nella coppia era Bae che portava lo zaino, nel quale potevi trovare qualsiasi cosa per qualsiasi situazione.

Chissà cosa successe a D.O. Supremo per piangere così forte, le strade si stavando decisamente trasformando in fiumi più grandi del Nilo stesso.

Bisha mandò a fanculo tutto, peggio di così non poteva andare, ma prima che potesse fare un passo, si sentì chiamato.
"Hey tu, ragazzo di prima"
Bisha si girò, notando il Ragazzo Rosso/Nero andargli incontro, tenendo in mano un ombrello più grande di un tetto realizzato da padrebisha.

"Hey, ciao Ragazzo Rosso/Nero" sorrise finto il ragazzo, ma dentro di sè si preoccupò, vederlo significava avere di nuovo allucinazioni.
"Cos'è sta storia che adesso mi chiamo Ragazzo Rosso/Nero? Anch'io possiedo un nome" sbuffò il diavolo.
"Scusami, non te l'ho chiesto neanche prima. Qual è il tuo nome?"

Il diavolo fece per rispondere, quando si ricordò che gli umani potessero essere a conoscenza di chissà quale nome dato al Diavolo, nel dubbio cambiò discorso.
"Non importa adesso. Piove spesso qui?"
"È inverno, quindi sì. Ma non dava pioggia oggi" rispose confuso il ragazzo.
A quella risposta il diavolo maledisse D.O. Onnipotente con il pensiero.

Angolo Ambra:
Ohi, casso maledici il nostro amato D.O?
Eniuei, nuovo capitolo bellissimo solo per voi.
Ho deciso che una volta finita sta storia di merda, ci faccio il libro because ormai è parte di me.
È ora di lasciarvi, bye :3

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