Una Piccola Rivincita

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Dopo esser tornati dal Griffith Park, io ed Edith ci siamo incamminati verso casa.
"È stato divertente oggi" comincia lei non appena arriviamo sotto casa sua.
"Dovremo farlo tutti i giorni, così poi sarai in grado di combattere da solo le sentinelle."
"Sono stato bene anche io" le dico e le do un bacio sulla guancia prima di andare verso casa mia.
Non posso fare a meno di arrossire, ma fortunatamente mi sono voltato prima che mi possa vedere.
"Jamie" dice lei prima di entrare in casa.
"Dimmi", le rispondo io girandomi.
"Noterai diversi effetti positivi dagli allenamenti."
"Ti farò sapere se sento qualcosa allora" dico mentre alzo la mano in segno di saluto.

Sono appena tornato a casa e vedo che mia madre è tornata.
"Bentornato Jamie, cosa hai fatto oggi?" mi accoglie subito lei.
"Mi sono allenato un po' con Edith a controllare i miei poteri" le rispondo io in tono abbastanza freddo.
"Jamie non avercela con me", fa lei, "ti ripeto che ho cercato solo di proteggerti."
"Avevo il diritto di sapere chi veramente sono. Perché non inizi a spiegarmi tutto ciò che sai?" le suggerisco io mentre mi siedo sul divano.
"In realtà non se so molto. Tuo padre ha preferito tenermi sempre all oscuro quasi di tutto per evitare di coinvolgermi. So solo che tuo padre faceva parte di una sorta di resistenza e che lavorava con loro per trovare un portale in Giappone"
"Portale? Ma stiamo scherzando? Come è possibile che saltano fuori tutte queste cose in così poco tempo?"grido io.
Non ne voglio sapere più niente, così salgo in camera senza dire niente.

Devo evadere da questa situazione, così prendo il telefono per chiamare Mark. Non appena lo stringo tra le mani quello inizia a mostrare uno strano comportamento. Lo schermo alterna momenti in cui è spento ad altri in cui mostra solo delle immagini azzurre. Provo a toccare lo schermo ma non ottengo nessun risultato.
Begli effetti positivi, penso ripensando alle parole di Edith.
Non ne posso più e per la rabbia tiro il telefono contro il muro. I problemi non sono finiti, perché il telefono non è caduto per terra, ma ha fatto un buco nel muro. Mi affaccio alla finestra per cercarlo e lo trovo in mezzo alla strada.
"Jamie ma che diavolo è successo?" grida mia madre dal piano terra.
"Ho fatto cadere un dizionario, scusami!" urlo anche io cercando di giustificarmi. Fortunatamente se l é bevuta e non mi dice altro.
Ragioniamo: non mi era mai successo di sfondare il muro, eppure qualche volta ci avevo anche provato. Magari questo è uno degli effetti positivi di cui parlava Edith: un aumento della forza. Mi piacerebbe verificarlo con Mark ma ripensando al mostro del Mustang e alle parole di mia madre forse è il caso di tenerlo un po' all oscuro di tutto questo. Credo però che mi sia venuta una bella idea su come verificare i miei nuovi poteri e potrò farlo già domani.

Ho aspettato tutto ieri per questo momento. Da solo ho provato ad alzare i vari mobili senza farmi scoprire da mia madre, ma stavo per romperli e così non ho smesso.
Oggi voglio verificare che posso concertare la mia forza nelle gambe in modo tale da rendermi più veloce.
Per farlo approfitterò della lezione di ginnastica. Una volta a settimana il professor Peterson ci fa fare una gara sui cento metri e ogni volta quel presuntuoso di Frank ne approfitta per vincerla e vantarsene per tutta la settimana che segue. Oggi non sarà più così.
Stavolta a partecipare alla gara c'è anche Edith che si sistema le scarpe prima del via.
Mi avvicino a lei e le dico:"Adesso ti farò vedere gli effetti positivi di cui mi parlavi ieri."
Lei mi guarda e fa:"Non vedo l'ora." e mi sorride. Ci mettiamo tutti sul traguardo e aspettiamo il via del professore.
"Preparatevi a perdere, soprattutto tu Jamie. Senza il tuo cristallo non saresti capace nemmeno di correre al bagno."
Adesso ti faccio vedere io, penso.
Il professore caccia la pistola a salve dalla tasca interna e spara un colpo per segnalare l inizio della gara.
Con tutta la forza che ho in corpo faccio il primo scatto e mi slancio in avanti davanti a tutti. Potrei giurare di aver rotto la pista da corsa sotto i miei piedi, ma adesso poco mi importa. Mi volto e vedo la faccia sconvolta di Frank, che è già parecchio dietro di me mentre continuo verso il traguardo.
Credo di aver avuto una delle più grandi soddisfazioni della mia vita, ma con mio grande stupore vedo Edith che tiene il mio passo. In effetti avrei potuto aspettarselo visto i suoi precedenti e all improvviso lei mi lancia uno sguardo si sfida così intenso che ho solamente voglia di batterla. Non mi importa nemmeno più di quell idiota dietro, solamente di superare lei.
Do così tutta la spinta che riesco a dare nelle gambe, facendo attenzione però a non rompere di nuovo l asfalto, ma lei sembra che abbia una padronanza maggiore della mia sulla super forza, e si distanzia così tanto che la vittoria per lei è inevitabile.
"Sri stato un valido avversario Jamie, ma non abbastanza per me" dice lei ansimando. Non ho il tempo di risponderle che viene accerchiata da quel gruppo di cheerleader smorfiose della mia classe che le fanno complimenti e le chiedono come sia riuscito a battere tutti i maschi della scuola.
Mi volto seguendo la voce di Mark e Michael che mi chiamano, con un volto terribilmente entusiasta per la mia vittoria.
"J, ti sei allenato nella corsa tutta l estate e non ci hai detto nulla?" dice Mark.
"Dovresti vedere come ha reagito Frank, amico. Ha tirato il suo zaino contro il professore che cercava di calmarlo." esclama Michael quasi più entusiasmato del gemello.

L'ultimo Raijin: Il Risveglio Dei KamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora