Kairor E Rama

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I detriti di ghiaccio si stanno dirigendo verso di noi ad una velocità sempre maggiore. Arch ha già attivato la sua forma divina, perciò non può ancora aiutarci, e nemmeno io. Ad un certo punto i meteoriti si muovono in maniera irregolare, scontrandosi l'uno contro l'altro fino a formare un nuovo blocco di ghiaccio. Da lontano non di capisce bene, ma sembra che abbiano formato una gigantesca stalattite ed aumenta vertiginosamente velocità, come se fosse spinta da qualche tipo di forza. A quanto pare il dio del ghiaccio è in grado anche di far levitare il suo elemento: é molto piu pericoloso di quanto sembri.
"Ci penso io" esclama Edith e attiva così la forma divina. Adesso un bagliore rosso ardente inonda il suo corpo e l'ambiente circostante e spicca un salto così potente da spaccare la terra sotto i suoi piedi. Da qui si riesce solo a vedere una piccola scintilla rossa che si avvicina verso quell'immenso blocco di ghiaccio: é come mettere a confronto una formica con un essere umano. La scintilla ora si è posata sulla stalattite e non appena la tocca causa un immensa esplosione cremisi. Il potere di Edith ha raggiunto un livello così elevato che nemmeno una briciola della stalattite è riuscita a sopravvivere. L'unica cosa che ci arriva è solo una pioggia di acqua calda, tra lo stupore e le urla di meraviglia dei civili salvati dal dio dei portali. Quella ragazza mi stupisce ogni giorno di più, sembra che ogni volta che usi il suo potere diventi ancora più forte. Purtroppo nemmeno lei è riuscita a resistere ad uno sforzo tale ed infatti la vedo precipitare a testa in giù verso il suolo. Aspetto il momento giusto e facendo affidamento alla mia super forza salto più in alto che posso e la afferro al volo, riportandola poi dolcemente a terra. Credo che sia andata KO per almeno un ora. Intanto i mei poteri sono tornati di nuovo, e anche quelli di Arch, il quale però è costretto ad usarli per portare in un luogo sicuro queste persone senza allarmarle troppo.
Arch intima Trip di andarsene, ma lui rifiuta, dicendo che deve verificare una sua teoria, così si nasconde tra delle rocce, portando con sé Edith e riesce a dirmi solamente :"Non uccidere la dea delle spade."
Adesso che situazione si è un attimo calmata ho il tempo di guardarmi intorno. Siamo proprio ai piedi del monte Fuji, il quale per il freddo dell'inverno è tutto innevato, rendendolo uno spettacolo più unico che raro, almeno per me che abito a Los Angeles dove fa sempre caldo. Ci troviamo precisamente in quella che durante le stagioni calde è una rigogliosa pianura mentre ora, d'inverno, è tutta ricoperta di neve. Intanto la tavola da surf di ghiaccio sfreccia ancora nei cieli e si sta dirigendo verso di noi. Io e Mark ci facciamo un cenno d'intesa e senza perdere tempo iniziamo ad evocare gli incantesimi necessari.
"Aspetta", dico io prima di iniziare la procedura, "proviamo a fare come ha fatto il dio del ghiaccio prima, magari funziona." e il Fujin si dimostra d'accordo. Io con i miei fulmini creo i Kanji di velocità, aumento abilità e forza, e Mark fa lo stesso con l'aria e gridiamo i loro nomi per attivarli. Infine urlo "KAMIGOROSHI" e sento lo Shizen Kigo sul mio braccio destro bruciare ed illuminarsi, così da rendere vulnerabile anche il dio del ghiaccio, che può diventare intangibile.
Passa poco tempo prima che i due atterrino vicino a me e Mark e trovano doveroso presentarsi.
"Io sono Kairor, dio del ghiaccio e della neve" inizia lui, un uomo molto giovane, penso della mia stessa età ma molto più robusto di me, capelli lunghi e biondi legati in un codino e occhi bianchi e abbronzatissimo.
'E io sono Rama, la dea delle spade." conclude lei, una donna dai capelli neri e anche lei dagli occhi bianchi con un fisico atletico e taglio di occhi orientale. Entrambi, con due movimenti coordinati, si strappano le maniche della maglietta. Si intravedono gli stessi simboli runici che erano presenti sulla fronte di Alaku, solo che stavolta ricoprono tutte le braccia dei due nemici.
" Noi facciamo parte della Mano... " fa lui.
"... i cinque guerrieri più potenti non solo della Yakuza, ma di tutti gli Yokai in circolazione..." continua Rama.
"...sulla Terra, almeno" finisce Kairor, con un sorriso beffardo.
Mi infastidisce il fatto che parlino in coro, come se fossero degli alieni, che in effetti è un po' quello che sono. Ho capito chi sono, credo che siano quei cinque che stavano per attaccarci a Los Angeles, li abbiamo visti con la sfera localizzatrice, e anche il Signore Supremo li aveva nominati nel mio sogno.
"Quanti yokai siete?" chiedo subito
"Dieci a testa" mi rispondono insieme, ridendo in maniera inquietante, come se fossero due lupi affamati davanti ad una preda.
"Basta con le chiacchiere", esclama Kairor, "é il momento per voi di morire, stolti".
Io e Mark abbiamo sia gli incantesimi che le forze necessarie per combattere e vincere, dobbiamo solo giocare d'astuzia.
"Io prendo Rama", gli dico estraendo il bastone magico.
"Ricevuto" conferma lui, mentre evoca delle sfere d'aria nelle mani.
Uso la mia velocità per avvicinarmi e tirare una bastonata a Rama, colpendola dall'alto. Quasi come se fosse una reazione involontaria, come respirare, il mio colpo viene parato da una lama dorata. Questa spada, o più precisamente una katana, fuoriesce dal dorso della sua mano e rimane fusa con pezzi della sua carne, come se facesse parte del suo scheletro. È terribilmente veloce, probabilmente ha anche usato qualche incantesimo per potenziarsi, fatto sta che senza che me ne accorga lei estrae una seconda katana dall'altra mano e mi squarcia il petto. Fortunatamente riesco ad attivare istantaneamente la forma divina in tempo per rendermi intangibile e salvarmi da morte certa.
"La prossima volta non sarai così fortunato, Raijin" dice lei mentre con le due lame disegna così velocemente sulla neve il Kanji che non ho abbastanza tempo per fermarla. Con furia esclama la parola che più temo al momento :"KAMIGOROSHI". Le sue lame così si ricoprono di un bagliore scuro, creando un interessante contrasto tra il nero dell'incantesimo e l'oro delle spade. Senza pensarci due volte scaglia un fendente con la mano sinistra verso il mio fianco destro, ma lo riesco a parare, subito però lei usa l'altra mano per colpirmi il braccio sinistro. In questi due mesi di allenamento sono migliorato molto con il bastone e ho scoperto che è possibile dividerlo in due. Sfrutto questa possibilità per riuscire a parare il secondo colpo. Rama però ha una velocità indubbiamente superiore alla mia, così con un colpo riesce a causarmi un taglio sul braccio destro ed inoltre evoca una spada dal terreno che mi oltrepassa completamente il piede sinistro. Sento un dolore lancinante e la mia vista incomincia ad annebbiarsi. Cerco di ragionare lucidamente e di non svenire, anche se la tentazione è forte. Faccio l'unica cosa che mi viene in mente: evoco una scossa elettrica dal piede e dal braccio destro, che oltrepassa la spada e raggiunge il corpo della sventurata guerriera. La dea delle spade reagisce istantaneamente e ritrae dentro di sé tutte le lame riuscendo a ridurre danni, anche se sta iniziando a fumare e i suoi vestiti si sono abbrustoliti. Rimane un attimo ferma, paralizzata dal mio potere ed infierisco dicendo:"Non si scherza con il fulmine".
"Nemmeno con le spade" risponde lei sorridendo in senso di sfida.
Regna il silenzio tra noi, ma entrambi sappiamo già cosa fare. Io con i fulmini e lei con le spade disegniamo i Kanji di guarigione e non appena fanno effetto ci lanciamo l'uno contro l altro, con la voglia di vincere per la propria causa. È giunto il momento di usare la forma divina, il massimo del mio potere: adesso ho dieci minuti per batterla, altrimenti morirò.
Sorprendentemente a questa velocità siamo alla pari: nessuno tra i miei compagni di allenamento riesce a tenermi testa in questo stato, eppure lei lo fa. I minuti passano, così anche le mie energie, e colpi tra bastone e spada si scambiano senza sosta, senza dichiarare un vero vincitore. Indubbiamente la sua tecnica con le armi è superiore e perciò compenso facendo cadere dei lampi dal cielo durante lo scontro, in modo tale da provare ad assordarla con i rombi e farle perdere la concentrazione e cercare anche di fulminarla. Sto tenendo il tempo e mancano circa tre minuti prima che la forma divina si esaurisca, ma sembra che lei si stia solo divertendo con me, non ha nemmeno usato il suo risveglio, eppure nessun attacco, né tattica sembra avere effetto con lei. Dai piedi lancio una scossa sul terreno, costringendola ad arretrare e ne approfitto per urlare a Mark:"Amico, c'è un po' troppo sole."
Il Fujin è troppo concentrato sullo scontro contro Kairor e così non riesce a rispondermi, però lo vedo agitare la mano di nascosto. Improvvisamente un enorme nuvola si accumula sopra le nostre teste, arrivando all'altezza della bocca del vulcano sotto il quale stiamo combattendo. Alzo così il bastone al cielo e con tutta la forza che ho in corpo riesco ad attirare dieci enormi fulmini verso di me. Questa mossa già l'avevo usata tempo fa contro Yhoris, ma quella volta non avevo provato ad assorbire tutta l'energia, ed il fulmine era uno solo. Non avevo mai provato a farlo e forse mi scoppierà il cuore: sto introdurre più di un miliardo di Volt nel mio corpo. Dopo il rombo generato dal fulmine mi guardo intorno: ho appena causato la formazione di un cratere enorme sotto i miei piedi e sento un energia almeno diecimila volte maggiore del normale. Esco di scatto dal cratere e mentre cammino sul ghiaccio quello inizia a sciogliersi al mio tocco. Il bagliore che di solito emetto è azzurro, stavolta invece è scarlatto, come se fossi una supernova. Vedo Rama spaventata e per proteggersi arriva la forma divina. L'effetto di questa mossa è la formazione di una armatura di piccola lame su ogni centimetro della sua pelle, diventando inespugnabile, almeno con le armi bianche. Non so quanto siano pericolosi i miei fulmini e cerco di inserire la minor energia possibile nel colpo che sto per lanciare, ma il lampo che fuoriesce dalla mia mano risplende dello stesso rosso della mia pelle. La dea delle spade ha fatto una mossa molto furba, perché tutte le lame che costellano il suo corpo assorbono tutta l'elettricità, facendo da isolante. È un avversario più temibile di quanto potessi pensare, adesso sono veramente al massimo del mio potere e ho poco tempo. Con una bastonata provo a scalfirle l'armatura e a questo livello sono così veloce che lei non riesce a parare il colpo. La corazza di lame si ricompone in due secondi: quello è il tempo che ho a disposizione per colpirli di nuovo. Vedo nello sguardo di Rama che anche lei ha capito di essere quasi sconfitta, ma non si arrende. Facendo appello a tutto il suo coraggio carica un attacco, sapendo già di aver perso. La ammiro molto per questo, ma devo concludere lo scontro. Divido il bastone in due e mi lancio contro di lei. Lo scontro termina in tre semplici
mosse: paro l'attacco, la colpisco e tocco con un dito la parte di pelle scoperta, elettrificandola. La scossa era debole, non l'ho uccisa come mi ha chiesto Trip. La dea delle spade adesso è a terra, inerme e paralizzata dalla scossa. Ora manca da sconfiggere solo Kairor, ma il compito spetterà a Mark, perché io adesso non sono più in grado di fare nulla, neanche di muovermi.

L'ultimo Raijin: Il Risveglio Dei KamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora