L'ultimo Raijin: Il Risveglio Dei Kami

L'Ultimo Baluardo Dell Umanità

Sono passati tre giorni dall incidente del tornado. Si sono svolti i funerali di Michael ed è stata una cerimonia molto triste, il suo decesso ha fatto il giro dei notiziari, si crede che ci sia un serial killer per Los Angeles, ma solo in pochi sappiamo come sono andate veramente le cose. Mark mi ha detto che quando si sarebbe ripreso ci saremmo incontrati per parlare dell evento di qualche giorno fa e su cosa avremmo dovuto fare.
Così adesso ci siamo tutti riuniti nel salotto di Edith: io, lei, Arch e Mark, con due ingenti occhiaie.
"RIKU SERORI", esclamo e immediatamente sentiamo bussare alla porta: é Trip, a quanto pare non mentiva sul teletrasporto. Una volta accomodato inizio subito posando il cristallo rosso di mio padre sul tavolino del salotto e inizio:"Allora la situazione è questa: questo cristallo che è stato chiamato artefatto del potere dagli yokai ed ha donato un potere a Mark, facendolo diventare un Kami in tutti gli effetti.".
"Se Jamie è il Raijin, io che sono?" chiede Mark.
"Mark tu sei il Fujin, il dio del vento e delle tempeste. Si vocifera che abbia avuto la stessa maledizione del Raijin dal re degli yokai", dice Arch, "la cosa divertente è che nella mitologia shintoista il Raijin ed il Fujin venivano spesso raffigurati insieme ed erano fratelli."
"È quello che siamo infatti", rispondo guardando Mark, che ricambia il mio sguardo d'intesa.
"Non possiamo andare avanti così", fa Trip, " se hanno attaccato già i nostri cari, vuol dire che sarà questione di poco tempo prima che lo facciano di nuovo, non stanno attaccando per via dei notiziari."
"Ho portato questa, Trip", dico mentre metto la sfera localizzatrice sul tavolo "è ora di contrattaccare."
Trip la prende e la posiziona proprio al centro del palmo della sua mano sinistra e grida "potenziamento evocazione" e istantaneamente i suoi occhi e la sfera brillano di azzurro.
"Non so per quanto reggeró l incantesimo, sbrigatevi a decidere."
Così dalla sfera parte lo stesso lampo di luce azzurra dell altra volta e una volta proiettata sul muro la luce azzurra mostra la mappa di tutto il globo.
Trip spiega rapidamente con la voce stanca per lo sforzo dell incantesimo :"I punti verdi sono i Kami, mentre quelli rossi sono quelli dei Kami oscuri." e questa non è per niente una bella notizia, perché di puntini rossi ce ne sono tantissimi in tutto il pianeta. Notiamo con spavento che cinque stanno in California, nei pressi di Los Angeles, mentre almeno un centinaio si trovano in Giappone, che nella mappa è tutto scarlatto.
Contro una squadra di cinque Kami oscuri non riusciremo a vincere, dobbiamo elaborare un piano d azione. Anche se è pieno di nemici, distinguiamo una piccola macchia verde, formata da almeno una decina di puntini, e la cosa scioccante è proprio che quella è l unica macchia in tutto il pianeta, per il resto vi sono solo altri tre punti; uno in Giappone, ma separato dal gruppo di prima, uno in Russia e un altro in Europa. Siamo da soli, una decina di persone contro quasi tutto il pianeta.
"Sono millenni che si stanno preparando a questo momento. Dopo essere stati esiliati hanno preso possesso di tutti i Kami che trovavano, rendendo impossibile la rigenerazione dei poteri nei neonati.", spiega Trip,"sapevo che erano in vantaggio, ma non sapevo che la situazione fosse così disperata".
"Ma scusa se un Kami oscuro muore non dovrebbe rigenerarsi il suo potere in un neonato?"chiede Edith.
" In teoria si, il problema è che se un corpo viene posseduto da uno yokai non può morire di vecchiaia"dice Trip, e questa esclamazione sembra una sentenza.
"E se usassimo il cristallo per crearci un esercito?" chiede Mark, e non mi sembra una cattiva idea.
Stavolta interviene Arch:"Il potere da sempre alla testa ragazzo, non possiamo aspettarci che tutti capiscano l importanza della nostra missione. È come armare un gruppo di ragazzini, tra l altro mancano solo due mesi: non avremo il tempo per addestrarli per bene. "
"La nostra unica possibilità è in Giappone oppure in Russia ed in Europa." penso io ad alta voce.
"Gli ultimi due sono da escludere, immagino che siano i Kami nati dopo la morte di Yhoris e Alaku" mi contraddice Edith.
Ora Arch risolutamente dice:"Dobbiamo andare in Giappone e ricongiungerci con i dieci Kami, ovvero la resistenza, ma per poter andare lì dobbiamo essere più forti. Ad occhio direi che l ottanta per cento degli yokai si trova sicuramente lì: stanno difendendo il portale."
"Portale che si attiverà tra poco, non abbiamo molto tempo." continua Trip.
Arch si alza in piedi dal divano e afferma:"Dobbiamo allenarci tutti, nessun escluso. Io propongo di aspettare due mesi, nasconderci in un posto che conosco dove potremmo migliorare. Lo so che è un gran sacrificio per tutti, abbandonare la scuola e i familiari non è facile, ma la situazione è tragica, siamo l'ultimo baluardo dell umanità." e detto ciò attiva la forma divina e apre uno dei suoi portali.
Stavolta si rivolge a me e allunga la sua mano:" Allora, ragazzo, ci stai? "
Devo ammettere non mi va tantissimo di lasciare mia madre e la scuola, ma è una cosa che devo fare, per il bene di tutti.
Gli stringo così la mano e grido:"Per la Terra", poi mi volto verso Mark, "per tuo fratello" e mi stringe la mano e poi verso Edith, "e per tua madre, Edi" e anche lei fa la stessa cosa di Mark, intrecciando le sue dita con le mie.
"Così mi piaci, ragazzo. Andiamo" ed insieme ad Edith e a Mark, entriamo nel portale di smeraldo, seguiti da Arch e da Trip.

L'ultima volta che Arch ha usato la forma divina abbiamo fatto Santa Monica - Los Angeles in tre secondi netti, adesso invece il viaggio dura un intero minuto. Alla fine del lungo tunnel di luce verde ci ritroviamo all aperto, vicino ad un lago immersi in una foresta dalla quale, proprio sulle sponde dello specchio d'acqua, compare una casa a tre piani in legno, con tanto di molo per le barche da pesca. Lo spettacolo che abbiamo davanti è davvero incredibile, soprattutto il giallo dei pini che si fonde con l azzurro dello specchio d acqua. Non ci sono i fastidiosi rumori della città, ma solamente cinguettii di uccelli e lo scorrere di un piccolo ruscello collegato al lago. Non appena Arch esce dal portale è costretto ad inginocchiarsi per lo sforzo fatto ed Edith gli corre subito incontro, aiutandolo ad alzarsi in piedi.
"Papà", dice lei in tono arrabbiato e preoccupato,"non avevi mai fatto tanta distanza con un solo salto, non farlo mai più."
"Hai ragione Edith, ma il tempo è troppo poco".
"Può contare come allenamento", dico in tono scherzoso, e riesco a far sorridere Arch.
Dopo un paio di minuti che si è fatto sorreggere dalla potente presa di Edith inizia dicendo:" Benvenuti nel Montana, seguitemi e vi farò vedere le vostre camere e il programma d'allenamento."
Mi aspettavo che Arch aprisse un portale per trasportarci dentro, ma così non è, visto che la forma divina ci lascia sempre senza forze.
Mark si avvicina a me e mi dice sottovoce mentre entriamo in casa :"Jamie ma anche io riuscirò a fare queste cose? "
Gli metto un braccio intorno alle spalle e gli dico:"Non preoccuparti, a breve saprai controllare la tua abilità meglio di tutti."

La casa è stupenda, molto di più di quella di Los Angeles. Non appena entriamo veniamo accolti in un enorme salone con un camino almeno due volte più grande dell'altra casa, e con un intero orso impagliato, messo in posa durante un attacco vicino al camino. Anche le nostre stanze, oltre ad essere grandissime e molto ben arredate, sono stupende: hanno una bellissima vista sul lago e dei tronchi di legno che fuoriescono dalle pareti che formano e sorreggono il soffitto.

Dopo averci fatto vedere le stanze, ovviamente la mia e di Edith sono ai due lati opposti del secondo piano, Arch ci raggruppa tutti, compreso Trip, in salotto dove ci spiega il programma.
"Allora faremo così: la mattina sveglia alle 7:00 AM e dopo trenta minuti inizierete il riscaldamento. Poi fino alle 1:00 PM farete allenamento fisico sulla resistenza, forza e agilità con me senza pause. Dopo pranzo alle 2:00 PM vi allenerete con Trip ad usare gli incantesimi più utili per difendersi fino alle 5:00 PM e infine fino alle 9:00 PM ci alleneremo ad usare le abilità. Ci sono obiezioni? "dice Arch con un tono da sergente.
"Sissignore", rispondiamo tutti in coro, compreso Trip.
"Visto che ora sono le 10:00 AM avete mezz ora per chiamare i vostri cari e poi vi fate otto giri del lago."
"Otto giri del lago? Ma ci vorranno almeno sei ore, se non di più." obietta giustamente Mark.
"Tu hai già risvegliato i tuoi poteri, vedrai numerosi effetti positivi in questo pomeriggio", gli dico per rassicurarlo, un po' come fece Edith con me tempo fa.

Alle 10:30 io, Edith e Mark ci mettiamo sotto il portico della casa ed iniziamo a correre come prestabilito. Ovviamente io e lei, che siamo più allenati, riusciamo a fare un giro del lago in dieci minuti, mentre Mark è un po' più lento, ma sta acquistando man mano velocità, come se le sue abilità si stessero risvegliando.
Dopo aver finito il primo giro e chiedo ad Edith :"Venivate spesso qui?".
"Si", risponde lei, "ogni anno a Natale Arch ci portava qui per festeggiare. Questo posto ricoperto di neve diventa quasi incantato."
"Raccontami il ricordo più bello che hai", le dico io mentre continuano a fare il giro.
"Quando avevo dieci anni mia madre fece crescere il pino più grande che abbia mai visto, dentro era cavo e vi era una grandissima sala, come se vi fosse una casa dentro all'albero. Una volta saliti lì mi ha regalato questa collana.", si ferma un secondo a causa dello sforzo e continua," questo Kanji significa amore, quando me lo ha dato ha detto che mi avrà voluto per sempre bene." e sento la sua voce incrinarsi alle ultime parole. Mi fermo per abbracciarla ma Arch mi sgrida usando il fischietto e urla in un portale, in modo da far arrivare il messaggio :" Le smancerie a dopo, ragazzo! ", così ritorno a camminare.
Infine le chiedo:"Allora potrei vederla?".
"No purtroppo, un giorno durante un estate dei falegnami hanno fatto la loro fortuna abbattendo l'albero."
Mi è appena venuta un idea geniale, ma, considerando quanto poco tempo libero mi concede Arch, ci vorrà molto tempo per realizzarla.