CAPITOLO 6

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SETH

Aprì gli occhi e vidi che mi trovavo in un posto sconosciuto illuminato dal sole, il pavimento rifletteva il cielo azzurro e con poche nuvole, mi sento vivo ma so che sono morto. «C'è nessuno?» urlai.
«SETH HAWKINS, TI ASPETTAVO» disse una voce.
Una sfera di lucente apparì davanti a me, non riuscivo a tenere gli occhi  aperti la luce era troppo forte. «Chi sei?» domandai con gli occhi chiusi.
«IO SONO UN DIO. SONO QUI PER DARTI UNA NUOVA VITA ED UN NUOVO DESTINO» disse.
«E se io rifiutassi?» domandai.
«ALLORA TUTTE LE PERSONE A CUI VUOI BENE MORIRANNO PER MANO DI UN DIO OSCURO E MALVAGIO CON IL QUALE IO COMBATTO DA SECOLI E INIZIA AD AVERE LA MEGLIO, PER CUI HO BISOGNO DI UN GUERRIERO CHE MI AIUTI A SCONFIGGERLO»
«Ed io sarei quel guerriero» continuai seccato.
Il pavimento davanti a me iniziò a cambiare immagine mostrandomi i miei compagni riuniti nella casa grande, alcuni piangevano altri stavano in silenzio con la testa bassa, notai la mia bara aperta e il mio cadavere. Mark, Jeremy e Carly erano in piedi davanti ad essa e piangevano.
Mark si avvicinò ed iniziò a parlare
«Sai Seth è grazie a te se ora sono così.
Non so se ti ricordi ma quando ero bambino ero peggio di Aiden, ero diffidente e chiuso in me stesso poi sei arrivato tu e mi hai aiutato. Ora sono diventato l'esatto opposto ma non ti ho mai ringraziato veramente per quello che hai fatto, perciò lo faccio ora e spero che in qualche modo tu lo riceva il mio ringraziamento. Grazie Seth.» terminò singhiozzando.
«Certo che mi ricordo e lo so che mi sei grato» lo dissi sapendo che non mi avrebbe mai sentito. Il prossimo fu Jeremy, aveva gli occhi lucidi e si vedeva che si stava trattenendo dal piangere ma parlò lo stesso.
«Sai Seth sei stato il primo dei miei amici, quando sono arrivato al villaggio nessuno giocava con con me ed io non mi fidavo di nessuno Un giorno ti avvicinasti a me ed io pensai che volessi prendermi in giro o qualcosa del genere ma tu mi chiesi se volessi giocare con te, io accettai. Da quel giorno stavamo insieme per tutto il tempo, combinavamo casini e ci divertivamo un sacco, grazie a riuscì a farmi altri amici e a conoscere gli altri e soprattutto a fidarmi della gente, quindi ti devo ringraziare anche io per quello che hai fatto» quando terminò iniziò a piangere anche lui.
«io non pensavo di essere stato il tuo primo amico...è vero ci siamo divertiti un casino» parlai ancora rivolto a nessuno.
L'ultima fu Carly che piangeva come una fontana.
«Come con gli altri tu mi hai aiutata quando eravamo piccoli. Ricordo che dei bulli mi prendevano in giro tutti i giorni facendomi dispetti e scherzi di cattivo gusto, tutto questo perché ero goffa ed impacciata. Un giorno tu li vidi prendermi in giro e li scaccia via, mi aiutai. Sei stato la prima persona ad essere gentile con me e a darmi delle dritte su come comportarmi ed agire, dicendomi di avere piu sicurezza in me stessa ed essere superiore a quelle stupidaggini. Seguì i tuoi consigli e li misi in atto, nessun bullo mi tormentò più. E tutto questo grazie a te» durante tutto il discorso non aveva smesso di piangere ed ora era abbracciata al suo ragazzo.
«Ho fatto solo la cosa giusta»dissi a bassa voce. Guardai le altre persone presenti alla mia veglia, Jenny era seduta e piangeva in silenzio, notai molti cacciatori e altre persone, a gran parte di esse ho dato il mio aiuto, poi mi accorsi che il mio migliore amico non fosse presente.
«Che fine ha fatto Aiden?» esclamai a me stesso. Mi venne in mente solo in quel momento che era grazie a lui che tutti gli altri sono vivi e il mio corpo non è stato divorato da un mostro. Aiden non può essere morto vero?
A quella domanda Carly rispose inconsciamente.
«Mi dispiace Seth ma Aiden non riesce ad accettare la tua morte. Da quando è riuscito a scappare da quel mostro e ti ha visto morto si è chiuso in se stesso e non ha più parlato con nessuno e nessuno lo ha visto in giro. Mi dispiace davvero tanto che non sia qui»
«Per fortuna è vivo ma non si può dire che stia bene...e se decidesse di fare una cavolata? No lui non è il tipo...o forse sì. Iniziò a preoccuparmi.»
L'immagine iniziò a dissolversi e il pavimento riprese a riflettere il cielo.
«I TUOI AMICI HANNO ANCORA BISOGNO DI TE. HAI PRESO LA TUA DECISIONE?» domandò il dio.
«Sì, l'ho presa»
«QUALE SAREBBE LA TUA RISPOSTA?»
«Voglio tornare da loro, non voglio vederli soffrire mai più e per farlo devo eliminarle il male alla radice»
«ED IO TI DONO IL POTERE PER FARLO. ORA VA! RINASCI E COMPI IL TUO NUOVO DESTINO, DISTRUGGENDO IL MALE E CREANDO UN NUOVO REGNO, IL TUO» le parole del dio tuonarono e nella mia mente una parola apparì "Replicare", ed avverti una strana forza crescere all'interno del mio corpo. Chiusi gli occhi e mi lasciai cadere su quella superficie riflettente. Appena toccai la superficie venni inghiottito come se quelle fosse sempre stata acqua. Aprì gli occhi e mi ritrovai all'interno della mia bara, per fortuna ancora aperta, le mie ferite erano guarite probabilmente però sarebbero rimaste solo delle cicatrici. Mi misi a sedere e con grande stupore vidi Jenny ancora seduta, aveva la testa rivolta verso il pavimento così non notò niente e il suo viso era ancora rigato dalle lacrime. Mi avvicinai  silenziosamente e mi posizionai davanti a lei, essendo che lei teneva la testa china vide solo le mie gambe e le mie scarpe.
«M-mi dispiace, o-ora me ne vado» disse con voce rotta dal pianto e senza alzare la testa.
Mi faceva male al cuore vederla in quello stato così la abbracciai, lei rimase ferma piangendomi sulla spalla, non accorgendosi ancora della persona davanti a lei.
«Mi dispiace, scusami le sto bagnando i vestiti con le mie lacrime»disse lei smettendo di piangere.
«Fa nulla, tanto non penso che li rimetterò mai» dissi io con tono scherzoso.
Riconoscendo la mia voce lei alzò di scatto la testa e subito i nostri sguardi si intrecciarono.
«S-sei v-vivo» disse lei ricominciando a piangere
«Sì, sono vivo» risposi semplicemente io abbracciandola ancora. Questa volta l'abbraccio fu ricambiato.
«C-come hai fatto?» domandò lei a bassa voce.
«Beh...è una lunga storia, in realtà neanc-»non riuscì a finire la mia frase perché venni interrotto dalle sue morbide labbra. All'inizio rimasi scioccato ma poi mi lasciai andare a quel bacio. Il nostro primo bacio insieme sà di lacrime.

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