CAPITOLO 7

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SETH

Mi staccai controvoglia dalle sue labbra, mantenendo però i miei occhi incatenati ai suoi. Restammo così ancora per un paio di minuti poi lei parlò.
«Dovremo dirlo agli altri, intendo il fatto che tu sia vivo e non il fatto che in pratica ci siamo baciati» disse lei arrossendo vistosamente.
«Sì, dovremo, facciamo così tu vai a chiamare Carly, Mark e Jeremy ,per il momento lo diremo solo a loro, io devo andare da Aiden e sperare che non abbia fatto nessuna cazzata» dissi io incamminandomi verso la porta. Mi fermai e tornai indietro dimenticandomi una cosa, mi avvicinai a Jenny e le diedi un bacio a stampo.
«Ci vediamo dopo» e me ne andai. L'ultima cosa che notai furono le sue guance diventare rosse ed un sorriso.
Uscì di corsa dalla casa grande e mi diressi verso la casa di Aiden.

AIDEN

Non sono andato al funerale del mio migliore amico, non ce l'ho fatta, sono patetico. Mi sono chiuso qui dentro da quando ho scoperto che è morto. Affrontare quel mostro è stato più facile che affrontare questo, non riesco ad addormentarmi, non ho voglia di mangiare tantomeno di parlare con qualcuno. Jeremy è venuto qui a controllare se stavo bene, ovviamente non gli risposi e alla fine se ne andò, feci così anche con Mark e Derrick. Sentì qualcuno bussare alla porta, non risposi aspettai che se ne andasse. Dopo la venticinquesima volta mi alzai, andai verso la porta ed urlai: «ANDATEVENE, VOGLIO STARE DA SOLO»
La risposta non tardò ad arrivare ma ciò che sentì mi fece crollare.
«Non vuoi neanche il tuo migliore amico?»
Quella voce appartiene solo ad una persona e quella persona ora non c'è più. Aprì lentamente la porta e mi ritrovai davanti la persona che non avrei mai più rivisto. Seth sorrideva come se non fosse successo nulla e aveva in volto uno sguardo da "mi dispiace", poi spalancò le braccia aspettando che io lo abbracciassi ma non fu come voleva lui. Gli tirai un pugno all'addome, uno su volto ed un calcio alle costole per terminare, lui si accasciò a terra sorpreso e dolorante.
«NON OSARE MAI PIÙ MORIRE COSÌ SENZA PREAVVISO» gli urlai addosso iniziando poi a piangere. Lui si alzò lentamente e mi abbracciò.
«Mi dispiace, ti avevo promesso che sarei rimasto sempre accanto a te, a sostenerti durante i momenti difficili ma non sono riuscito a mantenere la mia parola, mi dispiace davvero» disse lui con un tono di voce basso e realmente pentito.
«Sì, non l'hai mantenuta, quindi ora ti conviene rifarmela» dissi in tono severo.
«Va bene, Io, Seth Hawkins, prometto che ti starò accanto durante i momenti difficili e ti aiuterò a superarli. Va bene così?»
«Sì va bene. Mi ricordo quando tu me la feci la prima volta, avevamo più o meno 10 anni e...e mio fratello era appena morto o meglio era stato ucciso da un mostro e non parlo di un mostro con artigli e zanne ma bensì un essere umano. Appena seppi della notizia caddi in depressione, mio fratello era la persona a cui tenevo di più e che si prendeva cura di me, essendo che i nostri genitori erano sempre in viaggio, fu in quel periodo che ti conobbi.  Anche tu avevi appena perso il padre, così diventammo amici uno sosteneva l'altro. Dopo questa promessa diventammo migliori amici»
«È vero, è grazie a quello che ci è successo che siamo diventato amici» disse lui.
«Come fai ad essere vivo?» domandai
Lui abbassò il capo e inizio a raccontarmi di ciò che aveva visto da morto,del dio e del suo nuovo destino.
Quando terminò io mi dovetti trattenere dal tirargli un altro pugno.
«

Davvero non saresti tornato in vita e avresti rifiutato?» sbottai
«Certo che sarei tornato in vita» rispose lui «ed eccomi qua»
«Già...allora che potere hai ricevuto?» domandai curioso.
«Sinceramente...non lo so, ha ha ha» rispose.
«Allora come fai a sapere che ne hai uno?»
«Lo so che non mi credi del tutto ma riesco ad avvertire una strana forza dentro di me, solo che non so esprimerla»
«Certo fidarsi ciecamente di una palla di luce è davvero il massimo e dimmi quando ti ha donato i poteri cosa ha fatto? Si è illuminato di più oppure non ha fatto nulla?» domandai perdendo la pazienza.
«Non ha fatto nulla...ha solo detto "IO TI DONO IL POTERE" e poi l'ho avvertito»
Quando Seth pronunciò quella frase nella mia mente mi apparvero due parole "Tempo" e "Spazio". Lo guardai stranito, non riuscivo a capire perché mi fossero apparse così e se anche lui mia avesse appena dato i poteri? Non penso sia possibile a meno che...
«Seth, quando il dio pronunciò quella frase per caso ti è apparsa una parola in mente?» domandai velocemente.
«Sì, "Replicare" ma non capisco dove tu voglia arrivare» rispose confuso.
«Ora dimmi, per caso mentre pronunciavi la frase adesso stavi pensando al tempo o allo spazio?»
«No, non pensavo a nulla di quello, perché?» domandò ancora piu confuso di prima.
«Perché penso che tu mi abbia appena donato dei poteri senza che tu lo volessi» risposi tranquillamente «e penso che essi siano proprio il tempo e lo spazio e penso anche che il tuo sia proprio replicare, tu hai copiato il potere del dio e lo hai usato adesso per sbaglio» continuai io, poi vidi la faccia di Seth che finalmente sembrava aver capito il mio ragionamento.
«Ho capito!» esclamò infatti lui «ora dobbiamo andare alla casa grande per spiegare agli altri la mia rinascita ecc, e forse gli donerò i poteri. Andiamo?» chiese lui esaltato.
«Tu va avanti, io ti raggiungo dopo» risposi, lui mi salutò ed uscì di corsa.
Inizia a cercare i libri di mio fratello sullo spazio, lui dopotutto lo studiava. Quando li trovai mi misi subito a leggerli per capire di più sui miei poteri ed imparare ad usarli. Il primo libro parlava della gravità, essa ci tiene ancorati al suolo impedendoci di fluttuare via, non capivo bene come mai iniziai a fluttuare, la gravità non mi teneva più al suolo ma non solo a me, tutto all'interno della casa iniziò a galleggiare nell'aria. Poco dopo cercai di rimettermi a terra senza cadere ma fu un fiasco totale, caddi a terra insieme a tutto ciò che prima galleggiava facendomi un male cane. Mi rialzai, misi un po tutto apposto ed uscì di casa portandomi il libro sulla gravità di mio fratello e mi diressi verso la casa grande.

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