capitolo 18

153 12 1
                                    

-Cazzo ma sei pronta?-mi urla quella sottospecie di cetriolo messo all'in piedi davanti il bagno che mi urla da venti minuti di uscire dal bagno solo perche dobbiamo andare ad incontrare una persona che dovro pagare io.Puo benissimo aspettare,e se ai aspetta di diventare socio se lo puo scordare,già e tanto che lo sia con questo coso qua fuori.Quando esco dal bagno lo vedo guardarmi pero poi muovere la bocca cercando di dire qualcosa.

-Pero ottenere questo effatto-indico l'espressione sulla sua faccia-Ho bisogno di tempo ok?-chiedo abbassando in fine la mano e portandola sul mio fianco.Avevo messo degli shorts in jean strappati che a mala pena coprivano il mio sedere,una camicia bianca che lasciava fuori tutto il mio ventre,di un tessuto bianco trasparente e un reggiseno in pizzo nero a balconcino,in fine a coprmi i piedi avevo delle convers nere.Il mio trucco non.era di meno dato che avevo dell'ombretto nero sfumato e una striscia di eyeliner, matita blu sotto gli occhi e nera dentro,fard rosa sulle guancie e rossetto rosso sangue sulle labbra.Sembravo una puttana.Perfetto!

Proprio questa mattina eravamo andati a fare compere e non abbiamo badato a spese dato che ora abbiano tre armadi pieni di roba.Una volta tornati a casa abbiamo posato i vestiti e ci siamo preparati pero l'appuntamento.

-Ehy coso,ma io lo conosco a questo di qua?-chiesi una volta saliti in macchina.

-No non penso pero quando l'altra sera sei venuta al pub c'era anche lui,ma mi ha avvertito che se ne era andato subito dopo perche aveva avuto delle complicazioni.Quando gli ho detto che ci avrebbe trovati qui in California mi ha detto che ci avrebbe raggiunti.É entrato nel circolo di clienti nove mesi fa ma poi ne e uscito pero un po ed e rientrato da super giù una settimana.-disse.Quando si fermo mi guardai in torno per vedere che eravamo arrivati in un bar abbastanza carino,almeno credo.Entrando nel piccolo bar,mi sentii avvolta da un velo ci caldo e umidità che rese la mia pelle imperlata di sudore.Ci sedemmo in un tavolino non troppo isolato ma neanche al centro dell'attenzione.Il bar in se per se era abbastanza carino,la carta da parati che ricopriva le alte pareti era di un giallo pastello con il bordo di un rosa antico,anche se insieme sembravano non combaciare non erano tanto sgradevoli da guardare.Al centro della sala si trovava un bancone tondo,in marmo bianco,dove dinanzi erano posizionati degli sgabelli molto alti.I tavoli erano sparsi per il resto della sala e in fondo ad essa si trovava una porta il legno scuro con stampata la targhetta:"Toilette".Fui interrotta dai miei pensieri da Justin che si alzava gridando un:"Eccolo!"

Mi alzai per poi spingere la sedia in ferro indietro provocando un rumore assordante,ma che non si sentì molto data la confusione nell'abitacolo.Fui in tempo per girarmi e trovarmi faccia a faccia col mio nuovo collega.

__________________________________

Belle bimbeeeeeeeeeeee!!!!!!! Spero stiate tutte bene,lo so che il capitolo e il più corto che si sia mai visto ma ho diversi problemi in famiglia,e tra loro e i miei problemi emotivi (che non sto qui a raccontare),non ho potuto fare di meglio.Oggi voglio pubblicizzare qualche storia che io adoro:

-Diana........il coraggio.

-Moments(sequel di Diana..........il coraggio)

-My crazy stupid love.

-Remember to stai STRONG.

AND YOU COMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora