-Assolutamente, io sono venuto qua per darvi una mano su tutti i casi, che ne dite?- chiese girandosi rapidamente verso mio padre
-può funzionare,no papà?-dissi girandomi verso Hank, ci poteva essere utile Mouse, alla fine un tecnico informatico è sempre utile
-va bene, accetto, ti trovo un posto nel seminterrato, Jay e Brooke accompagnatelo giù- disse Hank prima di eclissarsi nel suo ufficio come al solito
Andammo nel seminterrato e gli sistemammo la scrivania, così che poteva iniziare ad ambientarsi
-allora, Jay esci con qualcuna?- probabilmente i miei battiti sono aumentati per un'attimo, di certo sapevo che loro erano molto amici ma non mi aspettavo una domanda così a bruciapelo
-si...beh esco con qualcuna-disse Jay grattandosi la nuca, percepivo lontano un miglio il suo disagio
-e come si chiama?- Jay in quel momento si girò verso di me e io annuì, Mouse poteva tranquillamente saperlo, avrebbe mantenuto il segreto al meglio
-si chiama Brooklyn Voigth-disse Jay ridendo per poi trascinarmi accanto a lui. Probabilmente non facevo mai attenzione ai piccoli dettagli ma Jay mi fissava con un amore, che solo lui sapeva dimostrare
-siete seri o state scherzando?- chiese Mouse totalmente confuso
-io sono serissimo- disse Jay annuendo
-e io non scherzo mai- dissi guardandolo dritto negli occhi
-Voigth lo sa?-
Ecco qua l'era l'attuale problema, il mio sergente odiava le relazioni sul lavoro, temeva che potessero interferire con il lavoro, e il fatto che lui fosse anche mio padre non andava di certo a mio favore
-glielo diremo- dissi smorzando il silenzio che era calato in quella stanza.
-spero per voi che vada tutto bene, mi piacete- disse Mouse annuendo mentre testava la sua nuova sedia
-grazie, ma ora ci devi dare una mano con i tabulati telefonici della nostra vittima- dissi riportando l'attenzione sul caso, la ragazza meritava giustizia e noi dovevamo fare del nostro meglio
-okay, mi metto subito all'opera-disse prima di sedersi sulla sedia girevole e incominciare a pigiare i tasti del pc
-sei sempre un cretino- dissi prima di lasciare il seminterrato assieme a Jay
Salimmo le scale per tornare al nostro piano e Adam interruppe tutti per parlare
-ragazzi, abbiamo novità- disse attirando l'attenzione di tutti
-allora come sapete la ragazza aveva della cocaina nel sangue-incominciò Antonio guardando il documento che aveva rilasciato il medico legale
-e allora abbiamo controllato tutte le cliniche per aiutare i tossici e abbiamo trovato il suo nome- continuò Kim
-dove si trova questa clinica?- chiesi guardandola
-sulla 35esima vicino a Ravenswood- disse Kim guardando sull'indirizzo scritto nelle sue note
-ci passiamo io e Ruzek- dissi prendendo le chiavi della macchina che erano sulla mia scrivania
-okay andate pure- disse Hank annuendo
-vieni Ruzek a quanto pare dobbiamo fare un'altro giro- dissi ridacchiando
-che gioia-disse tutto felice e sorridente
-sembri un bambino di 6 anni, sei imbarazzante- dissi aprendo la grata che divideva i due piani
-accetto il complimento- disse scendendo le
scale con me
-sei così simpatico Ruzek che non posso fare a meno di ridere- dissi aprendo la portiera della macchina
-so che lo dici con sarcasmo ma grazie lo stesso- disse pavoneggiandosi, era proprio un cretino
Raggiungemmo la clinica e andammo a parlare con il direttore per scoprire qualcosa di più sulla nostra vittima
-salve, detective Ruzek e Voigth-dissi mostrando il distintivo
-salve, ditemi pure- disse il direttore accogliendoci nel suo ufficio
-lei ha mai visto questa donna?-dissi indicando la foto di Julienne che mi ero portata dietro per il riconoscimento
-si certo, Thompson, credo che il nome sia Julienne, era la ragazza migliore in questa clinica, non faceva più uso di droghe da 4 anni-
-ci può essere stata qualche ricaduta?- chiese Adam seduto al mio fianco
-ne dubito fortemente, aveva perso il bambino con una dose e non voleva più farne uso- disse controllando i dati della vittima in una cartella
-come mai quando ci ha descritto Julienne ha usato il passato?- chiesi perplessa
-non la vedevo più qui, l'ultima volta era venuta a prenderla il suo ragazzo-
-credo si chiamasse LaRoyce, ma non so altro- disse facendo spallucce
-grazie per l'aiuto se si ricorda qualcosa chiami pure- dissi dandogli il mio biglietto da visita
Uscendo dalla clinica io e Ruzek incominciammo a ragionare su ciò che ci era stato detto, dalle nostre indagini non eravamo risaliti a nessun fidanzato
-il padre non mi sembra abbia detto che Julienne era fidanzata- dissi girando il volante per imboccare l'autostrada
-esatto e poi non c'è nessuna foto in casa sua o oggetti maschili, insomma qualcosa che riporta che c'era un uomo nella sua vita- disse Ruzek
-andiamo a sentire Mouse per i tabulati-dissi imboccando la via del distretto
Arrivammo nel garage e chiamammo Mouse
-Ehi, hai scoperto qualcosa?- chiesi andando verso la sua scrivania
-a quanto pare la vittima 2 ore prima di morire a chiamato un telefono usa e getta, ricreando il percorso digitale del telefonino attualmente si trova al 5523 di South Seals- disse mandandoci l'indirizzo sul cellulare
-chiamo la squadra, ah e ottimo lavoro Mouse-dissi salendo le scale
Comunicai alla squadra quello che avevamo trovato e ci preparammo con i giubbotti antiproiettile, non si sa mai cosa ci si può trovare davanti
-ci dividiamo in squadre: io vado sul retro con Erin e Alvin e gli altri davanti- dissi salendo in macchina
Arrivammo davanti alla porta di casa di LaRoyce in poco tempo
-LAROYCE HAWKINS, POLIZIA DI CHICAGO APRI LA PORTA-urlai, ma non ricevetti alcuna risposta, tipico.
-Ragazzi queste sono "circostanze straordinarie" quindi butto giù la porta- dissi girandomi verso la squadra
Entrammo e LaRoyce da dietro un muro incominciò a sparare
-5021 Davis, spari contro la polizia, chiediamo rinforzi-dissi alla radio
-Jay coprimi- dissi girandomi verso Jay che non aveva smesso di guardarmi le spalle da quando eravamo entrati
-vai vai- corsi verso lo stanzino dove vidi una bambina legata
-tranquilla piccola, sono della polizia, mi chiamo Brooke e tu come ti chiami- chiesi mentre cercavo di slegarla il più velocemente possibile, Laroyce era ancora pericoloso
-Ella- disse la bambina con la voce spezzata dal pianto
-adesso ti porto fuori di qui Ella- dissi cercando di farla abbassare in modo tale che evitasse i colpi di pistola
-grazie- disse guardandomi con un lieve sorriso
-di nulla tesoro-dissi mentre tentavo di proteggerla
-c'è l'ho fatta Ella, adesso quando ti dico di correre andiamo verso la porta di uscita okay?- dissi appoggiandomi ad un muro
-non mi sparerà?- chiese la piccola spaventata
-ti copro io- dissi cercando di far trasparire quanta più sicurezza possibile
-Adam?- incrociai lo sguardo del detective che comprese subito
-al mio tre corri Brookie, 1...2...3! Vai- disse spostandosi per farsi vedere da Laroyce
Corsi velocemente fuori dalla porta e chiamai un ambulanza per la bambina mente gli altri erano riusciti a disarmare LaRoyce senza ucciderlo, volevamo ancora sapere cosa era successo a Julienne
-Brooke, mi puoi accompagnare?-disse la bambina mentre i paramedici la caricavano
-certo tesoro- dissi salendo accanto a lei
-sali Brooke-disse Shay aiutandomi
Arrivammo al Chicago Med e aspettai in sala d'attesa che Natalie avesse finito con la bambina per salutarla e lasciargli del tempo con la madre e il padre, che erano decisamente spaventati a morte
-ciao Brooke- disse Nat avvicinandomi
-Ehi Nat, come sta la bambina- chiesi alzandomi per raggiungerla
-sta bene- disse annuendo, anche se non mi sembrava totalmente convinta
-ma?- chiesi perplessa
-La bambina mi ha detto che LaRoyce l'ha aiutata a scappare di casa- disse Nat sussurrando
-quando sono arrivata nello stanzino era legata- aggiunsi convinta, probabilmente la bambina era confusa
-ha detto che stavano solamente giocando con la corda e lei si è incastrata e poi siete arrivati voi- disse Nat abbassando la voce
-LaRoyce ci stava sparando- dissi convinta
-Ella dice che pensava foste lì per conto del padre-
-sarà molto spaventata e confusa, ci parlerò io- dissi girandomi per vedere in quale stanza fosse
-ma io aspetterei a chiamare i genitori, se ha ragione non la riporterò da loro- dissi guardando Nat, che era del mio stesso parere
Raggiunsi la stanza della piccola che era arrotolata nelle sue coperte
-Ehi Ella- dissi bussando, non volevo di certo spaventarla
-Ciao Brooke- disse la piccola alzando la testa
-Ho sentito che hai detto alla dottoressa Manning che tuo papà ti fa del male e LaRoyce ti ha aiutato a fuggire- dissi sedendomi accanto a lei
-esatto è tutto vero- disse annuendo convinta, la lasciai parlare visto che sembrava voler continuare
-ho chiesto io a LeRoyce di aiutarmi e anche alla sua ragazza Julienne- disse Ella guardandosi le mani
-sai dov'è Julienne adesso- chiesi guardandola, forse potevamo arrivare al nocciolo della questione grazie a lei
-voleva andare a parlare con mio padre è poi andare dalla polizia ma non è più tornata- disse Ella preoccupata
-okay, grazie tesoro, non chiameremo i tuoi genitori e metteremo degli agenti davanti alla stanza così non entrerà nessuno tranne i dottori e i miei colleghi- dissi abbracciandola
-okay grazie mille, verrai a trovarmi?- chiese speranzosa
-certo tesoro, finisco le indagini e poi vengo a trovarti- dissi sorridendo.
Uscii dalla stanza di Ella e arrivai davanti al bancone dell'ospedale
-Maggie, presto arriveranno degli agenti per tenere sotto controllo la stanza di Ella, digli di non fare entrare nessuno tranne dottori e detective, okay- dissi battendo una mano sul bancone
-neanche i genitori?- chiese Maggie guardandomi
-soprattutto i genitori, se arrivano digli che la figlia è in un'altro ospedale- dissi guardandola
Uscii dall'ospedale e vidi la macchina di Alvin ferma davanti all'entrata
-Ehi Al- dissi avvicinandomi mentre abbassava il finestrino
-Ehi, vieni ti riaccompagno al distretto, hai un interrogatorio da fare- disse aprendo la portiera
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SPAZIO AUTRICE
Rieccoci in un nuovo spazio in cui vi ringrazio molto per aver raggiunto e quasi superato le 200 visualizzazioni😍😍
Quindi vi volevo ringraziare con questo lungo capitolo, spero che vi piaccia
Bacini a tutti😂😍
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𝓎𝑜𝓊 𝒶𝓇𝑒 𝓂𝓎 𝓈𝓊𝓃 ☀️
ActionBrooklyn Voigth è una stimata detective dell'intelligence di Chicago, magari lavorare con il proprio padre non è bello ma lei riesce a conviverci. Nel suo cammino incontrerà persone buone e cattive. Ma chi sarà a far battere il cuore della nostra pr...