Oggi era l'ultimo giorno di vacanza nella nostra baita, ci eravamo divertiti tantissimo, avevamo creato delle bellissime foto di famiglia con i piccoli e avevamo procurato nuovi ricordi a questo posto magnifico.
"Amore sei sveglia?"chiese Jay mettendomi una mano sui fianchi.
"Certo dimmi"dissi girandomi verso di lui con la testa poggiata sul cuscino.
"Stavo pensando al discorso che abbiamo fatto l'altro giorno, quello sull'avere altri bambini"disse sorridendo
"Mh"dissi annuendo mentre ricambiavo il sorriso.
"Ti volevo dire che mi trovo totalmente d'accordo con te"disse
"Mi fa piacere"dissi sorridendo, sinceramente non capivo dove voleva andare a parare, sbaglio o me l'aveva già detto l'altra volta.
"Quindi, c'è altro?"chiesi ridacchiando.
"No no"disse baciandomi per poi alzarsi.
Preparai la colazione mentre Jay aiutò i ragazzi con le valigie.
"Sav vieni qui!"sentii urlare mentre vidi la piccola comparire ancora in pigiama dalla camera da letto
"No papino non voglio vestirmi"disse incrociando le braccia al petto con un'espressione imbronciata
"Ma Savannah dobbiamo tornare a casa"dissi lasciando perdere le cose che stavo facendo per dedicarmi alla piccola scansafatiche.
"Ma sei poi torniamo a casa non possiamo più passare del tempo assieme"disse sbuffando
"Ma tesoro certo che possiamo, siamo una famiglia, poi domani ho il turno alla mattina, al pomeriggio sono tutta vostra"dissi sorridendo.
"Lo prometti mammina"disse speranzosa
"certo piccolina, ora vai da papà a vestirti"dissi sorridendole.
Ritornai a preparare una veloce colazione per poi sistemare le valigie sopra la macchina.
"Allora ritorni già a Chicago"chiese Colt appoggiato al muro
"Le informazioni viaggiano velocemente"dissi ridacchiando mentre poggiavo l'ultimo borsone.
"Ci mancherai"disse abbracciandomi
"Lo so anche voi, se il lavoro me lo permette verrò a visitarvi più spesso"
"che lavoro fai?"
"Detective in un'unità di un distretto a Chicago"
"Sai anche quando bevevi come una spugna immaginavo che saresti diventata una detective"disse sorridendo.
"Aww la smetti di essere così dolce"dissi ridendo.
Lo salutai e tutti tornammo alle nostre strambe ma divertenti vite a Chicago.
"Bambini andate pure in casa"dissi scendendo dalla macchina per prendere le chiavi dentro la borsa.
"Possiamo prendere i nostri giochi mammina"chiese Tay togliendosi le scarpe all'ingresso.
"Certo, aspettate seduti sul divano che ve li porto io"dissi aiutando Jay a scaricare le valige e tutti i borsoni, devo dire che solo per un fine settimana ci eravamo attrezzati parecchio.
"Eccoli"dissi posando i giocattoli sul tappeto per poi dirigermi nelle varie camere con le valige da svuotare.
"Ehi bellissima"disse Jay poggiandosi al muro.
Alzai lo sguardo verso di lui ed istintivamente sorrisi.
"Andiamo al lavoro?"chiese tendendomi la mano.
"volentieri"dissi stringendogliela.
"Piccolini vi va di fare un giro dalla zia Ella?"chiesi rientrando in salotto.
"Sii"dissero entrambi saltando entusiasti.
Appena arrivammo al distretto corsero immediatamente verso i laboratori di Ella.
"Oh ehi piccolini"disse Ella abbracciandoli.
"Ciao Brooke, come è andata in vacanza?"chiese venendomi incontro per abbracciarmi.
"Dopo ti racconto, ho un caso"dissi accennandole un sorriso.
"perfetto"disse sorridendo mentre giocava con i piccoli.
Risalì le scale per andare verso la mia scrivania e mentre buttavo un occhio nell'ufficio di Voigth notai che sorrideva parlando al telefono, 'sarà Olivia' pensai sorridendo, vedere mio padre felice mi rendeva altrettanto felice.
"Ciao papà disturbo"chiesi bussando
"Oh piccola mia, ovvio che no"disse salutando Olivia per poi riattaccare.
"Dimmi pure"disse indicandomi la sedia
"Prenditi anche tu una vacanza per staccare da Chicago, magari fai una visitina alla tua dolce Benson"dissi sorridendo.
"Come mai?"chiese ridacchiando.
"Ti vedo parecchio felice con lei, magari puoi passare le vacanze di natale da loro"
"sarebbe bello ma non saprei a chi lasciare il comando"
"Oh ma dai sono io la persona designata"dissi ridacchiando
"prenderò in considerazione il tuo consiglio Brooke"disse annuendo compiaciuto
"perfetto, divertiti con Olivia"dissi marcando il suo nome per poi uscire dall'ufficio.
"Ecco i Backstreet Boys"dissi ridendo mentre i ragazzi rientravano dalla scena del crimine
"Ed ecco la nostra groupie preferita"disse Antonio dandomi un bacio sulla guancia.
"mi sei mancata partner"disse Adam mostrandomi il pugno
"anche tu partner"dissi battendoglielo.
"Comunque tornando a noi"disse Antonio prendendo delle foto da un fascicolo sulla scrivania.
"Hope Sanders, 29 anni, è stata trovata morta in un cassonetto vicino ad huston street, è stata squartata post-mortem e da quello che evidenza l'esame pelvico del medico legale anche brutalmente violentata."disse appendendo la sua foto sulla lavagna.
La prima non colpiva particolarmente, era la foto di una patente di una ragazza molto seria ma allo stesso tempo carina, si notava che si era sistemata per sembrare bella anche nella foto di un documento.
Mentre la seconda distruggeva anche una persona che vedeva cadaveri da sempre, mi diressi immediatamente in bagno per vomitare, non mi aspettavo di trovare una scena così cruda.
Mi sciacquai la faccia e tornai alla mia scrivania.
"I genitori sono stati avvisati?"chiesi sospirando
"Non ancora, li abbiamo contattati ma sono in volo dall'Arizona, paese natale di Hope."disse Antonio.
"Prima di tutto analizziamo la scena del crimine, borsetta e portafoglio sono scomparsi, ma visto il cadavere direi di scartare una possibile rapina"disse mio padre uscendo dal suo ufficio che quasi quasi somigliava alla bat-caverna.
"Di solito la tecnica utilizzata per tranciare lo stomaco la usano i cartelli per punire un corriere che magari si è fatto prendere oppure non ha adempito al suo compito"dissi incrociando le braccia al petto.
"Incominciamo dal suo luogo di lavoro, il 'Roses' un ristorante spagnolo sulla 65esima nord."disse Adam indicando la foto del locale.
"perfetto, Halstead e Voight andateci voi"disse mio padre.
Presi la mia giacca e estrassi le chiavi della macchina, oggi un ragazzo del laboratorio ci ha detto che avrebbero finalmente cambiato i nostri catorci con mezzi più nuovi della 'GMC' marca di auto che oltretutto era la preferita di Jay.
"Amore, non ho mai guidato un'auto così in vita mia, non è che potrei?"chiese indicando le chiavi.
Sospirai e gliele lanciai per poi catapultarmi nel posto del passeggero.
Arrivammo al ristorante che somigliava molto ad un posto che alla fine non è mai come sembra.
"Posso fare qualcosa per voi?"chiese avvicinandosi un ragazzo sulla trentina, pettinato e vestito bene, sicuro non era lo chef di questo ristorante, probabilmente il manager.
"Sì, salve detective Voigth e Halstead"dissi mostrando il distintivo.
"Cosa posso fare per voi detective?"chiese ricomponendosi, sembrava stizzito e particolarmente agitato.
"Hope Sanders lavorava per voi?"chiese tirando fuori dalla mia tasca un taccuino.
"Sì, era la nostra miglior cameriera."
"come mai usa il passato?"chiese Jay
"Si è licenziata una settimana fa"disse sospirando
"Sa per caso il motivo di questo cambiamento?"chiesi
"Credo non avesse più bisogno di soldi, disse che aveva finalmente trovato un impiego che gli procurava una bella somma di denaro"disse
"perfetto, grazie per l'aiuto."dissi uscendo con Jay al seguito.
"Dove hai detto che viveva Hope?"chiesi salendo in macchina.
"Mi pare al 221 di Pleasant Avenue."disse aprendo la portiera.
Impostai il navigatore e mi diressi a casa della ragazza, più di qualcosa in questa storia non quadrava.
"Rodriguez"dissi salutando l'agente di pattuglia davanti alla porta d'ingresso delimitata dal nastro giallo.
"Salve detective"disse cercando di sorridere
"Non pensavo tornassi così presto dopo la morte di Maya."
"Si beh lavorare mi distrae"disse sospirando.
"So esattamente cosa provi, un giorno te lo racconterò davanti ad una bella birra."dissi battendogli una mano sulla spalla prima di dirigermi in salotto.
"Allora avete trovato qualcosa?"chiesi guardandomi intorno.
"l'unica stanza che non abbiamo controllato è la camera da letto."disse indicando una porta vicino al sottoscala, strano posto per una camera.
Aprì la porta e mi ritrovai in una stanza pienamente colorata di rosa, a quanto pare Hope teneva una bacheca di viaggi in programma e foto con gli amici, da quello che potevo vedere sembrava una ragazza molto socievole.
"Qui abbiamo il suo computer, portiamo in laboratorio."dissi mettendomi i guanti per poi mettere il computer in una busta sigillata.
Aprì un cassetto sottostante dell'armadio.
"Jay qui abbiamo qualcosa"dissi prendendo in mano una scatola con all'interno un panetto di droga.
"Quel simbolo mi sembra di averlo già visto"disse indicando uno scarafaggio nero sopra il panetto
"Segnerà la proprietà di una gang, vuoi dire che Hope ha disturbato le persone sbagliate?"chiesi sospirando.
"non saprei, portiamolo in laboratorio."dissi prendendolo in mano.
Ci dirigemmo da Ella con tante cose da analizzare.
"Ehi Ella"dissi entrando mentre nascondevo dietro la schiena il panetto.
"tranquilla, i piccoli stanno giocando nella stanza insonorizzata, sono riuscita a trovare nei meandri di questo laboratorio dei blocchi per formare delle parole e dei numeri, si stanno divertendo da matti."disse sorridendo mentre apriva la busta sigillata con all'interno il computer
"Vedo che abbiamo un po' di cose da analizzare, il computer è protetto da password, che sequenza di parole o numeri potrebbe avere una ragazza come lei?"disse pensando ad alta voce.
"la sua data di nascita?"ipotizzai.
"proviamo"disse digitando sulla tastiera
"no"disse scuotendo la testa
"password?"ipotizzò Jay.
"cazzo hai ragione"disse sorpresa.
"wow che gran sicurezza che aveva questa piccola spacciatrice"dissi sospirando.
"Controllo se ci sono file importanti."
"perfetto io vado dai piccoli"disse Jay aprendo la porta della stanza insonorizzata
"Allora con Kevin?"chiesi poggiandomi con i gomiti sul tavolo.
"fidanzati"disse mostrandomi il pugno
"grande Lopez, direi che ha fatto un affare"dissi battendoglielo
"con Jay?"chiese analizzando i file
"ha detto che vuole altri bambini, io ne sono super entusiasta perché ho sempre amato una famiglia numerosa."dissi sorridendo
"ho paura che ci sia un 'ma' nascosto."
"niente 'ma' stavolta"dissi ridendo.
"perfetto allora, come si dice in questi casi 'auguri e figli maschi'"disse ridendo
"Oh sì"disse saltando di gioia
"hai fatto una scoperta eclatante?"chiesi sorridendo
"a quanto pare la nostra Hope si scriveva con questo ragazzo via mail che si faceva chiamare 'miel' che credo che in spagnolo voglia dire miele, ma comunque sia le loro mail si fermano esattamente una settimana prima del suo licenziamento."
"riusciresti a rintracciarlo"
"mi serve un genio del computer, non è il mio campo."disse facendo spallucce
"so chi interpellare"dissi prendendo il suo computer per collegarmi subito con Mouse.
"Qui Mouse dal lontano Iraq, chieda pure"disse rispondendo subito alla chiamata.
"Ciao soldato Ryan"dissi ridendo
"magari non farò la sua stessa fine gufo del malaugurio."
"Lei è Ella Lopez la nostra scienziata forense"
"Greg Gerwitz, comunemente chiamato Mouse"disse accennandole un sorriso.
"Qualche volta dimentico come ti chiami realmente."
"allora i miei bellissimi nipotini come stanno?"chiese sorridendo
"benissimo, ah e vedi di presentarti per il ringraziamento, non darmi buca."dissi puntandogli il dito contro.
"ok ok mi arrendo"disse alzando le mani mentre rideva.
"mi servirebbe che mi tracciassi un indirizzo hp"
"mi metto subito all'opera, ti chiamo appena ho finito, qui Mouse passo e chiudo"disse salutandomi con la mano.
"dovremmo aspettare meno di dieci minuti e il piccolo soldato dello sbarco in Normandia ci richiamerà"dissi ridendo mentre guardavo Jay giocare con i piccolini.
"Ryan a rapporto"disse Mouse richiamandoci immediatamente
"Allora il segnale dell'indirizzo hp proviene da Boyle Avenue e sembra utilizzato in un café della zona"
"cazzo"dissi sospirando.
"che succede?"chiese Ella confusa
"la zona appartiene ai White Fence."dissi sbuffando.
Tornai al piano di sopra riferendo le nuove scoperte ai ragazzi.
"E chi diavolo sarebbero i 'White Fence?"chiese Kevin.
"Sono una gang che risale agli anni Trenta quando nella chiesa si ritrovava un club maschile il cui nome significava 'recinto bianco', era un club che divideva la popolazione bianca da quella latina nell'East Side di Chicago."
"Non ditemi che dovremmo ancora avere a che fare con dei cazzo di suprematisti bianchi"disse Kevin sbuffando.
"Ora che mi ci fate pensare controllano anche l'area di Pleasant Avenue dove abitava la vittima." dissi annuendo
"Ragazzi, il simbolo sul panetto di coca appartiene ad una gang messicana la 'Tredicesima' a cui a capo si trova..."disse Ella salendo le scale con in mano un fascicolo.
"Il famigerato Tito Flores."dissi sospirando.
"sta volta giuro di non aver avuto nulla a che fare con lui in passato"dissi ridendo mentre mettevo la mano sul cuore.
"Beh io si invece, quando lavoravo ad un caso alla narcotici avevo finalmente trovato il testimone che potesse inchiodarlo ma purtroppo è stato ammazzato il giorno prima del processo."disse appendendo una foto del suo testimone sulla lavagna.
"Non ha mai passato neanche un mese in carcere"disse sospirando
"Ci penseremo noi allora, ma facciamo una cosa prima, controllate tutte le proprietà che ha acquistato Tito."dissi girandomi verso Adam
"Subito"disse girando la sedia per trovarsi esattamente davanti al computer.
"Sorpresa sorpresa , pare abbia acquistato proprio il ristorante dove lavorava Hope"disse sorpreso
"perché me lo aspettavo?"chiesi prendendo la mia giacca per dirigermi a fare una chiacchierata con il manager.
"Gabriel"dissi entrando nella sala interrogatori dove un'agente aveva appena portato il manger del locale.
"potrei sapere perché mi trovo qui?"chiese perplesso.
"Hai dimenticato di dirci che il tuo locale appartiene a Tito Flores"dissi buttando un fascicolo sul tavolo.
"Lo zio Tito mi ha solo aiutato a portare avanti il locale, tutto qui"disse facendo spallucce.
"vuoi sapere lo 'zio Tito' cosa ha fatto alla tua amata cameriera, le ha squarciato la pancia e l'ha brutalmente violentata"dissi sbattendogli la foto della scena del crimine davanti agli occhi.
"Oh mio dio"disse distogliendo lo sguardo.
"Io voglio che tu fissi questa foto e che te la imprimi nella mente e nei tuoi incubi la notte, è questo l'uomo che proteggi!"dissi sollevandogli il mento per fargli vedere la foto.
"Mio zio non ha fatto niente di tutto ciò mi spiace"disse distogliendo di nuovo lo sguardo.
Uscì esasperata da quella sala, come mai non voleva ammettere la realtà dei fatti?
"Ho chiesto un mandato di perquisizione per il ristorante e guarda cosa hanno trovato gli agenti nell'ufficio personale di Gabriel"disse passandomi una foto che ritraeva lo stesso panetto di coca che avevamo trovato a casa di Hope.
"Vuoi dirmi che il ristorante era solo una copertura per un traffico di droga?"chiesi entrando nella sala delle scrivanie.
"Dove si trova il nostro caro 'vedo del buono in tutti'? mi deve dieci bigliettoni"dissi guardano Kevin
"Tieni"disse dandomi i soldi.
"mai scommettere sull'innocenza di qualcuno Atwater"dissi prendendo la mia giacca.
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L'indagine la continuo nel prossimo capitolo se no viene troppo lungo🙃
comunque xoxo amici ci vediamo alla prossima storia❤️.
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𝓎𝑜𝓊 𝒶𝓇𝑒 𝓂𝓎 𝓈𝓊𝓃 ☀️
ActionBrooklyn Voigth è una stimata detective dell'intelligence di Chicago, magari lavorare con il proprio padre non è bello ma lei riesce a conviverci. Nel suo cammino incontrerà persone buone e cattive. Ma chi sarà a far battere il cuore della nostra pr...