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Il fatto che Jay avesse omesso di dirmi che aveva la PTSD mi aveva fatto sentire male, perché pensavo che nella nostra relazione si potesse parlare di tutto.
-Ehi Broke tutto ok?-disse Nat notandomi abbastanza giù di morale
-Si si, tutto bene, ah e grazie per l'aiuto-dissi abbraciandola prima di uscire lasciandomi ricadere in un pianto isterico, avevo questi attacchi quando troppe sensazioni e sentimenti si riversavano su di me, per cui ora ero per terra in lacrime come se avessi perso qualcuno di importante quando mi senti una mano toccare la mia spalla
-Ehi, tutto ok?- dissi il ragazzo che si fermò per vedere se stavo bene
-si tutto ok-dissi alzandomi e proseguendo la mia camminata senza voltarmi indietro, né per vedere né per ringraziare questo misterioso ragazzo.
Proseguì a piedi verso casa mia per finire l'ultimo giorno di convalescenza e finalmente tornare al mio bellissimo lavoro.
La situazione con Jay mi aveva veramente sconvolto, per cui decisi di andare in caserma per parlare un pò con Sylvie Brett, paramedico della caserma 51 con cui avevo fatto molta amicizia recentemente.
Telefonai ad un Taxi e mi feci accompagnare fino alla caserma con il rischio di incontrare Joe in uno dei suoi turni
Ringraziai il tassista, lo pagai e raggiunsi la caserma
-Ehi Sylvie-dissi salutandola mentre sistemava i farmaci nell ambulanza
-ehi Broke-dissi abbracciandomi
-ehi scusa se ti interrompo mentre lavori ma vorrei tanto parlarti-dissi
-oh certo, non ti preoccupare, anzi se vuoi andiamo a parlare in un posto più intimo-disse lasciando l'ambulanza per accompagnarmi in un divanetto dietro la sala mensa
-ehi, allora racconta-
-beh, ieri mentre volevo prendere un antidolorifico in bagno notai che c'era un barattolo di pillole intestato a Jay, oggi sono passata al Med per sapere di cosa si trattava e ho scoperto che era per curare la PTSD-dissi ricominciando a piangere -la cosa che più non capisco é il perché non ne abbia parlato con me-
-beh dovresti sicuro dirglielo, facendo un discorso serio senza farti prendere dall'ansia okay?- disse Sylvie mentre mi consolava
-grazie sylvie, mi sa che ascolto volentieri il tuo consiglio- dissi abbracciandola
-senti, il turno sta per finire e di solito non accettiamo chiamate in questo periodo, quindi che ne dici se Kelly magari ti fa fare un giro sull'autopompa?-
Ero felice come una bambina con il giocattolo che desiderava da tanto, quando ero piccola chiedevo sempre a babbo natale se mi portava a fare un giro sull'auto pompa.
-Ehi Kelly, non é  che puoi far fare um giro a Brooke visto che per lei non é giornata?-
-ovvio, tutto per la mia sorellina-disse abbracciandomi
-dai Broke, sali pure- disse aiutandomi a salire sulla scala.
Abbiamo fatto il giro completo dell'isolato, dove mi sono letteralmente divertita con i miei amici senza pensare alla situazione che avrei dovuto attraversare a casa.
Ma alla fine del giro obbligai me stessa a tornare a casa per aspettare Jay per poter parlare.
Dopo due ore senti la porta aprirsi e vidi Kay sulla soglia che si avvicinava alla poltrona su cui mi ero seduta per dai un bacio, ma io mi scansai e cominciai il discorso
-Jay, ieri mentre sistemavo il cassetto dei medicinali ho visto delle medicine contro la PTSD prescritte a Jay Halstead, vuoi per caso dirmi qualcosa-dissi a braccia incrociate
-Senti Brookie, semplicemente non volevo farti preoccupare per una cosa da cui ormai convivo da tanto tempo-
-ma preoccuparmi é il mio dovere da fidanzata, e comunque semmai io avessi un problema medico di cui "dimentico" di raccontarti, non ti preoccuperesti di più?-
-si ma non capisci che cercavo di farlo per il tuo bene-
-scoprirlo da altri sarebbe un bene?! vorrei che il mio ragazzo potesse raccontarmi tutto, se no come faccio a fidarmi di te?-
-hai ragione e mi dispiace, adesso vorrei raccontarti tutta la storia della PTSD- ci sedemmo sulle poltrone e lui cominciò a raccontare
-il mio problema risale a quando terminai i miei 5 anni nell'esercito, in molte missioni vidi succedere tante cose, ma proprio in una missione di salvataggio a Baghdad vidi un bambino molto piccolo, di circa 6 massimo 7 anni, correre con un pallone in mano pronto a lanciarlo a suo padre, mentre il bambino si avvicinava sempre di più al padre un proiettile raggiunse quest'ultimo e vidi l'espressione del bambino che mi raggiunge chiedendomi di poter aiutare suo padre, ma il mio comandante mi disse che dovevo tornare subito alla base e quindi non ebbi tempo di salvare quel bambino che venne preso dai terroristi-disse mentre vedevo che le lacrime gli rigavano io viso, mi avvicinai e gliele pulì
-Jay, non immaginavo, mi dispiace un sacco-dissi abbracciandolo
-tranquilla, vado da uno psicologo per aiutarmi con gli incubi-
-la prossima volta che hai problemi di qualsiasi tipo parlane con me, sai che sono sempre disponibile ad ascoltarti se hai bisogno-
-ti amo Brooklyn- disse mentre si grattava la nuca imbarazzato
-anche io Jay-dissi baciandolo
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BUONASERA GENTE, finalmente sono riuscita a terminare questo capitolo.
Comunque parlando di altro io sono in fissa con queste serie :
-riverdale
-sex education
e niente ve le consiglio.
kiss kiss♥️ (presto arriverà anche un capitolo di "caserma 51"❤️)

 𝓎𝑜𝓊 𝒶𝓇𝑒 𝓂𝓎 𝓈𝓊𝓃 ☀️ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora