Un giorno come un altro, gli ultimi mesi di terza media.
Certo, non mi aspettavo che le ragazze, quel pomeriggio al parco, si mettessero in testa di costringerci tutti a sederci in cerchio con una bottiglietta di plastica mezza schiacciata al centro della formazione, senza possibilità di fuga.
Dopo qualche minuto di gioco, per mia fortuna, io non sono ancora uscito.
I miei migliori amici, Uraraka e Iida, si sono dovuti baciare un paio di turni fa, ed è stato buffo vedere lui arrossire all'inverosimile mentre lei rideva a crepapelle, scoccandogli un bacio a stampo talmente casto e naturale da sembrare un normale gesto d'amicizia.
Todoroki, in silenzioso imbarazzo, ha lasciato la povera Yaoyoruzu balbettante dopo averle a mala pena sfiorato le labbra, e ora lei avvampa ogni volta che il ragazzo entra nel suo campo visivo.
Il più sfortunato, a detta di Mineta, dopo di lui che non ha ancora baciato nessuno (con grande gioia delle ragazze), è stato Kirishima, a cui è toccato solo un ragazzo, Kaminari. Si sono avvicinati l'uno all'altro con indicibile lentezza, e appena hanno sentito le loro labbra toccarsi sono tornati indietro come molle.
Quest'ultimo, invece, sembra essere un magnete per la bottiglia.
Ha baciato anche Jirou, turno in seguito al quale entrambi sembrano essere andati in corto circuito, e perfino Mina, sua eterna compagna di scherzi. Per loro due non c'è stato problema, si sono scoccati un sonoro bacio a stampo ridendo.
Altri turni, altro imbarazzo e risa.
Anch'io sto ridendo; sono sorpreso da me stesso, non avevo alcuna voglia di partecipare a quel gioco. La vicinanza dei miei amici, probabilmente aiutata dal fatto che fin'ora sia stato un semplice spettatore, ha fatto sì che il divertimento sovrastasse persino la mia incancellabile ansia.
Smetto di ridere, però, quando la bottiglia si ferma verso di me.
La fisso con le sopracciglia aggrottate, come se si fosse sbagliata e dovesse per forza continuare il suo giro almeno un po'. Inizio già ad arrossire quando mi rendo conto che invece era ovvio che prima o poi sarebbe dovuto toccare anche a me.
Uraraka ride, notando la mia espressione, e mi da una pacca sulla spalla mentre fa ripartire la bottiglia. Inizia a darmi il mal di mare. Punta tutti uno a uno più volte, poi rallenta, indicando indecisa tutti i contendenti alle mie labbra.
Supera me, supera Uraraka al mio fianco, supera Tsuyu accanto a lei...
Continua con inesorabile lentezza, e sento il desiderio impellente di prenderla e scaraventarla lontano. Quando finalmente si ferma, gli occhi di tutti si spostano da essa alla persona che si trova sulla sua mortale linea di tiro, e io sbianco.
Di tutta quella gente, dovevi scegliere proprio lui, stupido pezzo di plastica? Vuoi farmi ammazzare?
Davanti a me, un po' verso destra, una massa di capelli biondi e accuratamente spettinati non sta prestando alcuna attenzione al gioco.
Come hanno fatto a trascinare qui perfino lui, poi? Le ragazze devono avere usato qualche sporco trucchetto, non c'è altro modo.
Eppure, eccola lì, la belva feroce, seduta tra Kirishima e Mina, una gamba pigramente distesa in diagonale e l'altra piegata a fargli da appoggio per il gomito, mentre strappa irritato e annoiato fili d'erba.
Avvertito dal nostro improvviso silenzio, alza lo sguardo e ci punge uno a uno con gli occhi rossi socchiusi.
La maggior parte degli altri ragazzi trattiene una risata o un ghigno, riuscendoci malamente. Le ragazze sembrano piuttosto preoccupate, apprezzo la loro solidarietà. Naturalmente all'infuori di Mina, che guarda il ragazzo al suo fianco soffocando il sorriso con una mano, ma non potendo nascondere gli occhi fin troppo divertiti.
Dopo aver passato in rassegna tutti i loro volti, si sofferma sul mio, al momento bianco come un lenzuolo. Ironicamente, basta uno sguardo a passare la tinta dei suoi occhi alla mia faccia. A giudicare dalla temperatura interna delle mie guance, infatti, devo essere diventato rosso almeno quanto le mie scarpe.
Un ultimo giro per accertarsi di aver interpretato bene la situazione, poi si passa una mano sugli occhi, stringendosi il naso con spazientita irritazione.
"Merda."
Kaminari sta esplodendo, lo vedo chiaramente; credo voglia ridere più di ogni altra cosa al mondo al momento, ma abbia paura di morire se lo fa.
Dal canto mio, non so se morirò prima di imbarazzo, di asfissia perché non ricordo come si respira, o ammazzato malamente dal mio amico d'infanzia.
Distolgo lo sguardo, un'altra possibile causa di morte potrebbe essere esplodere dall'ansia.
"K-kacchan, p-possiamo a-anche rigirare se..." Farfuglio, tanto piano che non sono sicuro mi abbia sentito. Credo che a opporsi seriamente a girare di nuovo sarebbero in pochi.
Prendo coraggio abbastanza da rialzare lo sguardo. Mi ritrovo zittito da iridi rosse molto più vicine di quanto ricordassi, e poi labbra fine premute contro le mie con forza, una mano ruvida ma stranamente gentile sulla nuca mi spinge verso di esse.
In preda al panico più totale, non ho tempo di far nulla, che sia spingerlo via, respirare o chiudere gli occhi.
Nemmeno lui lo fa, però. Tiene le palpebre solo semichiuse, e il suo sguardo mi pietrifica. Nonostante tutto comunque, mi sento stranamente rilassato, leggero, e credo di star tornando al mio carnato naturale.
Non mi accorgo del tempo che passa. Potrebbe essere passato un secondo come minuti prima che lui mi lasciasse la testa e si ributtasse indietro sull'erba, lasciandomi finalmente respirare e sbattere le palpebre. Distoglie lo sguardo dal mio viso per alzarsi con uno "tzc" e avviarsi verso l'uscita del parco, con le mani in tasca.
Tutti gli altri, dopo un breve istante di sorpresa, protestano, scontenti di perdere un partecipante a metà del gioco, ma lui li ignora bellamente e sparisce lungo la strada che porta verso casa sua.
Il gioco continua, fra le risate generali, mentre io mi faccio sempre più distratto. La bottiglia, tanto, sembra ridermi in faccia maligna ogni volta che passa lenta davanti a me, per poi proseguire, come se dicesse che ormai, comunque, con me aveva finito.
*****angolo rettangolare*****
Heyyyyy
Vi sono mancata? No? Lo so, ma sono tornata lo stesso muahahaha.
Comunque, questa parte della terza media è solo una specie di prologo, infatti la storia vera e propria sarà ambientata all'inizio della loro carriera universitaria.
Siccome io non sono un'universitaria, non so come effettivamente si svolgano le cose con molta precisione, ma solo da racconti altrui, quindi se trovate qualcosa che non ha senso non picchiatemi; scrivetemelo e proverò a correggere se non mi cambia la trama.
Grazie se lascerete una stellina e un commentino,
*si trasforma in Snitecs* ccciaoooooooooo
update: copertina del capitolo gentilmente realizzata da error_filenotfound 😍😍😍😍
[capitolo revisionato]
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Per merito d'un treno • Katsudeku
Fanfic✖✖No quirk au✖✖ Deku e Bakugou si rincontrano all'università dopo cinque anni in cui si sono separati, per frequentare scuole superiori diverse, ma Midoriya inizierà a rendersi conto che il suo vecchio amico è molto cambiato. Più calmo e pacato, spe...