2 - Ricordi

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La lezione è interessante, tanto che il più annoiato sembra proprio il professore, eppure io non riesco a concentrarmi come vorrei.

Ascolto, prendo qualche appunto, ma il mio sguardo non fa che cadere sulla figura al mio fianco, che digita ogni tanto qualche appunto sulla tastiera, su un file diverso da quello di prima.

Che il mio sogno mi stesse avvertendo che lo avrei rincontrato? Assurdo. Non avevo mai fatto sogni premonitori prima, e la cosa mi inquietava alquanto.

Oltre quello, continuavo a stare sulla difensiva e poi a darmi dello stupido per averlo fatto.

Kacchan, più o meno dalla terza elementare, era cambiato radicalmente.

Fin da prima dell'asilo, eravamo amici per la pelle. Era spesso a casa mia, e giocavamo assieme a fare i supereroi. Il nostro preferito, ovviamente, era All Might, il migliore di tutti, che faceva emozionare grandi e bambini con i suoi fumetti. Crescendo, tentammo anche di copiare i disegni con lo stile dell'autore, Toshinori Yagi, ma non uscì mai nulla degno di essere appeso, al contrario di quello che pensava mia madre, che li incorniciava tutti diligentemente.

Stavamo sempre assieme, anche se aveva sempre avuto un carattere difficile. Mi aveva appiccicato quel soprannome, Deku, verso la fine della prima elementare. Era un modo dispregiativo di leggere il mio nome, ma non mi dava particolarmente fastidio, perché lo usava solo lui. Non permetteva a nessun'altro di chiamarmi in quel modo, così come solo io avevo il coraggio (o più probabilmente la faccia tosta) di chiamarlo Kacchan.

Gli altri avevano timore di Kacchan, perché non disdegnava arrivare alle mani, e vinceva a mani basse anche contro i bambini più grandi.

Paradossalmente, su di me che lo infastidivo più di tutti non aveva mai alzato un dito. Per questo mi sentivo al sicuro con lui, anche se mi urlava spesso contro. Soprattutto, non sopportava quando mi offrivo di dargli una mano, in qualsiasi cosa. Lui voleva fare tutto da solo.

Questo concetto mi entrò in testa dopo la terza elementare.

Io ero ancora ingenuo, un bambino a tutti gli effetti, e spesso la gente mi scambiava per uno più piccolo, sia per la statura che per il mio modo di fare.

Un giorno, uscendo da scuola, un armadio di quinta lo investì in pieno mentre correva verso l'autobus che stava per partire, mandandolo ginocchioni in una pozzanghera. Corsi a dargli una mano, preoccupato.

Aveva le ginocchia sbucciate e anche le mani, nei punti in cui le aveva appoggiate per non sbattere la faccia a terra.

Senza pensare, mi ero improvvisato crocerossina con la mia solita fretta ansiolitica, mentre lui ancora guardava con astio l'autobus su cui era sparito il ragazzino.

Gli avevo preso le mani, rovesciandovi sopra la mia bottiglietta d'acqua per pulirle dall'acqua della pozza. Infine, come mia madre mi aveva insegnato a fare fin da piccolissimo, avevo cercato di disinfettare la ferita con la saliva.

Solo dopo molto tempo, capii quanto stupido e strano fosse stato quel gesto.

Kacchan, invece, lo riconobbe subito. Avvampò e ritrasse le mani, urlandomi un qualche insulto prima di andarsene via. Confuso, io non feci domande né provai a fermarlo.

Il giorno dopo, era freddo con me più che con chiunque altro. Anzi, più che freddo era proprio arrabbiato. Tutto quello che facevo lo infastidiva, avvicinarmi a lui era come iniziare a saltellare verso un campo minato.

Finché un giorno, mesi dopo quell'incidente, preso il coraggio a due mani, non mi ero messo davanti a lui prima che potesse uscire dall'aula, strizzando gli spallacci dello zaino con entrambe le mani, e mi ero scusato, convinto che sarebbe bastato. Avevo fatto per abbracciarlo, subito dopo, visto che lui era rimasto immobile, ma lui mi aveva spinto di lato, andandosene in fretta mentre io cadevo malamente a terra, battendo la schiena semiprotetta dallo zaino.

Non aveva mai alzato un dito su di me.

Fino ad allora.

E così, io, codardo, avevo smesso di tentare, allontanandomi quanto più possibile da lui.





*****angolo bello*****

Macciao di nuovo.

Ho avuto una crisi nello scegliere l'età di quell'"incidente".

Dovevano essere abbastanza piccoli perchè Izuku facesse una cosa del genere senza pensarci, ma abbastanza grandi perchè Bakugou invece lo trovasse strano.

Sono tuttora indecisa, ma pazienza.

Adiosssss

~copertina del capitolo gentilmente realizzata da winnie-chan__😍😍

[capitolo revisionato]

Per merito d'un treno • KatsudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora